08/03/2007: Gli operai protestano contro l'accordo quadro sulla retribuzione siglato da Igm (sindacato metalmeccanici nella RFT)


Lo scorso fine settembre circa 2000 lavoratori della fabbrica DaimlerChrysler di Brema hanno organizzato una protesta contro l'introduzione di un nuovo sistema salariale. Gli operai del primo turno si sono riuniti nell'ufficio del personale e hanno presentato un reclamo contro l'introduzione dell'accordo quadro sulla retribuzione [da qui in avanti in iniziali AQR, ndt].
Anche in altre fabbriche è iniziata la resistenza all'introduzione dell'AQR, il quale per tanti lavoratori ha come conseguenza un chiaro abbattimento dei salari e dei redditi. Nella fabbrica DaimlerChrysler di Marienfeld a Berlino, all'inizio del mese gli operai hanno sottoscritto una risoluzione con l'obiettivo di ottenere il permesso di un'assemblea straordinaria di tutti i lavoratori, in cui discutere la conversione pratica dell'AQR. Alla fine di novembre i lavoratori DaimlerChrysler di Marienfeld avevano già organizzato uno sciopero spontaneo contro l'introduzione dell'AQR.

La "riforma del secolo".
La direzione Igm, per bocca del suo presidente Juergens Peters e del suo vice Bertold Huber, competente in materia di tariffe salariali, caratterizza l'accordo come "opera del secolo". Peters e Huber non risparmiano lodi all'accordo sottoscritto nell'estate 2003, ritagliato sulla "specifica situazione di ciascuna delle 11 tariffe territoriali esistenti in Germania".
Poco prima della conclusione delle trattative con la Federazione delle imprese metalmeccaniche, Gesamtmetal, Huber annunciava con orgoglio che gli accordi tariffari nell'industria metalmeccanica ed elettrotecnica, dopo quanto era stato fissato nell'AQR, avrebbero costituito la pietra angolare in grado di sostenere il più grande progetto di riforma della politica di compensazione salariale del dopoguerra.
Innanzitutto, dicono Peters e Huber, verrebbe così conclusa la parificazione degli operai agli impiegati. In questo modo verrebbe "corretta una legislazione sociale dell'epoca bismarkiana fondata sulla discriminazione di classe e fra strati della nostra società". L'AQR di conseguenza sarebbe "non soltanto una politica tariffaria, ma bensì un'opera di riforma della politica sociale".
Nell'incensarsi Huber non è riuscito a porsi dei limiti. Ha persino affermato che l'AQR è il trapianto del principio "eguale compenso a eguale lavoro", che esso crea la "permeabilità fra i gruppi di lavoratori discriminati non soltanto nel compenso salariale, ma anche nello status sociale".
Tutta questa è pura polvere negli occhi.
Naturalmente tanti operai si rendono concretamente conto che le lodi sindacali all'AQR sono parte compresa di una sistematica manovra di inganno. Come già il sindacato dei servizi [Verein Dienst, abbreviato Ver.di ndt] dopo l'introduzione del nuovo contratto di lavoro nei servizi pubblici, Igm ha posto nelle mani delle imprese elettromeccaniche una leva per realizzare massicci tagli salariali nei confronti dei circa 3 milioni di lavoratori di questa branca.
Con l'introduzione dell'AQR viene messo fuorilegge "l'accordo quadro salariale in vigore da 40 anni, cioè, il contratto collettivo di lavoro introdotto nel 1973 e la convenzione tariffaria, controllata da commissioni paritetiche per la salvaguardia dei raggruppamenti conquistata nel 1978". Con l'AQR ora sfuggono dalle mani dei lavoratori il pagamento del cottimo e tutti i premi collegati a prestazioni particolari e ai carichi di lavoro. L'AQR offre soltanto uno schema unitario di pagamento, comprendente appunto operai e impiegati. Eccolo: il nuovo reddito lordo deve essere composto da 3 fattori.
Primo, da un pagamento base risultante esclusivamente dalle esigenze dei compiti di lavoro. Secondo, da un pagamento dello sforzo, cioè un'indennità che fino ad oggi era stata pattuita soltanto in alcuni territori tariffari e risultante da una valorizzazione generale dello sforzo. Terzo, da un pagamento della prestazione, il quale tiene conto della prestazione personale nel quadro dell'impegno lavorativo.
Quasi tutti le competenze di lavoro vengono raggruppate in nuove unità tariffarie. In ciascun singolo territorio tariffario ogni impresa regolerà da sé il pagamento definitivo di operai e impiegati.
Igm definisce tutto questo come reazione necessaria ad un mercato flessibile ed afferma che le imprese potranno reagire meglio alla pressione della concorrenza internazionale attraverso un simile adeguamento delle "specifiche condizioni aziendali" ed in tal modo saranno in grado di mantenere i posti di lavoro.
Huber afferma addirittura che il nuovo regolamento sarebbe necessario allo scopo di creare nel sistema di pagamento una misura massima "vicina alla parità". Tuttavia, questo è il caso esattamente contrario. In futuro i salari nelle singole regioni oscileranno, saranno più bassi nei territori con strutture produttive deboli e più alti dove queste strutture risultano più robuste, saranno diversi anche fra impresa e impresa - la meno competitiva verserà paghe più basse della corrispettiva più forte. Differenze sorgeranno persino fra reparti di una stessa impresa.

