15/02/2007: Terrorista è lo stato della reazione, non i compagni che lottano per la rivoluzione. Libertà ai compagni arrestati
All'alba di lunedì 12 febbraio polizia, carabinieri, digos e ucigos coordinati dal pm Boccassini, hanno effettuato 80 perquisizioni in tutta Italia e 15 arresti, di questi 6 a Padova. Azioni poliziesche degne dei peggiori stati fascisti, con irruzioni a mano armata degli sgherri polizieschi, incapucciati e con spari in aria e pistole puntate alla testa per terrorizzare i compagni.
Operazione poliziesca attuata in nome dell'antiterrorismo su presunte azioni che i compagni avrebbero dovuto compiere.
I compagni arrestati sono militanti che da anni svolgono la attività politica nei luoghi di socialità, nei luoghi di lavoro, nelle lotte per la casa, per il diritto allo studio, nelle lotte antimperialiste e di solidarietà con gli altri compagni rivoluzionari del mondo.
L'area politica che è stata colpita da questa ondata di arresti e perquisizioni si è sempre mobilitata a fianco delle lotte che si sono sviluppate in questi anni in Italia, dalla lotta della fiat di Melfi, alla lotta in Val di Susa e ora anche contro l'allargamento della base Nato a Vicenza.
Infatti sabato 10 febbrario si è svolto al Centro Popolare Gramigna una assemblea per la preparazione della manifestazione del 17 febbraio a Vicenza. Il centro popolare Gramigna si è posto come un collettivo per lo sviluppo della lotta contro il raddoppio della base Usa, per lottare contro la politica del governo Prodi che si è posta in perfetta continuità con la politica del governo Berlusconi, mantenendo gli accordi presi in precedenza per la costruzione della nuova base.
Inoltre i compagni arrestati sono operai e lavoratori che nei propri luoghi di lavoro da anni sono radicati e riconosciuti per la loro pratica sempre a difesa degli interessi dei lavoratori, nelle lotte per i contratti, per la sicurezza e le condizioni di vita nei luoghi di lavoro. I compagni hanno sempre combattuto nel proprio posto di lavoro la pratica sindacale compromissoria e concertativa che in questi anni ha avvallato gli attacchi ai diritti e alle conquiste del movimento operaio (dall'attacco alle pensioni, alla precarietà e flessibilità, alla rapina del tfr) sapendo molto bene che la difesa dei diritti non è compatibile con il sistema capitalista dei padroni.
Compagni che sono stati eletti nelle Rsu di fabbrica (eletti, non nominati sindacalmente come fanno i burocrati sindacali) e che godono del rispetto e sostegno dei lavoratori.
Ora i vertici burocratici della Cgil, Epifani su tutti, si sono premurati di sospendere i compagni dal sindacato, dichiarare la loro solidarietà e gratitudine alle forze dell'ordine (capitalista), affermando che è il sindacato a difendere gli interessi dei lavoratori.
Ma tutti i lavoratori hanno pagato e stanno pagando sulla propria pelle questa “difesa degli interessi” da parte del sindacato con sempre più precarietà, salari insufficienti per vivere dignitosamente e una pensione che, dopo 40 anni di lavoro, sarà misera.
In questo modo il sindacato dimostra ancora una volta da che parte sta: con i padroni e il governo.
L'attacco ai compagni si inserisce nella logica della controrivoluzione preventiva, cioé nel tentativo da parte del governo, degli organi repressivi, dei padroni e loro servi, di fermare tutti quei compagni che lottano contro l'imperialismo, contro le iniziative guerrafondaie del governo, contro gli attacchi padronali alle conquiste dei lavoratori.
Libertà immediata per i compagni arrestati Sabato 17 febbraio partecipiamo alla manifestazione a Vicenza dietro lo striscione libertà per i compagni.
ILPICCHETTO@TISCALI.IT
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