15/02/2007: Documento sulla nuova ondata repressiva - aMpI
In tutta Europa si aggira lo spettro gelido della repressione e del revisionismo contro i più elementari diritti di espressione politica e sindacale delle masse lavoratrici e contro il diritto delle nazioni senza stato alla loro autodeterminazione. Nella Repubblica Ceca è stata messa fuori legge la gioventù comunista sulla base di soli “reati” ideologici, cioè il richiamo ai principi e alla cultura del movimento comunista. In Euskadi sono ancora circa 700 i prigionieri politici e il partito della sinistra indipendentista basca “Batasuna” è tuttora illegale nonostante rappresenti una quota significativa della popolazione basca. In Sardigna è ormai nota l’operazione Arcadia che ha preso di mira la nostra organizzazione e in generale tutto il movimento indipendentista e anticolonialista prendendo in ostaggio dallo scorso 11 luglio dieci nostri militanti e inquisendone altri quarantaquattro. Ma questi sono solo alcuni esempi fra i tanti.
In Italia mentre i fascisti hanno il permesso di progettare e compiere agguati e di giustiziare militanti antifascisti, mentre banchieri ed industriali di ogni risma colpevoli di avere rubato ingenti quantità di denato ai piccoli risparmiatori e di avere speculato sulla pelle degli operai e dei lavoratori vengono subito rilasciati o assolti per decorrenza dei termini, mentre ogni anno cadono 1.400 lavoratori per condizioni di lavoro criminali e padroni e padroncini rimangono impuniti e con le tasche piene, il movimento comunista, democratico e rivoluzionario, gli anarchici e in generale tutti coloro i quali non si allineano ai dettami imposti dal pensiero unico dominante, vengono inquisiti sulla base di leggi fasciste (come il famigerato 270bis utilizzato anche questa volta), perquisiti, imprigionati, criminalizzati e sbattuti in prima pagina sui giornali come mostri, come terroristi e giudicati prima che possano soltanto parlare con i propri legali (questa volta cinque giorni senza alcun contatto con gli avvocati!).
A Manca pro s’Indipendentzia sviluppa i suoi rapporti politici sulla base di una dialettica propria ed autonoma, e non ha alcun interesse ad entrare nel merito delle accuse che la magistratura italiana muove ai compagni italiani arrestati e perquisiti il 12 febbraio 2007. L’unica cosa che sappiamo e possiamo dire è che questi compagni sono conosciuti e apprezzati per il loro lavoro indefesso nei luoghi di lavoro, per la loro attività contro i soprusi dei caporali nelle fabbriche, per il loro impegno sociale, per l’animazione delle lotte studentesche, per la loro coraggiosa militanza antifascista dove i fascisti girano armati e coperti dalla polizia, per la loro attività di sostegno alle lotte dei popoli oppressi dall’imperialismo e dal colonialismo. Questo a nostro giudizio e fino a prova contraria rappresenta il vero capo di imputazione! Inoltre l’operazione “Tramonto” non è un caso isolato per cui i nostri sospetti non piovono dal cielo. Negli ultimi anni sono migliaia i processi basati sui famigerati articoli direttamente provenienti dalla riforma del codice penale del ’30, il fascistissimo “codice Rocco”, centinaia di compagni e compagne sono stati già arrestati, sbattuti in prima pagina, hanno perso il lavoro, sono stati additati come i capri espriatori dei mali della società e poi, nella quasi totalità delle inchieste, la stessa magistratura borghese ha dovuto amaramente ammettere che si trattatava di montature o nel migliore dei casi di “clamorosi errori di procedura nelle istruttorie”. Ricordiamo i compagni di “Iniziativa Comunista” di Roma! Assolti “per non aver commesso il fatto” e tuttavia criminalizzati per i casi Biagi e D’Antona, additati al pubblico ludibrio come militanti delle “Brigate Rosse”. Perché nessuno ne ha mai più parlato? Chi ripagherà della violenza terribile che questi compagni hanno dovuto subire? È notizia di questi giorni l’assoluzione degli anarchici viterbesi accusati, in alcuni casi, addirittura di “strage”, anche loro sono stati recentemente assolti “per non avere commesso il fatto”. Anche loro però furono sbattuti su tutti i giornali e lapidati da una stampa compiacente e servile, da destra a sinistra, da “Libero” al “Manifesto”, nessuno escluso, esattamente come accade per questa vicenda dove neppure i più elementari diritti garantisti sono tenuti presenti da giornalisti ansiosi soltanto di spararla più grossa per battere cassa!
La verità è che il Governo italiano e la borghesia che lo sostiene hanno come obbiettivo quello di mettere fuori legge il movimento comunista e le lotte dei lavoratori e delle nazioni senza stato finalizzato all’instaurazione di un moderno regime fascista caratterizzato dalla negazione delle libertà democratiche e sindacali, da un impegno di guerra interna ed esterna permanente, sulla piena legittimazione del revisionismo storico. Il vero scopo è quello di screditare le lotte sociali, di criminalizzare i centri sociali (duramente colpiti da questa maxi operazione), di inculcare nelle classi popolari la convenzione dell’equazione marxismo-leninismo = terrorismo.
Ci interessa poi spendere due parole sulla stranissima “coincidenza” che ha visto la maxi operazione repressiva arrivare proprio cinque giorni prima della manifestazione in programma il 17 febbraio a Vicenza contro la costruzione di una nuova base nordamericana, manifestazione a cui aMpI ha dato piena adesione e nella quale sarà presente uno spezzone unitario sardo di solidarietà internazionalista.
Una manifestazione popolare che si oppone alla decisione servile di una maggioranza di Governo che in campagna elettorale ha sventolato ipocritamente la bandiera arcobaleno e che oggi concede senza alcuno scrupolo la costruzione di una nuova base dell’imperialismo americano. Anche qui credere che l’operazione “Tramonto” sia stata concepita come un vero e proprio jolli da giocare in funzione antipopolare è qualcosa di più di un semplice sospetto.
A Manca pro s’Indipendentzia - Sardigna
Sulle “allusioni” della stampa sarda!
Con grande preoccupazione assistiamo ad una rumorosa quanto surreale campagna “informativa” volta a ricercare, con evidenti forzature non corroborate da alcuna fonte, improbabili collegamenti tra la vicenda politico-giudiziaria che ha investito la nostra Organizzazione con altre vicende recentemente verificatesi in Italia.
Comunichiamo che tutti gli articoli e tutti i servizi apparsi sui giornali e nei TG sardi in questi giorni sono al vaglio dei nostri legali per valutare la possibilità di intraprendere eventuali azioni legali al fine di tutelare la nostra Organizzazione e i suoi singoli militanti ancora sottoposti a misura cautelare e quelli indagati nell’ambito dell’operazione arcadia.
Cagliari, 15 febbraio 2007
Direttivo Politico Nazionale
A Manca pro s’Indipendentzia
http://www.autprol.org/