Ruolo chiave dei consigli di fabbrica
Contemporaneamente è stato assegnato ai consigli di fabbrica [cdf, ndt] un ruolo chiave nella determinazione dei salari. Essi hanno assunto nel raggruppamento una funzione consulente e di controllo. Detto più esattamente, in futuro i pagamenti verranno concordati in trattative fra cdf e i direttori competenti dei reparti.
Assieme ad Igm una commissione composta da padroni e consulenti ha elaborato 122 modelli di livello per le imprese; su quei modelli adesso devono poggiare i nuovi raggruppamenti di operai e impiegati. Questi modelli, ad ogni modo, non sono contenuti direttamente nella convenzione relativa alle tariffe salariali, al contrario, servono soltanto quali valori indicativi. Obiettivo massimo resta il benessere delle imprese, di dar loro la capacità di competere sul mercato.
Questo ruolo rafforzato dei cdf è importante. Di fronte al fatto che tutti i cdf sono obbligati dall'ordinamento aziendale ad adoperarsi per il benessere dell'azienda e a non avere alcun diritto a promuovere scioperi o altre forme di lotta, il loro compito consiste nel chiarire agli interessati i raggruppamenti di reddito, cioè nello spingerli verso il basso e a tenere sotto controllo la resistenza contro tutto ciò.
Oltre a tutto questo l'AQR regola la "protezione dello stato patrimoniale individuale tenendo conto della contemporanea neutralità dei costi aziendali". Qualora il deposito raccolto sul conto di compensazione non sia sufficiente a stabilire la neutralità dei costi aziendali, alle aziende deve essere permesso di deviare verso il basso, per un tempo limitato, le regole tariffarie pattuite o addirittura di bloccare sia la tredicesima che l'indennità per le ferie o di limitarsi ad un loro pagamento ridotto.
Tutte le passate conquiste operaie vengono dunque rimesse in discussione, fino a giustificare il licenziamento - anche nei periodi di prova. La stessa esigenza di aumento salariale determinata dall'appartenenza all'azienda decade e viene convertita in una forma di pagamento puramente volontaria.
In futuro i supplementi verranno pagati soltanto quali premi a naso. Nella determinazione dei pagamenti non gioca più nessun ruolo anche lo statuto dei lavoratori; sarà decisivo soltanto l'impegno di ognuno nel lavoro.
Il contratto collettivo di base resta formalmente in piedi, ma il controllo aziendale, da tempo richiesto e praticato dai padroni di tante aziende, assume una nuova dimensione. Le conversioni salariali avviate in tutte le aziende a partire dal 2005 e che devono venir concluse non più tardi del 2010, fin da ora influiscono disastrosamente sugli operai.

