15/02/2007: VOGLIONO METTERE FUORI-LEGGE Il COMUNISMO E LE LOTTE DEI LAVORATORI


L'ondata repressiva di questi giorni, con le decine di arresti e le quasi cento perquisizioni, per le modalità con si cui sta sviluppando, si sta caratterizzando come un ulteriore passaggio, un vero e proprio salto di qualità, lungo la strada di un moderno fascismo incentrato sull'attacco alle condizioni di vita e di lavoro di milioni di lavoratori, sullo sviluppo della guerra reazionaria imperialista contro i popoli oppressi, sulla negazione delle libertà democratiche e dei diritti sindacali, sulla piena legittimazione del revisionismo storico, su una rinnovata ed accentuata oppressione ideologica e culturale che colpisce in particolare le donne ed i giovani.
Il tentativo di perseguitare forze, aree e soggettività diverse si sviluppa nel quadro di un nuovo teorema che mira ad affermare l'equivalenza tra ideologia marxista-leninista, nuove brigate rosse e terrorismo.
Il 10 febbraio di quest'anno si è svolta, per la prima volta in modo così capillare e con ripetuti interventi delle più alte cariche del governo e dello stato, la celebrazione per le cosidette vittime delle Foibe. E' stata anche l'occasione per mettere in campo un apparato propagandistico che, dall'estrema destra al centro-sinistra, ha lavorato per diffondere il revisionismo storico e per infangare la resistenza antifascista e l'ideologia comunista. Non a caso all'attacco sul piano ideologico segue dopo pochi giorni questa nuova ondata repressiva.
La tendenza al fascismo moderno richiede, tra i suoi vari passaggi, la distruzione dell'immagine del comunismo rivoluzionario, la messa fuori legge, come sovversiva, eversiva e terrorista, di ogni propaganda, iniziativa ed organizzazione, caratterizzata dal riferimento alla prospettiva della rivoluzione popolare e dell'instaurazione di una nuova società socialista fondata sull'abolizione dello sfruttamento e sull'effettiva democrazia per la maggioranza della società.
Maggioranza oggi di fatto esclusa dalle decisioni più rivelanti per la vita del paese come ben evidenziato dall'ultimo caso relativo alla decisione di procedere al colossale allargamento della base USA di Vicenza.
Proprio nel momento in cui la maggioranza della popolazione di una determinata realtà locale, come nel caso della provincia di Vicenza, mette sul tappetto la rivendicazione, realmente "eversiva" perché inconciliabile con questo stato reazionario e con questa "società civile", di poter decidere in prima persona, sulla base di un reale meccanismo di rappresentanza democratica, proprio nel momento in cui la rivendicazione della popolazione del vicentino va a coincidere con un'analoga richiesta proveniente da milioni e milioni di lavoratori e di cittadini, si decide dunque di scatenare una nuova ondata repressiva mirando in ultima analisi a prevenire e combattere la possibilità che operai, disoccupati, giovani precari, intellettuali e piccoli commercianti e produttori, inviduino nella necessità di prendere direttamente in mano il potere politico, l'unica reale possibilità di affermare e salvaguardare i propri interessi fondamentali.
Non si tratta ovviamente solo della base USA di Vicenza. Vicenza rappresenta solo un motivo tra i tanti motivi che stanno spingendo le masse popolari a porsi, pur confusamente e contradditoriamente, il problema di una reale democrazia e delle strade per poterla realmente conseguire, basti pensare all'attacco al salario ed al furto del TFR e delle pensioni, allo smantellmento del sistema industriale nazionale ed alle delocalizzazioni, alla distruzione dello stato sociale, alle privatizzazioni, al sistema iniquo di tassazione, all'imbroglio dell'Euro e dell'Europa, alla svendita della sovranità nazionale all'imperialismo USA, alle spese militari ed alla guerra contro i popoli oppressi, alle limitazione delle libertà ed agli attacchi ai diritti sindacali ed al diritto di sciopero.

CONTRASTARE LA TENDENZA AL FASCISMO MODERNO
SOLIDARIETA' CON I COMPAGNI ARRESTATI

Collettivo Comunista Antonio Gramsci

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