23/05/2007: La lotta dei lavoratori del gruppo TERIM


La crescita ed i profitti di questo padrone sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni, tanto da collocare l’impresa al terzo posto nella provincia, subito dopo la Ferrari e la Fiat new Holland per numero di addetti.
Durante il confronto con il sindacato e la RSU sul tema del piano industriale, ci viene esternata la volontà padronale di licenziare 300 operai.
Questo becero intento sarebbe motivato dal portare all’estero il 90% circa della produzione italiana, continuando però, a vendere a costi ridottissimi sul mercato internazionale gli stessi prodotti.
A questo vanno aggiunte una serie di esternalizzazioni e terziarizzazioni di attività che contribuirebbero a distruggere posti di lavoro, in nome del profitto.
Tutto questo è ancora più deprecabile perché l’azienda aveva proceduto poche settimane prima, ad una fusione per incorporazione di una azienda competitrice interamente controllata con 210 operai (la ex Areilos di Soliera ), mettendo le mani su nuovi marchi, clienti e fette di mercato!!
La Terim si è impegnata, oltre che nelle carte, anche nella parola data ad istituzioni nazionali, regionali e provinciali, sindacato, lavoratori e tutto l’universo conosciuto nel garantire almeno tutti i posti di lavoro visto che lo stabilimento di Soliera doveva essere chiuso per forza comunque.
Ma i lavoratori del gruppo Terim venderanno cara la pelle! Da alcuni giorni sono in atto una serie di scioperi con picchetti durissimi, dove oltre a bloccare merci in entrata ed in uscita, ci si oppone allo smantellamento dello stabilimento di Soliera che dovrebbe chiudere entro il mese di agosto.
Questo viene portato avanti con determinazione ed unità su tutti gli stabilimenti presidiando attrezzature ed impianti con turni di picchetti a tutte le ore fino a notte tarda.
Decisivo è il sostegno di tutti i sindacati e quello di aziende del territorio che concretamente sostengono la lotta alla Terim con scioperi e delegazioni di solidarietà davanti allo stabilimento.
Alcune di queste sono la Ferrari auto di Maranello, aziende dell’indotto Terim come la smalti Modena, od altre come la PFB, sps, ecc.. l’elenco sarebbe lungo.
Se il padrone non tornerà sui suoi passi non giungendo ad un accordo condiviso col sindacato è fermo intento dei lavoratori usare tutti i mezzi a disposizione per difendere tutti i posti di lavoro, nessuno escluso.
A questo proposito, il circolo operaio Terim “Lenin” e le associazioni Modena por Cuba e “Giù le mani dal Venezuela” hanno organizzato per il 22 maggio 2007 un’assemblea pubblica sulle fabbriche sotto controllo operaio in America Latina, spunto di riflessione politica quanto mai attuale per contrastare la crisi industriale.
Pertanto chiediamo a tutta la popolazione di sostenerci in questa lotta decisiva per il futuro di 300 famiglie

Rsu gruppo Terim

http://www.autprol.org/