Abbattimento dei salari e crescente pressione sul lavoro.
In imprese quali Siemens, DaimlerChrysler e Alstom Power, operai e impiegati perdono da 300 fino a 1500 euro al mese. Prima di tutto vengono colpite le fasce salariali basse della produzione assieme a quelle degli impiegati amministrativi. Nel territorio Reno-Neckar gli operai qualificati sono stati raggruppati nel montaggio e hanno subito perdite mensili fino a 800 euro. Ad esempio, in Siemens, alle segretarie e agli assistenti di squadra, in futuro verranno tagliati dallo stipendio anche 1500 euro al mese. L'arbitrarietà dei padroni in seguito all'applicazione dell'AQR non conosce limiti e il posto di lavoro nel frattempo è entrato nei problemi quotidiani dei lavoratori.
Per questo la pressione del lavoro cresce enormemente. Gli operai sono consegnati all'arbitrarietà dei singoli superiori e dei cdf, i quali come si è visto fissano il futuro pagamento dei lavoratori. Questo implica l'aumento di angherie e denigrazioni, le quali già oggi hanno preso il predominio.
E' comprensibile che i padroni si augurino l'introduzione dell'AQR. Ad un'assemblea dei tesserati, nel 2003, il presidente di Gesamtmetall nel territorio della Germania sud-occidentale, Otmar Zwibelhofer, aveva affermato, prendendo a modello l'AQR: "Con Igm in futuro troveremo regole che corrispondono in misura sufficiente alle esigenze della nostra industria. Aspiriamo ad una simile collaborazione costruttiva per il superamento degli impegni futuri. Avete presente il quadro generale del lavoro? Cioè, la competenza principale, unita a tutte le incessanti competenze parziali, insomma tutto ciò che determina i compiti del lavoro nella loro valenza? Bene, per questa rilevanza è decisivo che tutto quel che appartiene alle competenze sul lavoro del singolo lavoratore, sia organizzazione del lavoro determinata dal padrone".
In uno scritto inviato ai suoi membri l'Associazione industrie metalmeccaniche della Germania sud-occidentale caratterizza l'AQR quale "chance storica, addirittura unica", poiché se rimanessero in vigore le regole di un tempo, oggi le imprese pagherebbero salari tanto più alti. Oggi "più del 10 per cento dei costi provati del personale come pagamento della tariffa, provengono dall'applicazione sbagliata dei contratti collettivi... Con l'AQR invece possono essere tagliati i salari e può essere riguadagnata la flessibilità del personale andata persa".

Il ruolo di Igm.
Con l'AQR Igm ha compiuto un ennesimo passo nell'offrirsi agli imprenditori come co-manager. Dietro alla retorica sempre ripetuta della equiparazione e della eguale ricompensa a lavoro eguale - affermazioni apertamente in contrasto con la realtà - i funzionari del sindacato, per il vero, nascondono i loro propri interessi materiali e politici.
Di fronte alla costante diminuzione degli iscritti riesce loro di consolidare innanzitutto il ruolo di privilegiati quali partners nei negoziati e fattore d'ordine aziendale. Nella misura in cui la globalizzazione della produzione ha tolto terreno alla politica della partecipazione, i sindacati si sviluppano sempre più rapidamente e apertamente in strumento per giocare una condizione di lavoratori contro l'altra, per affermare posti di lavoro con salari a buon mercato e per peggiorare le condizioni di lavoro.
Quanto coscientemente essi procedano nell'avvio concreto dell'AQR, è mostrato in un opuscolo diretto ai funzionari, alle "persone di fiducia" [una sorta di servizio d'ordine sindacale, ndt] e ai cdf. J. Peters e B. Huber scrivono nell'introduzione: "Con le nuove classificazioni dell'AQR si danno nuove possibilità all'influenza dei cdf e delle persone di fiducia. Se possono essere utilizzate, allora questo diventa un contributo alla stabilizzazione del lavoro di entrambi gli organismi, cioè, i cdf e le persone di fiducia. Per Igm questo è importante per ragioni politiche e organizzative...
Molti operai caratterizzano immediatamente l'AQR come accordo per la riduzione dei salari. E non c'è dubbio che questo vale anche per il contratto negoziato da Ver.di - ossia, esso rappresenta il più grosso attacco politico ai diritti dei lavoratori conquistati nei decenni passati. Nella lotta contro questo attacco è importante essere chiari sul ruolo dei sindacati. Operai e impiegati devono orientarsi in modo completamente indipendente dagli apparati burocratici dei sindacati, come anche dalla SPD [partito socialdemocratico, ndt] e dal PDS [Rifondazione in versione berlinese, ndt].

in World Socialist Web Site 14.02.07

http://www.autprol.org/