30/05/2007: Lettera dal carcere di San Michele (AL)


Carissimi compagni,
prima di tutto vi informo che ho ricevuto con gioia vostre notizie e la vostra solidarietà è molto importante per noi prigionieri, una grande forza che ci aiuta a lottare e andare sempre avanti per far si che quanto prima possano cadere questi muri e tutti i prigionieri possano tornare liberi.
Qui come sempre si continua a lottare con tutte le nostre forze e nella speranza che quanto prima ci possa essere qualche miglioramento, anche se qui da una settimana ci sono stati dei problemi con la direzione in quanto, insieme al compagno T.M. e tutti gli altri abbiamo presentato una richiesta per usare la saletta ricreativa, in più persone per fare lo studio. La direzione ci ha fatto una provocazione: adesso in saletta possiamo andarci in quanti vogliamo ma in compenso non possiamo più avere gli spazi di prima, cioè camminare nei corridoi nell'ora della socialità e tutto questo si aggiunge alle altre restizioni che già sono tante in questo posto di sofferenze. Il primo giorno ci siamo rifiutati di uscire alla socialità perchè ci vogliono chiudere in saletta dove non si riesce neanche a muoversi. Questo in risposta alla provocazione. Ora stiamo aspettando una risposta; se non arriva, come immaginiamo, inizieranno altre forme di lotta che abbiamo a disposizione.
Sappiate che come sempre io condivido tutto il vostro cammino e sono solidale con tutte le lotte che portate avanti e vicino a tutti i compagni che lotano fuori e in carcere come voi per uscire da questi posti di sofferenza e per migliorare le condizioni.
Ho ricevuto tutti gli opuscoli e vi ringrazio a tutti per quello che fate e per il vostro impegno al fianco dei perseguitati, li fa sentire meno soli. La voce di solidarietà è come un grido di libertà che arriva fino a qui dentro e ci fa sentire meno isolati.
Sappiate che ci sono sempre problemi con la posta, perchè controllano tutto, io faccio di tutto per tenere i contatti con voi come con tutti i compagni, anche se non vi arriva la nostra posta siate certi che la nostra voce si ribella come un grido di libertà e vola in alto fuori da questi posti di sofferenza.
Tanti cari saluti a tutti i compagni e compagne.
Sempre avanti con forza e mai vinti.
Con affetto Antonino.

Alessandria 21/5/07

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