23/05/2007: C’ERA UNA VOLTA LA NEVE, DOCUMENTO DEL GRUPPO IN DIFESA DELL’AMBIENTE


C’era una volta la neve. Una volta: perché adesso è solo un ricordo nelle parole di nonni e bisnonni. Ormai ogni anno, in estate come in inverno, è più caldo dell’anno precedente. L’industrializzazione massiccia che la Terra ha subito negli ultimi due secoli è arrivata all’apice e già i primi sintomi cominciano a sentirsi, rappresentati del mutamento climatico. In futuro, ci dicono sarà sempre peggio. Gli stessi potenti della terra sembrano, nella migliore delle ipotesi, rassegnati, come quando ci dicono che il famoso Protocollo di Kyoto non riuscirà a fermare l’effetto serra, ma si limiterà ad evitare un surriscaldamento superiore ai 2 gradi, o nella peggiore sono addirittura indifferenti, come quando “Bush il carnefice” risponde agli ambientalisti che lo stile di vita degli statunitensi non è in discussione.
Quando un nostro compagno questo autunno andò a fare una passeggiata sul Monte Fionchi, vecchia base della Resistenza partigiana nel comune di Spoleto a 1300 di altezza, incontrò un vecchio che, lamentandosi della straordinaria siccità di novembre, spinse il nostro amico a guardare “i trocchi”, le vasche dove si abbeverano gli animali e da dove sgorgano i torrenti che bagnano la terra fino a Patrico e la rendono fertile. Da quanto era nato, il bravo vegliardo racconta, che non era mai successo che dai “trocchi” non scendesse neanche una goccia d’acqua, “da piccoli dicevamo che bastava che pisciasse un rospo per riempirli”. Dicevamo c’era una volta la neve, ma il nostro anziano amico ci pone un problema: tra qualche anno potremo essere noi a raccontare ai nipotini “c’era una
volta l’acqua”.
Cosa possiamo fare per fermare tutto questo? La nostra fiducia nelle leggi dei governi è abbastanza scarsa. Non lo è per una questione di principio, o meglio non solo per questo, ma soprattutto perché ci sono dati oggettivi che dimostrano che il problema dell’ambiente non è un problema che può essere risolto con delle riforme. Il problema dell’ambiente è un problema decisamente anti-economico. Chiaro? Chi predica un’economia etica, un’economia che stia attenta alle problematiche dell’uomo e della terra, predica di fatto una contraddizione irrisolvibile, un ossimoro. A parte alcune leggi e alcuni difetti di sistema in cui si potrebbe stare attenti a inquinare meno e comunque guadagnare di più, nella stragrande maggioranza dei casi inquinare di meno significa guadagnare di meno!
Quando sentiamo parlare di produzione industriale, quando ci dicono che questo anno l’economia va bene perché la produzione è cresciuta del 3% mentre lo scorso anno è stato un “disastro” perché è cresciuta solo dell’1%, forse molti di noi cambiano canale e purtroppo la maggior parte di coloro che si interessano sono tifosi della crescita. Forse in questo mondo tecnologico, ma al contempo ignorante, bisogna ricominciare dall’A-B-C. Sarebbe il caso di spiegare che quel 1% e quel 3% significano che negli ultimi 12 mesi le “cose prodotte” sono l’1 o il 3% in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Significa quindi che, se prima venivano comprati e quindi buttati cento macchine, o cento cellulari, o cento lavatrici, o cento rotoli di carta igienica; oggi ne vengono comprati e buttati di più! Ma ci rendiamo conto che crescita economica significa discariche più piene, aria più inquinata, prodotti meno qualitativi, ecc?
Questo nostro punto di vista lo vogliamo sottolineare per tutti quelli che credono in un’economia dal volto umano o che sostengono un governo che ha vinto le elezioni con il programma del risanamento e del rilancio economico! Cosa possiamo fare quindi? Noi crediamo che dobbiamo riprendere in mano il nostro futuro, scendere in strada a manifestare, invertire concretamente la logica della supremazia economica sulla vita e sulla natura!
Il gruppo in difesa dell’ambiente è nato per difendere il territorio dagli interessi dei potenti, delle lobby dell’asfalto e dell’energia, per cominciare dal basso a fermare gli scempi che riguardano la nostra città, le nostre campagne, le nostre foreste e le nostre montagne.
Pensiamo che è giunta ora di cambiare strategia. Ci rivolgiamo alle associazioni ambientaliste “classiche” o istituzionali, quelle insomma che negli ultimi incontri hanno rivendicato il fatto che loro stanno lottando per queste cose da anni e per primi. Anche ammesso che ciò sia vero, il fatto che le cose non siano cambiate, anzi sono decisamente peggiorate non è certo un attestato a loro favore! Forse è il caso di cominciare a sperimentare nuove e più incisive forme di lotta!

