18/04/2007: convegno e corteo a ravenna contro la costruzione e l'allargamento delle basi usa


Mentre continuano ad arrivare notizie di vittime dai vari conflitti in Iraq, Afghanistan, in parlamento, tra i "sorrisi della libertà" e le smorfie dei "pacifinti" della sinistra istituzionale si continuano a finanziare missioni militari ed approvare allargamenti di strutture belliche, per ultima la base Usa di Vicenza ma molte altre sono state o sono in via di allargamento Sigonella , Aviano , Camp Derby, Pisignano a due passi da Ravenna.
Progetti di centinaia di milioni di euro, per potenziare queste strutture di morte, sono diventati una ghiotta torta per le potenze del settore costruzioni. Tra queste troviamo, prime fra tutte, i grossi mostri della cementificazione: "coop rosse" come la Cmc (Cooperativa muratori cementisti) di Ravenna, già impegnata da anni nell'allargamento della base di Sigonella nonché vincitrice degli appalti per il Tav in Val Susa e la Cmr (Cooperativa muratori riuniti) di Ferrara , già impegnata nell'allargamento della base di
Aviano, Camp Derby e Vicenza.
La conservazione di queste strutture di offesa, più di 100 sparse su tutto il territorio nazionale, oltre ad arrecare gravi danni alla popolazione ed all'ambiente limitrofo (tumori e leucemie per i "vicini di casa" e inquinamento dei terreni e dell'aria) dimostrano eloquentemente il ruolo che l'Italia ha ed avrà negli attuali e futuri conflitti.
Il vero obiettivo da parte delle potenze occidentali nei prossimi anni sarà quello della corsa sempre più spietata al controllo delle risorse energetiche, -la gara è iniziata!- questo prevede l'allargamento dei conflitti ad est ,Iran in testa ,e questo spiega le grandi manovre, in atto in Italia e in tutta l'area che circonda le terre mediorientali.
Le grandi mobilitazioni degli ultimi mesi dimostrano la voglia e la necessità delle persone a ricreare una forte contrapposizione alle politiche della guerra partendo dallo smantellamento delle basi militari sui nostri territori, all'uscita dell'Italia dalla NATO, al ritiro incondizionato di tutte le truppe e la solidarietà alle resistenze dei popoli occupati.
INVITIAMO TUTTI/E A DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE

Collettivo RED GHOST (RA) - Rete nazionale DISARMAMOLI! - Confederazione COBAS - RDB / CUB (RA)- C.C.A. PEACE MAKER Imola

Ravenna:

Sabato 21 Aprile ore 9:30, presso sala Forum via Berlinguer

CONVEGNO della rete nazionale DISARMIAMOLI! : Finché c'è guerra c'è speranza...per chi?

Incontro sugli interessi economici che si sviluppano attorno alla costruzione e all'allargamento di basi militari Usa e Nato sul territorio italiano.
Opporsi alla guerra senza se e senza ma significa anche contrastare chi partecipa alla logistica di questo mercato di morte.

Parteciperanno:
- Leonardo Casetti Associazione Pellerossa (Cesena)
-Antonello Mangano redattore di www.terrelibere.org
-Valter Lorenzi Comitato per lo smantellamento e la riconversione a usi esclusivamente civili di Camp Darby
-Un rappresentante del Presidio permanente no dal Molin
-Lidia Triossi Rete nazionale Disarmiamoli!

Sabato 21 Aprile ore 16:00

MANIFESTAZIONE_CORTEO
partenza di fronte ai cancelli della CMC di via Trieste

Domenica 22 Aprile dalle 15:00, presso P.za Anita Garibaldi (di fronte al liceo classico)
Giornata in difesa della terra.

LIVE IN CONCERTO:
RUMORI MOLESTI (popular ska)
VIOLENT YOUTH (punk rock)
FOULSE JOKERS (punk rock)
ANOTHER FUCKING PIZZA (hard-core melodico)
GIACOMO SCUDELLARI & BAND (musiche cantautorali)

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L’ITALIA A STELLE E STRISCE
GLI APPALTI ROSSI DA VICENZA A SIGONELLA

Nell'ex aeroporto vicentino Dal Molin per il momento tutto ancora tace, di ruspe non c'è ancora ombra anche se ieri l'ex generale Luigi Ramponi ha annunciato che «i lavori cominceranno entro il 2007». E' probabilmente informato, il deputato di An ieri in visita a Vicenza con la commissione Difesa del senato, visto che il presidente del suo partito Gianfranco Fini è reduce da un incontro con la segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, con la quale ha parlato anche della base vicentina. E per questo afferma che «appena il governo avrà detto di sì partiranno gli appalti, anche perché ci sono tempi stretti per il finanziamento statunitense». Per ora l'unico elemento tangibile che mostra l'avvio del progetto per la costruzione della nuova base è la lista delle imprese che continuano a iscriversi alla gara d'appalto per la prima tranche dei lavori. La torta è infatti di quelle appetitose: 680 milioni (230 nella prima fase, il rimanente in una seconda) di investimenti previsti dal Pentagono per costruire i 700 mila metri cubi di caserme, impianti militari e logistici; 40 milioni per la costruzione di 61 villette a schiera, di un albergo (10 milioni) e un campo da bowling; 52 milioni per tirar su un ospedale che sarà collegato con quello vicentino. Il progetto prevede infatti la nascita di una vera e propria cittadella autosufficiente, con centri commerciali e palestre, case e una grande mensa per 1.300 persone e 454 posti a sedere. A spulciare tra le 73 imprese (23 delle quali venete) che finora hanno risposto alla «presolicitation notice», una specie di invito a partecipare alla gara d'appalto lanciato dagli Stati uniti il cui bando si chiuderà il 6 marzo, troviamo infatti «coop rosse» come la Cmc (Cooperativa muratori cementisti) di Ravenna e la Cmr (Cooperativa muratori riuniti) di Ferrara, ma anche la contestata Pizzarotti di Parma, la stessa che nell'83 aveva vinto la gara per l'installazione dei missili Cruise a Comiso e che da 25 anni costruisce anche a Sigonella. O ancora la Ccc (Cantieri costruzioni cemento) spa, che tra i suoi fiori all'occhiello vanta la partecipazione al Consorzio Venezia nuova che sta realizzando il Mose nella città lagunare. La Cmr lavora infatti da anni e con successo nelle basi Usa di Aviano, Camp Darby e nella stessa Vicenza. Mentre la Cmc, la prima cooperativa di costruzioni, la quarta impresa in Italia del settore, dopo alcuni appalti in Cina, il ruolo da general
contractor per l'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria e l'appalto per il tunnel di Venaus che un anno fa provocò la rivolta della Val di Susa contro l'alta velocità, da almeno un decennio partecipa agli appalti legati alla base Usa di Sigonella, in Sicilia. In particolare, ha preso parte al cosiddetto piano Mega II, quello precedente all'attuale progetto che punta a ridisegnare l'assetto urbanistico dell'insediamento militare siciliano, che sarà trasformato «nella base più moderna del teatro Mediterraneo».
(da “Il Manifesto 27 gennaio 2007)

http://www.autprol.org/