04/01/2007: CHE DI TRIBUNALI E GALERE…
In questa società sempre più assuefatta a ritmi vorticosi e relazioni umane superficiali, sempre più anestetizzata dal modello dominante del produci-consuma-crepa, sempre più rassegnata all’impossibilità di poter decidere autonomamente delle proprie vite, c’è per fortuna chi il destino se lo sceglie da solo e crede che i propri desideri di rivolta non siano mere teorie, ma pratiche da vivere quotidianamente. C’è chi crede che l’unico modo di stravolgere realmente questo esistente sia esporsi in prima persona senza delegare la propria rabbia a nessun politicante.
Il 28 febbraio 2006 tre nostri compagni anarchici arrestati con l’accusa di associazione sovversiva, dopo quasi due anni di carcerazione preventiva, sono stati condannati rispettivamente a 3, 6 e 9 anni di carcere. Anche se assolti dal reato associativo, le accuse verranno aggravate dalla finalità di terrorismo. Nello specifico Massimo è stato accusato di aver danneggiato un Mac Donalds durante un corteo a Roma, Simone di essere responsabile di un attacco che ha provocato ingenti danni al tribunale di Viterbo, mentre Marco è stato considerato l’autore dell’invio di un pacco bomba che ha causato la perdita di alcune dita della mano del maresciallo dei carabinieri Sindona.
A distanza di dieci mesi è stata fissata la prima udienza del processo di appello che si terrà il 23 gennaio 2007 presso il tribunale di Roma e che vede coinvolti anche sei compagni assolti in primo grado.
Non ci interessa soffermarci sulla loro presunta colpevolezza o innocenza, ci preme invece affermare la nostra solidarietà.
Chi agisce perché crede che le galere, lo Stato, questa società fondata sullo sfruttamento da parte del più ricco sul più povero e divisa tra oppressi e oppressori non sia riformabile, non può che essere nostro complice.
Solidarietà a Massimo, Simone, Marco e a tutti gli inquisiti.
Solidarietà a chi dalle tenebre del carcere continua indomito a lottare.
Libertà per tutti i detenuti.
...RIMANGANO SOLO MACERIE
anarchiche ed anarchici
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