03/04/2007: Gare du nord 28 marzo 07


Martedì 27 marzo 2007, intorno alle 16.30, un banale controllo biglietti alla Gare du Nord si è trasformato in sommossa fino a tarda serata: un uomo (un sans-papier sulla trentina secondo i media principali, un giovani sulla quindicina secondo altre testimonianze), trovato senza biglietto, ha tentato la fuga... I controllori lo hanno trattenuto, innescando un piccolo parapiglia. Brutalizzato dai controllori, l’individuo fermato ha però ricevuto lo spontaneo appoggio di numerosi viaggiatori e viaggiatrici. La polizia è stata chiamata a rinforzo, ma anche le persone restate sul posto per sostenere il controllato/fermato hanno chiamato rinforzi...
Contrariamente all’abituale indifferenza e rassegnazione in occasione di simili controlli di polizia della Ratp o della Sncf, questa volta nomerosi/e utenti del metro hanno disobbedito all’ingiunzione di circolare nella calma e nell’indifferenza e sono sono rivoltati/e. La conseguente irruzione poliziesca, a colpi di lacrimogeni e pallottole di gomma non ha fatto altro che aumentare questa collera spontanea.
Scontri tra polizia e alcune centinaia di persone (dalle 200 alle 400, secondo le testimonianze) sono divampati nel sottosuolo della stazione e nella stazione della metropolitana adiacente, per circa otto ore, alle grida “Sarkozy, figlio di puttana!”, “Police partout, justice nulle parte!” (Polizia dappertutto, giustizia da nessuna parte) o “A bas l’Etat, les flics et les patrons!” (Abbasso lo Stato, gli sbirri e i padroni!). La Gare du Nord è stata messa al sacco nel corso degli scontri, mumerosi pannelli pubblicitari distrutti (soprattutto le pubblicità per l’Express con Sarkozy in copertina). Alcuni media e alcuni politici hanno anche questa volta (come nel corso delle sommosse dell’autunno 2005) tenuto discorsi razzisti etnicizzando la rivolta, ma tra i/le rivoltosi/e c’erano individui piuttosto giovani nel complesso, ma di tutti i colori! Senz’altro, tutto lascia credere che tra i/le rivoltosi/e ci fossero soprattutto persone che subiscono controlli e la galera del quotidiano della banlieue parigina: si è trattato di una rivolta popolare!

Da una testimonianza su Indymedia-Paris:
Da ciò che si poteva vedere intorno alle 22, non dev’essere stata una situazione molto tranquilla... L’odore persistente di lacrimogeni non è riuscito a disperdere i piccoli gruppi. Un negozio Foot Locker è stato devastato e saccheggiato poco prima. Attaccati anche altri negozi e l’arredo urbano. Delle videocamere unidirezionali sono state staccate e delle camere a 360 gradi sono state semplicemente sfondate. Delle grosse fioriere (50 cm di diametro) sono state lanciate, dal piano terra al secondo piano sottoterra, all’indirizzo degli sbirri... Un locale d’accoglienza e informazione della Sncf è stato distrutto, i suoi computer e altre macchine sono stati estirpati e scaraventati per terra da delle gioiose fanciulle. Cariche sporadiche, ritirate, ricostituzione di piccoli gruppi di insorti e insorte... Così, un teso faccia a faccia per circa cinque ore.
La polizia, nonostante un grosso dispositivo (circa 300 sbirri è una stima verosimile) ha avuto delle belle difficoltà a ripacificare la stazione. Si trova bloccata tra l’ipotesi di andarci con la maniere forti e l’imperativo di non bloccare completamente il traffico (sono state bloccate le linee 4 e 5 del metro, o costrette a non fare fermate alla Gare du Nord; lo stesso vale per le linee B e D del Rer; hanno invece continuato a funzionare le linee dei treni per le banlieues). Così, lascia passare gruppi di viaggiatori ogni 5 minuti, il che rimescola la folla ad ogni giro: nuovi viaggiatori si uniscono agli indignati, si fermano, insultano gli sbirri, come quel distinto padre di famiglia nero che lancia un oggetto in faccia agli sbirri insultandoli... L’ambiente non è facilemente controllabile per gli sbirri. Ma neanche per i/le rivoltosi/e: sensazione di essere presi in un blocco di cemento con sbirri ovunque, giornalisti con la loro macchine fotografiche di merda, videosorveglianza su tutti i piani... Toh, un poliziotto passa con un suo collega – in stato pietoso – sulle spalle! Toh, un piccolo principio d’incendio richiede l’intervento dei pompieri! Gli sbirri sembrano avere la consegna di mantenere il terreno più che fare prigionieri: a riprova, il fatto che, nel corso di una carica, fermano una decina di persone, subito ammanettate e malmenate, ma subito rilasciate su ordine di un sergente (o che altro) che spiega che sono lì per caricare, non per fare degli arresti.
Poco alla volta, gli sbirri riescono a riprendere l’insieme del sottosuolo e a sgomberare tutti dalla stazione. Nuova carica. Una cinquantina di persone deidono di bloccare l’incrocio tra rue Faubourg Saint-Denis e rue Lafayette. Un autobus viene bloccato. Si discute se devastarlo o meno; dopo cinque minuti ripartirà. Nel frattempo una pétroleuse [rivoluzionaria incendiaria, espressione risalente alla Comune di Parigi] trova un vecchio canapé sfasciato, lo spinge nel mezzo dell’incrocio e gli dà fuoco. Piccola barricata in fiamme rapidamente alimentata da porte e altre assi di legno trovate nei pressi. Un’auto di sbirri passa solinga nelle vicinanze. Riesce a scappare per poco (solo qualche secondo) all’odio di una ventina che la insegue un po’ in ritardo. Arrivano rinforzi in divisa: dieci camionette, sirene spiegate. Il piccolo gruppo degli ultimi rivoltosi/e chiudono una piccola strada, cpostruiscono una piccola barricata con del materiale diun cantiere. Una macchina di sbirri in borghese arriva da un’altra strada gazando dai finestrini. Fuga verso la gare de l’Est. Fine della festa... A priori.
Almeno nove fermi...

Vedi: http://paris.indymedia.org

http://www.autprol.org/