Noi siamo spaventati/e dal progetto dell’elettrodotto, siamo preoccupati/e per l’inquinamento che produce la ITALMATCH, siamo disgustati/e dalla COOP di via dei filosofi, siamo indignati per le menzogne con cui la cava di Poreta sia stata spacciata come ippodromo, pensiamo che le ricche villette di Colle San Tommaso e Colle Risana siano
una dichiarazione di guerra alla natura, pensiamo che lo svincolo sud (in fase attuativa) sia un cimitero di asfalto e uno sputo in faccia all’architettura, pensiamo che l’eco-mostro tra via Interna delle mura e via della Posterna sia la più brutta delle schifezze!
Abbiamo deciso di incontrarci e di creare un gruppo di persone, che dal basso, senza partiti, ma con le associazioni, con i cittadini indignati e con i lavoratori che rivendicano il diritto alla salute, vogliono cominciare a fermare nel nostro territorio la devastazione ambientale.
Vogliamo coordinarci anche con le realtà vicine e meno vicine: con chi a Terni difendi i propri quartieri dai veleni degli inceneritori, con chi in Valnerina lotta contro i furti e gli sprechi dell’acquedotto di Scheggino, con chi lotta contro la Rocchetta e il suo progetto di privatizzare l’acqua; ma anche con i grandi movimenti popolari della Val di Susa, dell’opposizione al ponte di Messina, con i movimenti contro le discariche in Campania, con chiunque insomma è disposto a combattere per l’ambiente in maniera orizzontale e antiautoritaria.
Abbiamo visto già nei primi giorni di vita di un’opposizione ambientalista a Spoleto i soliti personaggi in cerca di visibilità farsi spazio e rilasciare dichiarazioni. Sia chiaro: noi non cacceremo mai nessuno da nessuna manifestazione e da nessun evento, anzi lotteremo sempre per delle mobilitazioni unitarie; ma sia anche chiaro che noi, allo stesso tempo, non ci lasceremo rappresentare da personaggi che fino a pochi mesi fa mangiavano al banchetto dei saccheggiatori e devastatori del nostro territorio. Se accetteremo la loro presenza nelle proteste di popolo, allo stesso modo non accetteremo che quelle proteste e la nostra militanza vengano usate per veicolare canditi o politici di professione. Un conto è partecipare, altra cosa è rappresentare. E noi non ci lasceremo di certo rappresentare da chi ha fatto pubblicità a personalità come Brunini, da chi fino a pochi mesi fa era segretario dei DS (che in città hanno il oltre il 30% e che sono quindi i principali responsabili dell’inquinamento del nostro territorio), tanto meno dai partiti di destra che a livello nazionale sono i principali fautori di progetti come la TAV, il ponte di Messina e in generale dell’idea che il mercato, le aziende e l’economia siano l’unico bene a cui tutto deve sottostare.

Nella prospettiva di costruire un fronte ecologista non istituzionale, ma spontaneo e conflittuale, ci vediamo tutti i giorni davanti all’eco-mostro di Spoleto.
L’appuntamento è presso il benzinaio in via Martiri della Resistenza proprio di fronte allo scempio della Posterna, dalle 17 alle 20. Fino alle 19 documenti e dibattiti, dalle 19 alle 20 offriamo un aperitivo ecologista su sottoscrizione volontaria.

Gruppo in difesa dell’ambiente

gruppoambientospo@libero.it

http://www.autprol.org/