29/03/2007: Contro i licenziamenti politici. Solidarietà ai lavoratori!


Questo opuscolo è realizzato con lo scopo di divulgare la conoscenza di un’azione repressiva a cui sono state sottoposte due lavoratrici per aver manifestato alcune opinioni politiche fuori dal loro luogo di lavoro, ma che, per il loro contenuto e per l’esposizione mass-mediatica che hanno avuto, sono state considerate un motivo suffi cientemente valido per i rispettivi datori di lavoro per sospenderle e poi licenziarle.
Le due lavoratrici, una dipendente della Vodafone di Milano e delegata Rsu della CGIL e l’altra dipendente della Coop. Prodest Milano, sono state oggetto di una maldestra operazione poliziesca e giudiziaria che è iniziata con il fermo di polizia mentre stavano attacchinando dei manifesti, per poi passare alla perquisizioni delle loro abitazioni, alla denuncia con capi d’imputazione non più esistenti nel codice penale ed infi ne recluse nel carcere di Monza senza la possibilità di contattare legali e parenti fi no all’udienza con il Giudice delle indagini preliminari (GIP), che dopo qualche giorno le ha scarcerate e, raschiando il fondo del codice penale, ha contestato loro il reato di istigazione a delinquere, art. 414, comma 3 e 4 del c.p., salvando, in qualche modo, la faccia all’operato di questura e digos.
Tutto ciò è accaduto a poca distanza dalla denominata “operazione tramonto” condotta dall’antiterrorismo di questo Paese e a pochi giorni dalla manifestazione popolare in programma a Vicenza contro la costruzione della nuova base Usa ed il governo Prodi. Una tempistica, quella dell’intera vicenda, che è stata considerata da molti più che sospetta.
“Sbatti il mostro in prima pagina” è stato lo “spot” praticato da TV e giornali tesi, sotto la regia e le puntuali veline di digos e servizi segreti, a gonfi are ad arte il “pericolo terrorismo” per criminalizzare i movimenti di lotta e gli attivisti politici e sindacali che, non in linea con questo governo della sinistra atlantista e liberale, si oppongono alla sua politica guerrafondaia ed antiproletaria.
Un’azione da manuale di una già collaudata strategia della tensione che, attraverso gli allarmismi che auspicavano violenze di piazza a Vicenza (che non si sono verifi cate) e la caccia alle streghe lanciata dalla dirigenza della CGIL, ha voluto sviare l’attenzione della cosiddetta opinione pubblica dai problemi reali, dare manforte alle scelte operate dal governo di guerra Prodi e sottoporre ad una criminalizzazione, diretta o potenziale, gli oppositori politici.
E’ cosi che l’appellativo di “infi ltrato” ha iniziato a pendere sulle teste di quei lavoratori e compagni che la lotta sindacale la conducono a partire da una posizione politica anticapitalista e non concertativa. La loro demonizzazione e la punizione di alcuni a monito per tutti, è stato il segnale che il sindacato ha voluto lanciare tra i lavoratori.
La necessità di dare battaglia contro la repressione, la criminalizzazione e i licenziamenti politici sono condizioni indispensabili per contrastare i tentativi di mettere a tacere il dissenso politico e di classe, di seminare terrore e divisione tra i lavoratori mirando alla desolidarizzazione, all’opportunismo e all’isolamento di chi viene colpito.
Questo opuscolo vuole quindi non solo favorire la conoscenza su quanto accaduto alle due lavoratrici ma essere anche uno stimolo a mobilitarsi contro la repressione poliziesca, aziendale e sindacale, contro i licenziamenti politici e per il reintegro dei lavoratori colpiti, sviluppando la solidarietà di classe per costruire risposte più ampie ed unitarie possibili di un soggetto che il padronato vuole costantemente diviso: la classe lavoratrice.

Per leggere l'inteo opuscolo:
http://www.autprol.org/Public/Documenti/doc000000229032007.pdf

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