08/06/2007: CONFERMATA LA VITTORIA CONTRO L’ESTRADIZIONE di MAJ, CZEPPEL E D’ARCANGELI E L’ARRESTO DI 15 SIMPATIZZANTI DEL (n)PCI !


UN DURO COLPO PER IL “GRUPPO FRANCO-ITALIANO SULLE MINACCE GRAVI” E UNA DIMOSTRAZIONE DI COSA IL (n)PCI È CAPACE DI FARE !
Ieri, 31 Maggio 2007, si è tenuta presso la X° Camera sezione B della Corte dell’Appello di Parigi l’udienza preliminare della procedura aperta contro il processo farsa orchestrato dal “Gruppo franco-italiano sulle minacce gravi” il 4, 5 e 6 Aprile 2007 ai danni di Giuseppe Maj, Giuseppe Czeppel e Angelo D’Arcangeli, militanti del (nuovo)PCI, José Antonio Ramon Teijelo e Manuela Galan, militanti della Facciòn Octubre del PCE(r).
L’aula era piena di persone venute a sostenere i compagni del (n)PCI: studenti universitari, militanti turchi del MLKP e del MKP, militanti dell’organizzazione francese Voie Proletarienne, militanti dell’associazione anti-razzista francese MRAP, membri della rivista anti-carcerale L’Envolé, militanti indipendentisti corsi e occitani, membri della CNT, militanti del COSIMAP (organizzazione che lotta per la liberazione di Mumia Abu Jamal), militanti della Lega Trotzkista di Francia. Presente anche Radio Paris Pluriel e un giornalista indipendente.
All’inizio dell’udienza l’avvocato dei due militanti spagnoli comunica che José Antonio Ramon Teijelo ritira il suo appello.
L’avvocato dei tre militanti del (n)PCI ha illustrato alla Corte i motivi dell’appello: Maj e Czeppel non sono stati convocati al processo tenutosi il 4, 5 e 6 Aprile 2007, il giudice madame BEAUGUION ha rifiutato di convocare i testimoni e inoltre il 6 Aprile la Corte ha avuto bisogno solo di dieci minuti per consultarsi sul verdetto da emettere. Al che il giudice della Corte d’Appello ha risposto: “evidentemente in verdetto non è stato deciso in quel momento” e ha chiesto “quanti passaggi identici c’erano tra il documento di rinvio a giudizio e il documento con il verdetto?”. La risposta che ha ricevuto dall’avvocato dai tre militanti del (n)PCI è stata “quasi tutti i passaggi erano identici”. Il giudice ha scosso la testa come per dire “vede?”.
Dopo aver consultato i due avvocati, il giudice ha fissato l’appello per il 21 e 22 Novembre 2007.
Inoltre, ha comunicato che Angelo D’Arcangeli non è più costretto alla libertà vigilata: obbligo di firma, interdizione di avere contatti con i suoi co-imputati, interdizione di uscire dalla Francia. E ha aggiunto: “a dire il vero la libertà vigilata è caduta con l’emissione della condanna”. Ma nessuno dal Palazzo di giustizia di Parigi glielo aveva comunicato!
La scelta delle date delle udienze d’appello conferma che la mobilitazione ha obbligato il “Gruppo franco-italiano sulle minacce gravi” ad abbandonare il progetto di estradare in Italia i tre militanti del (n)PCI e arrestare in seguito 15 simpatizzanti del Partito residenti in Italia, per lo più dei militanti dei CARC.
Se il progetto di estradizione fosse ancora in piedi, le udienze d’appello sarebbero state fissate prima dell’estate.
Perché?
Semplice: il giudice che il “Gruppo franco-italiano sulle minacce gravi” ha scelto per condurre questa sporca operazione, Paolo Giovagnoli della Procura di Bologna, ha superato da quasi due anni il limite di tempo stabilito dalla legge italiana per condurre un’inchiesta. Aver fissato le udienze d’appello in Novembre significa far trascorrere ancora del tempo e obbligare il “povero” Giovagnoli a chiudere l’inchiesta contro il (n)PCI. Eh si, caro Giovagnoli, non si può sempre vincere!
Le condanne pesanti inflitte a Maj, Czeppel e D’Arcangeli rappresentano i “feriti” di questa battaglia. Ogni battaglia ne presenta, anche quando si conclude con la vittoria.
Il (n)PCI con questa battaglia ha dato una lezione di solidarietà e una dimostrazione di coerenza a tutto il movimento rivoluzionario: per difendere 15 compagni ha lottato con efficacia e determinazione pur cosciente che la vittoria avrebbe portato a delle condanne pesanti in Francia per i suoi tre militanti. Allo stesso tempo, i compagni Maj, Czeppel e D’Arcangeli hanno dato prova di grande dedizione alla causa accettando di applicare la linea stabilita dal Partito.
BISOGNA FESTEGGIARE QUESTA VITTORIA E NON VEDERE SOLO CHE CI SONO DEI FERITI !
Forti del risultato raggiunto, bisogna rilanciare la mobilitazione contro il processo farsa tenutosi in 4, 5 e 6 Aprile 2007 e allo stesso tempo pretendere lo scioglimento del “Gruppo franco-italiano sulle minacce gravi”.
Festeggiare il risultato raggiunto e sottoporlo a bilancio è necessario per porre le basi per la vittoria di questa nuova battaglia.

NO AL NUOVO MACCARTISMO !
SCIOGLIMENTO IMMEDIATO DEL “GRUPPO FRANCO-ITALIANO SULLE MINACCE GRAVI” !
NON UN PASSO INDIETRO !
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE !

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