15/02/2007: Per Alfredo e Amarilli
La mattina del 12 Febbraio sono state arrestate 15 persone con l’accusa di banda armata e appartenenza in associazione sovversiva con finalità di terrorismo.
Su telegiornali, notiziari radio e agenzie di stampa c’è in atto una operazione di demonizzazione; “sbatti il mostro in prima pagina”. Guardando il TG sembra di assistere ad un bollettino di guerra, affiancato dalle calunnie e falsificazioni degli sciacalli giornalisti.
Noi vogliamo parlare in particolare di due nostri compagni, Alfredo e Amarili. Tanto è stato detto e scritto su di loro. Sono stati descritti come la società vuole che si dipinga il nemico, reclutatori, infiltrati nel sindacato (Amarili oltre ad essere iscritta in università lavorava ed era delegata sindacale). Una certa sinistra parla di “sbandati fuori stagione”, calati dal nulla e senza qualsiasi relazione sociale.
Si è voluto così spersonalizzarli, isolarli.
Ma Alfredo e Amarili sono due compagni, due studenti, che come tanti altri fra lavori più o meno precari venivano all’università per studiare ed incontrarsi con altri studenti come loro, come noi.
Tutti se li ricorderanno mentre sedevano ai banchi di studio. Essendo qui ogni giorno vivevano gli stessi problemi di tanti studenti, dentro e fuori le mura dell’università.
Un lavoro precario, corsi a ritmi frenetici e saperi scadenti, un enorme disinformazione su questioni come le guerre imperialiste in atto o la crescente mobilitazione reazionaria su questioni come l’immigrazione. Per loro come per noi questi sono motivi più che sufficienti per portare avanti lotte e rivendicazioni.
Punti di riferimento per i colleghi di lavoro, attivi in università in banchetti, iniziative, assemblee.
E’ un caso che questa operazione sia stata portata a compimento in proprio in questo particolare momento? La maggioranza di governo è in crisi, questioni come la base di Vicenza o l’Afghanistan ne stanno minando l’unità, mentre le politiche del lavoro (precario e non) rimangono identiche se non peggiori rispetto all’esecutivo precedente. Aumentano le spese per la guerra, e proprio nella settimana di mobilitazione che terminerà sabato con la grande mobilitazione vicentina scatta questa gigantesca operazione mediatica, che dà a tutti un “nemico”, del quale parlare e sul quale puntare l’attenzione, distolta così dai reali problemi che attanagliano le vite di ognuno.
Si parla di Ichino, Berlusconi e Libero e non si parla della precarietà, delle morti bianche sul lavoro, della carneficina della guerra, che non è una minaccia ma una realtà concreta.
Per cinque giorni non possono nemmeno parlare coi loro legali di fiducia, mentre i vari pennivendoli scorazzano con le foto e i taccuini in mano sciacallando sulla loro dignità politica e umana. Non gli negheremo la nostra solidarietà e non accetteremo venga fatta alcuna campagna speculativa.
Milano 14/02/07
Assemblea Scienze Politiche, Amici e amiche di Alfredo e Amarili
http://www.autprol.org/