30/04/2007: Primo Maggio Giornata internazionale di lotta dei lavoratori


Dal 1890 il primo maggio è per i lavoratori di tutto il mondo una giornata importante di lotta e di festa dove si ricordano le conquiste ottenute dal movimento operaio in più di un secolo di lotte, sacrifici e vittorie.
Una giornata che è anche momento di rilancio delle rivendicazioni del movimento operaio internazionale.
I sindacati di regime utilizzano invece questa giornata solo in maniera celebrativa, svuotandone il senso e il contenuto che ha per la conquista di diritti e migliori condizioni di vita per il proletariato internazionale.
Ora nei comizi dei burocrati sindacali la “parola d'ordine” è la lotta contro le morti sul lavoro; parola d'ordine lanciata strumentalmente in questi giorni, con la campagna mediatica spalla del governo che cerca di darsi una connotazione più vicina agli interessi dei lavoratori, dopo i pesanti attacchi di questi anni alle loro condizioni e conquiste, grazie anche ai governi di centrosinistra.
Gli infortuni, gravi o meno gravi che siano, sono uno stillicidio continuo che da sempre si verificano nei luoghi di lavoro, non solo in queste settimane che anche i giornali ne parlano.
Governo e vertici sindacali vogliono far passare qualche leggina e lavarsi la coscienza di fronte alle masse dei lavoratori, senza attaccare alla radice il problema, per poi farlo passare nel dimenticatoio.
I morti sul lavoro sono l'esempio più drammatico e lampante delle condizioni di sfruttamento e ricatto in cui vivono i lavoratori oggi, in questo sistema di sfruttamento. Sono morti prodotte da questo sistema di sempre maggiore flessibilità e precarietà (lavori interinali, a termine, a progetto) che ogni governo si è premurato di legalizzare a favore dei padroni, di lavoro nero e sottopagato, di salari miseri che costringono molti lavoratori ad accettare le condizioni imposte dai padroni.
A questo sistema di sfruttamento, di ricatto, i burocrati sindacali non hanno mai espresso una reale opposizione, che è invece praticata dalle migliaia di delegati di base che hanno a cuore i problemi della classe operaia sull'ambiente, sulla sicurezza, sul salario.
Come i compagni arrestati, perquisiti e indagati il 12 febbraio scorso con l'operazione terrorista dello stato, dei quali molti sono operai e lavoratori che nei propri luoghi di lavoro sono da anni riconosciuti per la loro pratica sempre a difesa degli interessi dei lavoratori, nelle lotte per i contratti, per la sicurezza.
Sono delegati sindacali eletti nelle rsu aziendali che hanno sempre combattuto la pratica sindacale compromissoria e concertativa dei burocrati sindacali, che ha di fatto avvallato gli attacchi ai diritti e alle conquiste del movimento operaio (dall'attacco alle pensioni, alla precarietà, alla flessibilità, alla rapina del Tfr).
I burocrati sindacali hanno immediatamente sospeso i compagni arrestati, infangando e insultando la loro militanza politica e sindacale, definendoli infiltrati, assumendo le stesse posizioni di sbirri e magistrati.
Due compagne di Milano, delegate sindacali, sono state arrestate per aver affisso dei manifesti di solidarietà agli arrestati e successivamente sono state licenziate, dalla vodafone e da una cooperativa, su espressa richiesta di Epifani (come i 61 licenziati della Fiat nel 1979 quando Lama, Agnelli e Fassino decisero quali avanguardie espellere dalla fabbrica).
Altri ancora sono stati licenziati o hanno subito spostamenti o repentini cambi di mansioni nel proprio luogo di lavoro.
Ma ogni lavoratore sa benissimo che i veri infiltrati nelle fabbriche sono i burocrati sindacali che cercano di controllare e soffocare ogni lotta che si sviluppa e far ingoiare le misure antioperaie che ogni governo sta attuando per garantire maggior profitto agli industriali.
In questo modo hanno dimostrato ancora una volta da che parte stanno: con governo e padroni.

Primo Maggio: riprendiamo nelle nostre mani questa giornata di lotta
Solidarietà ai compagni arrestati il 12 febbraio

Associazione di solidarietà parenti e amici degli arrestati del 12 febbraio
Associazione parenti e amici conto corrente n. 80152077

Ilpicchetto@tiscali.it

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