02/02/2007: Comunicato integrale sull'attentato all'aeroporto di Barajas in Spagna


ETA, organizzazione basca socialista rivoluzianaria per la liberazione nazionale vuole comunicare ai cittadini baschi la lettura che realizza sulla situazione politica, quando sono passati nove lunghi mesi da quando rendemmo noto il cessate il fuoco di azioni amate.
È che per caso hanno intenzione che marcisca il processo? Nella riflessione che comunicammo alla società in agosto, ci facevamo questa stessa domanda. Sfortunatamente, il processo che deve portare il superamento del conflitto di lunghi anni è in situazione di blocco, in una situazione grave che non va né avanti, né indietro.
Questa situazione di blocco ha responsabili diretti. Il Governo della Spagna ed il PSOE sono chi ha generato l'attuale grave situazione mettendo ostacoli al processo democratico in modo permanente. Invece di concordare le basi di una nuova cornice politica che porti il superamento del conflitto e che riconosca i diritti di Euskal Herria, hanno stabilito come ambito del processo i limiti della Costituzione spagnola e della legalità.
I dirigenti del Governo spagnolo dovrebbero sapere che non potranno costruire un processo di pace mantenendo i limiti politici che hanno generato il conflitto. Al contrario, la rivendicazione di quei limiti politici che garantiscono l'oppressione politica, militare ed economica di Euskal Herria, non serviranno ad altro che ad alimentare il conflitto ed estendere tempi nuovi di scontro. Fino ad ora il Governo della Spagna ed i responsabili del PSOE si sono impegnati in quella posizione.
Insieme a quelle pratiche politiche che giustificano l'oppressione di Euskal Herria, il Governo della Spagna non ha fatto ancora passi per annullare i suoi meccanismi di guerra e di repressione. Il Governo della Spagna continua senza mantenere i suoi impegni di cessate il fuoco.
ETA durante questo ultimo anno, ha fatto passi decisi affinché il processo avanzi. All'inizio del 2006 vedemmo morire i militanti Roberto ed Igor nelle prigioni di sterminio della Spagna; ETA, tuttavia, nella considerazione che si davano condizioni politiche sufficienti in Euskal Herria, generò un terremoto politico mettendo in moto il cessate il fuoco nelle sue azioni. In cambio, tuttavia, il Governo della Spagna si mise alla verifica della sospensione delle azioni. Si limita a pubblicare indiscrezioni sul processo e le conversazioni. La presenza e la pressione poliziesca si estendono. Rimane vigente la Legge dei Partiti, contro i principi giuridici. Continuano essendo permanenti gli attacchi contro l'attività della sinistra indipendentista basca. L'attività politica, l'attività degli agenti popolari è impossibile in Euskal herria. Sono stati proibiti più di cento atti, accompagnati da multe, detenzioni e bastonature. La tortura, più di cento detenzioni per mano di distinte forze poliziesche, da quando ETA comunicò la cessazione delle sue azioni. Il mantenimento delle misure di eccezione contro il Collettivo di Carcerati Politici Baschi, la creazione della dottrina Parot, il sequestro di 185 carcerati politici baschi e quelli che sono ricondannati per tutta la vita. O la crudeltà senza limiti mostrata dal pubblico ministero nel giudizio contro Iñaki de Juana, che hanno condannato a morire con l'intenzione di utilizzarlo come moneta di scambio. Questa è la cronaca crudele di una strategia di repressione che non si è fermata in nessun momento durante questi nove mesi. Se fosse poco, il Governo spagnolo, rappresentato dal ministro dell'Interno ed il Fiscale Capo, si mostra arrogante raccontando questi eventi.
Allo stesso tempo, vogliamo anche denunciare la posizione mostrata dal PNV di Imaz negli ultimi mesi, perché si è dedicato ad alimentare la linea del Governo della Spagna contro la sinistra indipendentista basca. PSOE e PNV hanno agito con la stessa prospettiva sul processo e nella stessa strategia, essendo i presupposti che hanno firmato ed i progetti economici giganteschi il filo fondamentale che li unisce in tale strada.
