17/02/2007: LETTERA APERTA AL MOVIMENTO CONTRO DAL MOLIN, LA GUERRA, LA TAV E TUTTE LE NOCIVITA’


Lunedì 12 febbraio ci sono stati 15 arresti e circa 70 perquisizioni nel corso di un’operazione di polizia. Martedì sono state fermate altre quattro persone nell’atto di attaccare uno striscione e dei manifesti che invitavano alla manifestazione di vicenza ed esprimevano solidarietà agli arrestati.
La vogliono far passare come un successo nella lotta al “terrorismo” ma in realtà terrorismo è quello che sta facendo lo Stato per ostacolare la crescita di un movimento popolare contro la guerra, contro la base Dal Molin, la TAV e tutte le nocività.
Polizia, magistratura e organi mediatici sono gli attori principali di questo attacco, il governo ne ha condotto la regia. E tutto questo in un momento di forte difficoltà per una “sinistra pacifista” che sistematicamente rifinanzia le missioni di guerra, aumenta le spese militari, si inchina alle scelte strategiche dell’imperialismo americano; una “sinistra di palazzo” che impone i propri dicktat a vicentini e valsusini in piena continuità con i suoi predecessori e con gli interessi borghesi che difende; una “sinistra” di potere disposta a tutto per disinnescare la potenzialità di un movimento contro la guerra che riprende oggi su basi più solide ed obiettivi concreti ed immediati; un movimento che mostra perdipiù la consapevolezza e la capacità di saldarsi in un patto di Mutuo Soccorso con altre espressioni popolari spontanee ed autorganizzate come il movimento No-Tav, esperienza che ha saputo intraprendere con creatività, costanza, radicalità ed intelligenza lotte significative contro le devastazioni della modernità capitalista.
Ecco qual è il contesto in cui è stata allestita la spettacolare operazione di lunedì, confezionata appositamente per i media nazionali ed internazionali in vista del corteo di Vicenza.
Non cadiamo quindi nell’errore di berci tutto quello che vogliono farci credere, l’informazione è in mano a chi detiene il potere e la menzogna mezzo stampa è una pratica consolidata.
Gli arrestati di lunedì non sono “terroristi” ma semplicemente compagni presenti nelle lotte sociali di tutti i giorni, alla luce del sole, in università come sul posto di lavoro e non per fare del proselitismo ma perché consapevoli che non si può delegare ad altri la propria esistenza.
In quei luoghi, nelle piazze e negli spazi sociali a cui alcuni fanno riferimento, portano avanti le lotte contro la guerra, la TAV, il fascismo, il razzismo, lo sfruttamento sul lavoro, iniziative di solidarietà alla resistenza palestinese e a quella irakena, benefit per i prigionieri… ed è in tutte queste occasioni che spesso ci si è trovati anche fianco a fianco, gomito a gomito, pur nelle differenze ideologiche.
Non abbiamo quindi timore nel dire che siamo vicini a questi compagni e che a loro và la nostra solidarietà.
Non abbiamo timore a dire che conosciamo il Centro Popolare Occupato Gramigna di Padova, i compagni e le compagne che lo fanno vivere e le iniziative che portano avanti anche in quartiere nella lotta per la casa, contro la cementificazione ed il controllo sociale. Non solo non abbiamo timore ma lo vogliamo dire apertamente perché il fine dello Stato è proprio quello di terrorizzare e di desolidarizzare con l’obiettivo da una parte di richiamare all’ordine e ricompattare le fila istituzionali (governo, parlamento, sindacati di stato…) e dall’altra tentare di rompere, con il ricatto dei buoni e dei cattivi, il fronte unitario, seppur diversificato, di opposizione alla guerra e alle servitù militari ed economiche.
Non abbiamo bisogno di alcun giudice per capire se dare o meno solidarietà a questi compagni.
Questo è un attacco rivolto a tutti coloro che credono nella possibilità di agire a fianco di chi si ribella e non di dirigere dall’alto di un parlamento.
Oramai sembra che impegnarsi attivamente tra studenti in università sia terrorismo. Essere coinvolti nelle lotte dei lavoratori sia terrorismo. Lottare contro le devastazioni ambientali sia terrorismo. Portare solidarietà ai prigionieri sia terrorismo. E’ terrorismo essere anarchici, lo è essere comunisti, lo è insomma chiunque non si sia ancora rassegnato all’idea che questo mondo di guerra, sfruttamento, ineguaglianza, nocività devastanti e terrore diffuso sia l’unico mondo possibile.
E’ importante che tutto il movimento contro la base Dal Molin, contro la guerra, la TAV e le nocività, tutti gli studenti e tutti i lavoratori comprendano e continuino a pensare e ad agire orizzontalmente ed autonomamente dai partiti e dalle pressioni degli organi mediatici e repressivi. Solo così tale movimento rimarrà unitario e manterrà intatta la sua forza nonostante i tentativi terroristici dello stato di dividere e di creare “mostri” da sbattere sui giornali.

SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI, TERRORISTA E’ LO STATO!
Compagne e compagni solidali
Crema, 13/02/2007

http://www.autprol.org/