11/12/2006: Comunicato di Titto


In questi tempi appare sempre più chiaro come gli schieramenti politici non abbiano più l'interesse a giustificarsi per mostrare la reale faccia della democrazia. I gruppi politici che compongono il governo di un paese sono essenzialmente fatti della stessa pasta. La facciata che li accomuna più di ogni altra è quella della salvaguardia della sicurezza interna. Con questo allarme generico si ha praticamente carta bianca per contrastare ogni seppur flebile voce di dissenso. Esempio plateale di questi giorni è l'urlo d'indignazione sollevato da tutte le forze politiche in seguito agli slogan sugli sbirri giustiziati a Nassirya e sui tre fantocci andati al rogo raffiguranti un soldato americano, uno sionista e uno italiano. Indignazione collettiva e ricerca immediata dei responsabili! La risposta repressiva non ha tardato a manifestarsi visto che la Digos ha poi denunciato 6 manifestanti per istigazione a delinquere, vilipendio alla bandiera e oltraggio alle salme. Questo dovrebbe far riflettere sul grado di accettazione che l'ordine democratico (in questo caso rappresentato da un governo di sinistra) nei confronti dell'opposizione interna. Reale dimostrazione dell'identica concezione di governo da parte dei due schieramenti è l'istituzione dei CPT che creati da un governo di sinistra sono poi diventati punto forza del governo Berlusconi. Per non parlare dell'invenzione del 41 bis applaudito da quasi la totalità delle forze di governo, o della creazione di una superprocura antiterrorismo che coordini le varie inchieste in modo da non rendere invani gli esiti dei processi.
In questo contesto sono nate a partire dal 2004 varie inchieste che hanno colpito decine e decine di anarchici in tutta Italia, attribuendo loro reati specifici o reati associativi con condanne quindi ben più pesanti.
Attualmente dopo lo svolgersi di due processi, uno a Roma e l'altro a Pisa ci sono vari compagni detenuti con condanne da 3 a 6 anni e tre compagni della cosi detta operazione Cervantes condannati a pene che vanno da 3 a 9 anni. Purtroppo la lista è ancora lunga visto che ci sono i compagni di Lecce ancora in attesa di una sentenza dopo più di un anno di carcerazione e sembra che stia arrivando la fissazione dell'udienza preliminare anche per i compagni sardi. Mi premeva con questo breve scritto rendere nota la situazione dei compagni dell'inchiesta romana, visto che sembra sia sceso un velo di dimenticanza su questo processo anche per mia stessa responsabilità visto che sono uno degli imputati. Credo sia giusto anche se a distanza da così tanto tempo dalla data della sentenza. In breve i fatti: la prima corte di assise di Roma ha emesso sei sentenze d'assoluzione e tre di condanna. Tutti e nove siamo però stati assolti dal reato associativo. Massimo, Simone e Marco sono rispettivamente stati condannati a 3, 6 e 9 anni.
Le accuse sono per Massimo di aver danneggiato un mc donalds durante un corteo a Roma, Simone è stato accusato di essere il responsabile di un attacco al tribunale di Viterbo, mentre Marco è stato considerato il responsabile del ferimento dello sbirro Sindona in seguito all'invio di un pacco bomba. Simone e Marco si trovano attualmente dopo 2 anni di carcerazione sottoposti all'obbligo di firma tre volte a settimana, mentre Massimo è per il momento senza restrizioni di sorta. A distanza di quasi 9 mesi è stata fissata la udienza del processo d'appello che si terrà a Roma il 23 gennaio. Contestualmente è stato fissato per la stessa data il processo d'appello anche per noi compagni assolti, in seguito al ricorso in cassazione presentato dalla procura. Visto che c'è una certa confusione anche tra gli avvocati per stabilire come evolverà il processo vista la nuova normativa sull'inappellabilità da parte della procura, si presume che i due procedimenti verranno raccorpati in un unico processo, contestandoci così nuovamente sia i reati specifici che quelli associativi. Questa la situazione prettamente giudiziaria.
Spererei che questo breve scritto possa essere spunto di riflessione sia sulla situazione repressiva in generale e su una sua risposta adeguata, sia sui processi che dovremo affrontare. Desidero poi esprimere la mia solidarietà anarchica a Simone, Massimo e Marco
augurandovi che ogni giorno rubato possa essere ricompensato con il conseguimento dei vostri desideri.
Solidarietà e libertà per Simone, Massimo e Marco e tutti i compagni detenuti.
Mai più galere
Viva L'anarchia

TITTARELLO
28/11/2006

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