15/05/2007: Dalla lotta dei profughi al vertice G8 - intervista ad un profugo della Costa d'Avorio
L'ottobre scorso hai partecipato a Blankenburg alla lotta dei profughi, intanto hai aderito attivamente alla mobilitazione contro il G8. Perché ?
Io vengo dalla Costa d'Avorio, là è in corso una guerra civile. Il presidente vuole impedire nuove elezioni. Ci sono problemi anche con i candidati dell'opposizione. Il governo sostiene che essi siano stranieri e perciò non-eleggibili.
Ma dov'è la connessione alla politica del G8?
Si può dire che i nostri governi in Africa e i governi europei costituiscono un gruppo comune. Entrambi ne traggono profitto. Questo non ha nulla a che fare con la democrazia, questa è collaborazione.
Cosa significa concretamente - per esempio nel tuo paese?
L'Europa importa cacao e caffè dalla Costa d'Avorio. Ma gli europei vogliono avere contatti soltanto con il nostro governo, il quale, se possibile, deve essere sempre lo stesso, poiché gli europei vogliono un interlocutore affidabile, sempre a disposizione per la realizzazione dei loro interessi. Viceversa in questo modo il governo viene protetto anzitempo dalla critica. Oltre a ciò il governo può trattenere senza problemi per sé e dividere fra le persone ad esso vicine, il denaro destinato allo sviluppo.
Questo accade esclusivamente per le risorse?
No, i paesi del G8 all'africa vendono anche armi. Perciò c'è guerra. E ci sono debiti. Per quanto tempo ancora dobbiamo pagare i debiti contratti dai precedenti dittatori? L'intera idea del capitalismo fa schifo. Grossi e piccoli non dovrebbero stare assieme, così non va, in quanto i grossi diventano sempre più grossi e i piccoli restano piccoli.
Quali sono le vostre richieste al G8?
Non vogliamo nessuna fornitura di armi. Vogliamo invece che l'Europa aiuti realmente l'Africa, poiché l'Europa è nella possibilità di farlo. Vogliamo anche una cancellazione di tutti i debiti. Oltre a ciò chiediamo la libertà di movimento e un diritto, per tutti coloro che già si trovano in Europa, a restare.
I politici europei a questa richiesta dicono no. Se i confini fossero effettivamente aperti verso l'Europa arriverebbero troppi profughi e troppi migranti...
Non è così, la gente viene qui soltanto perché l'Europa ha fatto porcherie. Se l'Europa cessasse di fare quello che fa e aiutasse veramente l'Africa, gli africani non arriverebbero più.
Ne sei sicuro?
Si, prima che mia madre e mio fratello venissero uccisi, non avevo mai pensato a lasciare l'Africa. E non ho mai sentito da nessuno del mio villaggio il proposito di lasciare l'Africa. La gente se ne va perché c'è la guerra o perché è impossibile una buona vita. Ogni essere umano ha un futuro. Dobbiamo sempre correre e cercare, non possiamo vivere in eterno in queste pessime condizioni.
A che cosa pensi quando parli di "buona vita"?
Non mi riferisco al senso materiale, per esempio possedere un auto. In gioco c'è il non aver nessun problema tipo la guerra o la povertà.
Il ministro degli interni della Bassa Sassonia è di diverso parere. Lui dice che voi dovete lasciare la Germania, che non volete integrarvi, vi vuole mandare via.
Ciò non è normale. Se gli europei arrivano in Africa, noi non diciamo loro: "fuori da qui, voi non avete nessun diritto a rimanere!" Questo significa che noi separeremmo Africa e Europa.
Va bene. Ma dopo di ciò, verosimilmente, il ministro risponderebbe che gli europei in Africa non avrebbero bisogno di nessun sostegno e che perciò il paragone sarebbe mal posto.
Sì, ma che cosa cercano in generale gli europei in Africa? Vengono là soltanto perché vi hanno interessi! Hanno denaro e vogliono ancor più denaro, perciò lo cercano anche in Africa.
Torniamo a Blankenburg: avete scioperato 4 settimane, non avete mollato e piuttosto avete organizzato nuove proteste. Vedi già dei primi successi?
No, il lager esiste ancora - e lager significa isolamento, vuol dire nessuna integrazione, nessun movimento. Noi vogliamo in ogni caso libertà! Che cosa ne viene a noi se possiamo cucinare e contemporaneamente tener conto che il mattino successivo potrebbe essere il giorno della tua espulsione ...
da No Lager n. 3 febbraio 2007, giornale del movimento antirazzista in Germania attivo in diverse città
http://www.autprol.org/