11/12/2006: Solidarietà con i compagni del DHKP-C!
In una Europa che si riempie sempre più la bocca con la parola democrazia, in nome delle leggi antiterrorismo avanza l’attacco repressivo contro ogni forma di libertà di espressione e di organizzazione attraverso cui veicolare il tentativo di soffocamento del movimento rivoluzionario e comunista.
La complice collaborazione dei vari Stati nella repressione dei comunisti diviene sempre più evidente.
Esempi emblematici di questo sono la “caccia” che le Autorità Italiane in collaborazione con quelle francesi conducono contro il (nuovo)Partito comunista italiano e la vasta operazione repressiva che dalla Turchia, alla Germania e al Belgio vede colpiti i compagni del DHKP-C.
In Italia ci si prepara a chiedere l’estradizione dalla Francia dei compagni Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel, membri del (nuovo)Partito comunista italiano e di Angelo D’arcangeli collaboratore della delegazione del (n)PCI e a montare contro essi e contro altri 40 presunti membri del Partito l’ennesimo procedimento farsa per terrorismo. L’ottavo in 25 anni di persecuzione giudiziaria che ha come reale obiettivo l’eliminazione del (nuovo)Partito comunista italiano e di quell’area che nel nostro paese sostiene la necessità dell’esistenza e del rafforzamento di un vero partito comunista.
Ad Istanbul in Turchia il 7 dicembre scorso in seguito ad una vasta azione di polizia che ha visto la perquisizione di molteplici sedi di giornali, radio e associazioni, sono stati arrestati diversi presunti membri del Partito Comunista-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (DHKP-C).
Questa azione segue la campagna di repressione denominata "operazione DHKP-C" condotta dagli apparati di polizia tedeschi che il 28 novembre ha portato all’arresto in Germania di 4 persone dopo una serie di incursioni presso organizzazioni democratiche e appartamenti a Stoccarda, Colonia, Berlino, Heidelberg e Straubing e le dure sentenze comminate il 7 novembre scorso dalla Corte d’Appello di Gand, in Belgio, contro altri presunti membri del DHKP-C tra cui Bahar Kimyongür, al termine di un processo scandaloso per la sua lapalissiana parzialità.
Esprimiamo piena solidarietà del DHKP-C e ai loro simpatizzanti colpiti dalla repressione di Stato.
La repressione feroce dimostra la debolezza del nemico e la rinascita di un forte movimento comunista!
Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
CP 380, 80133 Napoli – Italia
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Traduciamo e inoltriamo:
http://www.info-turk.be/
Una nuova operazione repressiva contro la sinistra radicale a Istanbul
Questa mattina, la sezione antiterrorismo della polizia di Istambul ha perquisito contemporaneamente diverse sedi di giornali, radio e associazioni considerate vicine al Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (DHKP-C) e arrestato un gran numero di presunti militanti.
In risposta a questa operazione di polizia, un centinaio di simpatizzanti del DHKP-C ha tentato di bloccare diverse vie del quartiere d'Okmeydani, sulla costa europea di Istanbul, e incendiato due veicoli.
A volto coperto, i manifestanti hanno in seguito lanciato pietre e cocktails Molotov in direzione dei poliziotti - circa 200 agenti in tenuta antisommossa coperti da due blindati - spediti sul posto, che li hanno neutralizzati con lanci di granate lacrimogene e fionde e costretti a disperdersi.
Un altro gruppo di un centinaio di persone ha eretto una barricata con pezzi di legno e pneumatici ai quali ha dato fuoco nel quartiere di Gaziosmanpasa, una periferia della costa occidentale di Istanbul, secondo quanto riferito dalla agenzia di stampa Anatolia.
Dalle aggiunte dell'agenzia, i manifestanti si sono diretti verso il commissariato locale e hanno lanciato pietre contro i blindati bloccando loro la strada ad una cinquantina di metri dell'edificio prima di disperdersi, mentre le forze dell’ordine facevano impiego di gas lacrimogeno. (AFP, 7 dicembre 2006)
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