27/04/2007: Lunedì 14 maggio si terrà presso il tribunale di Nuoro


Lunedì 14 maggio si terrà presso il tribunale di Nuoro, come tutti sappiamo, la prima udienza del processo che vede come imputati i nostri 3 compagni Antonella, Ivano e Paolo.
Per l'occasione essi hanno richiesto che, per quanto possibile, tale evento e le udienze successive vedano la mobilitazione di tutti coloro che vogliono e possono presidiare affinchè questa farsa non si trasformi in tragedia più di quanto ha finora fatto. Il significato della parola "presidiare" assume in questo caso un significato particolare sia per le varie "mosse" che da tempo le forze dell'ordine stanno portando avanti per tirarsi fuori dal pantano in cui si sono cacciate per eseguire gli ordini del politicante di turno (leggi: Pisanu) e spartirsi le enormi risorse dei vari progetti sulla Sicurezza dei Governi Italiani, sia perchè essi stessi non aspettano altro che trovare la minima giustificazione per poter svolgere il processo "a porte chiuse" in modo che le falsità che hanno costruito e della evidente matrice politico-pubblicitaria di tutta l'operazione, non rimanga agli occhi della gente che un vago ricordo. Per questo il comitato permanente contro la repressione di Nuoro chiede a quanti, singoli ed organizzazioni, hanno la possibilità e l'intenzione di partecipare al presidio di adottare un comportamento tale che non possa dare in alcun modo la possibilità alle forze dell'ordine ed agli altri organi inquirenti di procedere con il loro piano di silenziamento ed insabbiamento di questo processo.
Questo appello nasce, anche su precise indicazioni degli interessati, per alcuni motivi più o meno evidenti: innanzitutto per dare, in ogni caso, la possibilità ai parenti dei compagni coinvolti, di assistere comunque al processo stesso; poi per far si che questa possibilità sia data anche alla stampa, che non si potrà così esimere più di tanto dal riportare la notizia dello svolgimento del processo e della sua inevitabile conclusione con un nulla di fatto; quindi perchè agli amici e compagni sia permesso comunque di far sentire la loro presenza e vicinanza ad Antonella, Ivano e Paolo (e non solo a loro...); infine anche se questo a qualcuno potrà apparire secondario, perchè è una questione di classe. E se è una questione di classe come tale va affrontata.
Quindi nessuno si illuda che le azioni solitarie di protesta fini a se stesse possano aiutare la situazione dei compagni: anzi non faranno altro che peggiorarla, con le ovvie conseguenze che ne discendono per tutti. Inoltre è necessario ricordare che questo processo non è altro che il preambolo della conclusione di fase del progetto di annientamento della protesta sociale in Sardegna messo in atto dal precedente governo e continuato (o perlomeno non bloccato o disconosciuto) dall'attuale: il suo svolgimento determinerà in qualche modo l'andamento della vicenda giudiziaria che coinvolge, tuttora! compagni di A Manca Pro S'Indipendentzia. Quanto più forti e disciplinati saremo, tantomeno gli organi inquirenti e le forze dell'ordine potranno essere liberi di fare ciò che vogliono, di camuffare la realtà dei fatti e di svincolarsi da qualunque tipo di responsabilità nella conduzione di questa e delle altre inchieste. Quindi facciamo appello al senso di responsabilità di ognuno affinchè nulla turbi ciò che è definito "l'ordinato e regolare svolgimento del processo" qualunque cosa ciò voglia dire: ovvero niente urla e niente casini.
E per chi non lo sapesse o l'avesse dimenticato, ribadiamo che qui, per noi la responsabilità è personale.
Per concludere ricordiamo due fatti che sono oramai a conoscenza di tutti.
Il primo, che ci dovrebbe far riflettere, è quello che concerne la vicenda del misterioso diciassettenne reo confesso di aver riempito la città di scritte inneggianti al C.L.S. e di avere rivendicato con tale sigla il fallito attentato di cui sono accusati i compagni Antonella, Ivano e Paolo: ogni parola si spreca.
L’altro più grave per le conseguenze che potrebbe avere sull’andamento del processo stesso e sulla detenzione dei nostri compagni, riguarda lo sciopero indetto proprio il 14 maggio dai lavoratori del tribunale di Nuoro contro il Procuratore: pare per comportamento antisindacale.
Vero è che al tribunale di Nuoro gli scioperi si sprecano, ma tant’è! Qualche pensiero passerebbe per la testa anche alla persona più ingenua del mondo… Infine, è di oggi la notizia, ricordiamoci che è già stato dato l’allarme sulla situazione difensiva del Palazzo di Giustizia( e non solo per amor di completezza) che risulterebbe troppo esposto ad infiltrazioni (quelle d’acqua del tetto appena rifatto sono solo un pallido ricordo…) ed attacchi (anche terroristici!), e che il prefetto ha già disposto un piano (leggasi: ho già chiesto i soldi) per il miglioramento della sua (e dell’altrui) sicurezza. Vogliamo proprio dargli una mano dimostrando la pericolosità della cittadinanza nuorese e dei compagni in generale?

E sigo sempre gai e mai mi rendo
E cando ba bisonzu mi difendo.

Comitato permanente contro la repressione

Sottoscrizioni: Conto Corrente 000079251989 ABI 07601 CAB 17300 intestato a MANUELA LAI
Appuntamenti: ogni martedì dalle ore 20.00 c/o circolo Madriche , via Convento 50 a Nuoro

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