04/03/2007: Iņaki De Juana ai domiciliari


Lakua": DEJuana dipende da Martutene", 01/03/2007
MADRID - L'ambulanza che trasportava il carcerato politico da Madrid fino a San Sebastian č arrivata alle 15.50 del pomeriggio, circondata da vari veicoli polizieschi.
Al suo arrivo all'ospedale, le centinaia di cittadini che si sono dati appuntamento alle porte del centro hanno ricevuto Iņaki De Juana con grida di "Iņaki askatu","presoak kalera amnistia osoa", o" jo ta ke irabazi arte." (Iņaki libero, prigionieri alla strada amnistia totale, lotta dura fino alla vittoria, NdT)
La gran presenza dei' beltzas' (Corpo speciale antisommossa della Etrzaintza; letteralmente “neri” per la divisa con passamontagna che indossano, NdT) č stata un dato da rilevare, poiché si sono vissuti vari momenti di tensione tra i poliziotti ed i convenuti. Cosė, una persona č risultata ferita a conseguenza dei colpi ricevuti da parte
dell'Ertzaintza.
L'ambulanza che trasportava il prigioniero politico č entrata al Pronto soccorso dalla parte posteriore del complesso ospedaliero, dall'entrata dell'antico Ospedale Provinciale; la Polizia autonomistica ha chiuso l'accesso principale al Pronto soccorso e ha impedito che la gente si avvicinasse al veicolo, per cui la tensione č aumentata progressivamente.

Primo ricevimento in Armiņon.
Prima di arrivare da San Sebastian, Dei Juana ha ricevuto il suo primo ongietorri (benvenuto, NdT) nel pedaggio di Armiņon, in Arava.
Nonostante al principio fosse previsto che passasse per Etxegarate, l'ambulanza che trasporta il prigioniero politico ha deviato la sua rotta e, dopo aver preso l'A-68 in direzione di Bilbo, č arrivata a San Sebastian per l'A-8.
Il suo arrivo era previsto approssimativamente verso le 14:00, ma alla fine fu ritardato fino alle 15.50.
Il prigioniero politico č uscito dall'ospedale madrileno, dove rimaneva ricoverato dal passato 24 di novembre, verso le 10:20 della mattina.
Iņaki De Juana compie oggi 115 giorni nel suo secondo sciopero della fame in domanda dalla sua scarcerazione e contro le misure di eccezione che si applicano al collettivo di prigionieri politici basci.

Il Ministero dell’Interno applicherā a De Juana il secondo grado penitenziario.
L’Interno ha deciso di applicare ad Iņaki De Juana un regime di "prigione attenuata", come ha informato il ministro dell’Interno, Alfredo Pérez Rubalcaba. Il carcerato basco rimarrā in primo luogo nell'ospedale, per ricevere cure, e posteriormente sarā trasportato a casa sua, dove rimarrā controllato e vigilato" permanentemente."

Il ministro dell’Interno ha spiegato in una conferenza che la decisione di classificare in secondo grado penitenziario Iņaki De Juana l'ha presa egli personalmente, "come ministro dell’Interno", dietro proposta della Giunta di Trattamento della prigione di Aranjuez e con la relazione favorevole del giudice di Vigilanza Centrale Penitenziaria dell'Udienza Nazionale.
Come ha detto, si č ricordato l'adozione del secondo grado penitenziario in base all'articolo 100.2 del regolamento generale penitenziario, come l'applicazione di misure specifiche di inseguimento e controllo conforme all'articolo 86.4, cosa che supporrā un "regime attenuato" per il prigioniero basco dato il suo grave stato di salute e "per evitare il suo decesso e permettere per quanto possibile il suo recupero".
Rubalcaba ha voluto risaltare che la misura di "prigione attenuata" non č "un regime di libertā condizionale né il terzo grado."
De juana, come ha precisato, continuerā a scontare la condanna per aver scritto due articoli di opinione prima nell'ospedale "per il suo trattamento" e, "quando sia possibile, nella sua casa fino al suo totale ristabilimento, sempre con controlli e vigilanza permanenti".
Interrogato circa la possibilitā che Iņaki De Juana torni ad essere imprigionato una volta che si rimetta, si č limitato a rispondere che se si ristabilisce nell'ospedale "passerā al suo domicilio" .
Il ministro ha risaltato che i rapporti medici che allertano tanto sul rischio che corre la vita del prigioniero basco, della Comunitā di Madrid come dei medici forensi dell'Udienza Nazionale, sono "concludenti", per cui egli ha preso la decisione di attenuare personalmente il regime di prigione.

Ragioni legali ed umanitarie.
Le ragioni che lo hanno portato a prendere la decisione di applicare il secondo grado, ha proseguito, sono "legali ed umanitarie".
Cosė, ha reiterato che si adatta "scrupolosamente" alla legalitā vigente e che conta sulle relazioni favorevoli del pubblico ministero e sulla conformitā del giudice di vigilanza penitenziaria.
In secondo luogo, ha ricordato che De Juana sta compiendo una condanna di tre anni di prigione per un delitto di "minacce non terroriste" per aver scritto due articoli di opinione, e che ha scontato giā la pena imposta a suo tempo per vari attentati.
"Se non gli rimanesse poco pių di un anno da scontare, non avrebbe preso questa decisione", ha assicurato il titolare spagnolo dell’Interno.
In quanto ai motivi umanitari, ha espresso la sua "convinzione che al non adottare questa decisione sarebbe deceduto nelle prossime settimane", e ha aggiunto che "la differenza tra i terroristi e quelli che non lo siamo č che a noi importa la vita ed in questo risiede la nostra legittimitā morale".

Controllo telematico.
Come raccoglie la risoluzione della Giunta di Trattamento di Aranjuez, Iņaki De Juana avrā un "rilevamento telematico continuato" una volta che riceva la dimissione ospedaliera e sia trasportato al suo domicilio. Per uscire di casa dovrā ricevere l'autorizzazione del centro penitenziario.
http://www.inventati.org/irrintzi


http://www.autprol.org/