Ugualmente, agli agenti o leader che si dedicano a ripetere critiche intorno al "tutoraggio" di ETA o realizzando denunce opportunistiche davanti alle espressioni popolari meglio farebbero se si rigirassero davanti al sistema di repressione non democratico contro Euskal Herria ed i movimenti popolari. Li invitiamo a lasciare da parte il flusso di parole che non ci portano a nessuna parte ed a lavorare nell'animo che ci porterà con determinazione alla vera democrazia.
Realizziamo un appello agli agenti politici che possono avere la tentazione di recuperare le formule poliziesche e politiche senza uscita e che sono fallite. Le forze democratiche dovrebbero lasciare da un lato PP-UPN e la destra fascista dello Stato spagnolo ed osare realizzare la seconda riforma dello Stato Spagnolo. Sono passati molti anni da quando si dedicarono ad utilizzare la via repressiva contro Euskal Herria e non hanno portato altro che sofferenza per Euskal Herria e per lo Stato Spagnolo.
Davanti a questa situazione, la soluzione al conflitto sta nella proposta politica che ha ripetuto senza cessare la sinistra indipendentista basca e che è diventata maggioritaria nella società basca: il riconoscimento dei diritti nazionali di Euskal Herria, rispettare quello che decidono i cittadini baschi e superare la divisione territoriale che si impone attualmente. Per ciò, è necessario accordare e costruire per Euskal Herria una nuova cornice giuridico-politica basata sul diritto di autodeterminazione e sulla territorialità.
Euskadi Ta Askatasuna vede in questo la possibilità di sviluppare il processo democratico, mediante un accordo politico che riunisca i diritti ed i minimi democratici che sono dovuti ad Euskal Herria. Questo è quanto i partiti politici e gli agenti sociali dovrebbero conformare e lavorare. Questo potrebbe cambiare la situazione attuale facendo largo all'opportunità di fare una nuova strada verso la soluzione del conflitto.
Queste sono oggigiorno le opportunità che sono aperte in Euskal Herria. Fino ad ora il PSOE ha cercato di chiudere in falso queste opzioni, lasciando che il processo si vada imputridendo e portandolo ad una strada senza uscita. Sta nella mano dei baschi e degli agenti fare pressione popolare per non permettere che l'opportunità aperta dai responsabili politici si perda secondo i suoi calcoli ed interessi, litigando per le opportunità al di sopra dei pericoli. Il PSOE per ciò deve rispondere al fondamento politico nel quale è radicato il conflitto prima che si faccia tardi.
Le decisioni e le risposte di ETA dipenderanno dal comportamento del Governo della Spagna. Vogliamo mostrare chiaramente la nostra volontà a beneficio del processo, di fortificarlo e spingerlo; ma finché si mantiene la situazione attuale di attacco contro Euskal Herria, come facemmo sapere nel comunicato di agosto, ETA terrá tutta la determinazione per rispondere.
ETA rivendica l'azione con una bomba che produsse grandi danni successa il 30 dicembre di 2006 nell'aeroporto di Barajas di Madrid. A parte volere esprimere fermamente che l'obiettivo dell'azione armata non era causare vittima alcuna, vogliamo denunciare che non si evacuò o svuotò il parcheggio nel lungo termine di un'ora, dopo tre chiamate spiegando il posto esatto della collocazione dell'esplosivo. Perciò, vogliamo fare arrivare le nostre più sincere condoglianze alle due persone, Carlos Alonso Palate e Diego Armato Estacio che persero la vita in questa azione, come alle loro famiglie, amici ed al paese dell'Ecuador.
D'altra parte, ci riaffermiamo davanti ai baschi negli obiettivi che presentammo nel comunicato del giorno 22 di marzo. Per quella strada e mediante passi fermi saranno aperte nuove porte al futuro di Euskal Herria.
Infine, ETA vuole dire che ancora rimane vigente il cessate il fuoco permanente che cominciò il 24 di marzo alle ore zero.

Gora Euskal Herria Askatasuna! Gora Euskal Herria Socialista! Jotake (senza tregua) fino ad ottenere l'indipendenza ed il socialismo!

Euskal Herria, gennaio di 2007
Euskadi Ta Askatasuna E.T.A

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10.01.07
Traduzione realizzata dall'agenzia Vasco Press

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