13/06/2007: Lo Stato si vendica di Manuel Pinteño


Il caso di Manuel é uno dei piú lunghi e sanguinari che esiste nelle carceri spagnole. La vendetta del Sistema Penitenziario che si rivela di fronte a lui, sta chiaramente rispecchiato nel suo caso. Manuel Pinteño é uno in piú dei ragazzi con condanna perpetua che ci sono nelle carceri dello Stato Spagnolo.
Manuel é nato in Elda (Alicante), ha 49 anni, sei figli, sette nipoti, madre, sorelle... Proviene da una famiglia umile, che non ha soldi per pagare quello che gli puó costare un avvocato, per cui ha sempre avuto avvocati di ufficio che non hanno portato avanti una difesa per lui favorevole. Il prossimo 20 di giugno si compieranno i trenta anni da quando é stato arrestato (condanna scontata tutta) e piú di trentaquattro se contiamo i retratti, dei quali ne ha passati 22 in completo isolamento (regime FIES). La sua ultima uscita in strada fu nell'anno '86 che evase per quattro mesi e 10 giorni.
Da allora, sono venutuno anni, Manuel non é tornato a calpestare la strada. In questi trenta anni di prigione é stato un totale di sette mesi in strada, per fughe.
Manuel é uno degli uomini coinvolti nello sciopero di Fontcalent nel 1990, epoca di molte lotte dovute alla grave situazione che subivano i detenuti in quei momenti.
Prima della mancanza di soluzioni, Manuel interpone una denuncia contro Antonio Asunción (direttore del carcere in quel momento) e Ángel Yuste Castillejos (che dopo sará il suo successore, come il vero responsabile de tutto quello che accadde).
Prima di questi fatti, nell'anno 1988-89, Manuel ricevette una visita, anni dopo si seppe che era una persona membra del GAL, che gli propose di fare uno sciopero da cui ne esca morto il prigioniero politico Domingo Traibiño, il quale stava scontando la pena per un attentato nell'Hipercor di Barcellona, senza che nessun funzionario risultó ferito, in cambio di recevere dei miglioramenti penitenziari e una pronta libertá. Manuel non accetta e li caccia di malo modo, dopo di sette o otto mesi appaiono di nuovo per proporgli lo stesso, peró questa volta con la vita di Enri Paró el Unay. Al non accettare, gli rispondono "hai perso una grande opportunitá di uscire presto dal carcere, ti causeremo uno sdradicamento brutale dalla tua famiglia e marcirai qui dentro", e cosí hanno fatto.
Le accuse di Manuel sono state unicamente per piccoli reati contro la proprietá, essendo la sua maggior condanna di sei anni. Peró il suo carattere ribelle dentro del carcere, le sue lotte riveindicative, le sue trenta tentate evasioni (alcune delle quali terminate con esito) gli hanno portato ad accumulare molte condanne stando allora, in carcere.
La rivolta accadde nell'anno 1990, e nell'anno 1993, prima che ci fosse questo processo, la Corte di Alicante, senza che nessuno la sollecitasse, gli applica la continuitá delle sue condanne, e, adducendo la non connessione tra le varie cause, gliele dividono in quattro blocchi, con il risultato di tre raggruppamenti di 18 anni ognuna, e inoltre un'altra condanna che non si unifica a nessuna delle precedenti, di sei anni e otto mesi. Con la quale, somma sessanta anni di carcere. Inoltre, gli si negano sistematicamente permessi o qualsiasi altro beneficio penitenziario con il motivo che ancora non ha compiuto i tre quarti della condanna.
Nel gennaio del 2006, passati 16 anni dalla rivolta, dopo un primo giudizio nullo per mancanza dei diritti processuali, si ripete il processo e Manuel é sentenziato a ottanta anni, con un massimo da compiere di trenta, che dovrá iniziare a scontare quando finirá con le condanne anteriori nel 2026, giacché questa nuova condanna non si puó nemmeno unificare con le precedenti in quanto la sentenza é stata confermata prima che che si proclami questa ultima. Per di piú viene anche condannato a non avere nessun beneficio penitenziario durante la metá della condanna, ossia per quindici anni. Con la quale, sommando questa nuova condanna alle precedenti, sono novanta anni di carcere che dove pagare Manuel.
Gli avvocati dei detenuti della rivolta sono tornati a presentare ricorso di appello davanti al Tribunale Supremo, con il quale, il caso sta paralizzato senza nessuna possibilitá di accedere a nessun beneficio penitenziario. Il ricorso puó tardare altri due anni, e Manuel non resiste tutto questo tempo in piú di carcere. La sua salute, tanto fisica come mentale sta al limite e non sa quanto tempo ancora potrá resistere senza fare una pazzia, cosa che il Sistema Penitenziario sta provocando.
Manuel fa una chiamata di aiuto e solidarietá e vuole far pubblica la sua voce come ultimo mezzo di lotta che gli resta in questi momenti.
La vendetta é l'unico motivo che hanno per reprimere Manuel e condannarlo all'ergastolo e a morte.

LIBERTÁ PER MANUEL PINTEÑO SUBITO!!!!!!!

L'indirizzo di Manuel é:

Manuel Pinteño
C.P. Alicante II Módulo 2, Carretera nacional 330 Km.66 - 03400 Villena Alicante.

scritto da tokata
Sabato, 26 Maggio 2007

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