28/11/2006: Giù le mani dalle pensioni; no allo scippo del TFR
La finanziaria ha aumentato i contributi previdenziali senza alcuna reazione da parte sindacale. Inoltre, con l’accordo tra Cgil Cisl Uil – Confindustria – Governo si è deciso di utilizzare il nostro TFR per sostenere le spese dello stato e finanziare il decollo delle pensioni integrative. Si è di fatto abbandonata la difesa della pensione pubblica come pilastro principale della previdenza arrivando inoltre a sottoscrivere un MEMORANDUM che già rende possibile, entro i primi tre mesi del 2007, la revisione dei rendimenti pensionistici e dell’età per il pensionamento.
Chi ha detto che le lavoratrici e i lavoratori sono d’accordo con tutto questo??
Chi ha deciso cosa fare dei soldi delle lavoratrici e dei lavoratori lo ha fatto senza aver dato loro la possibilità di essere chiamati a discutere ed a decidere. Per questo chiediamo che gli accordi sindacali firmati in materia di TFR e previdenza siano sospesi nella loro validità fino a quando alle lavoratrici e ai lavoratori non sarà data la possibilità, con strumenti democratici e verificabili, di discutere e decidere.
La funzione delle organizzazioni sindacali dovrebbe essere quella di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori che gli deriva unicamente dalla partecipazione democratica degli stessi alle decisioni e dal mandato esplicito che questi gli danno a rappresentarli sulla base di una piattaforma discussa e condivisa.
Serve quindi urgentemente una vera piattaforma sul salario, sulla previdenza e contro la precarietà da costruire non all’interno degli accordi tra le segreterie ma con la partecipazione, la discussione ed il voto delle lavoratrici e dei lavoratori.
La situazione che si è venuta a creare con le accelerazioni della Finanziaria e con le aperture sindacali senza mandato apre inoltre, oltre che una questione di merito rivendicativo, anche l’urgenza che nel sindacato siano ribadite e rispettate le regole della elementare democrazia sindacale.
E’ a partire da queste osservazioni che da oltre 200 delegate/i Rsu di diversi luoghi di lavoro è partita la proposta di questa assemblea nazionale.
• Per ribadire che nessuna trattativa può essere avviata senza una piattaforma discussa e votata dalle lavoratrici e dai lavoratori e che quindi tutti gli accordi (come l'ultimo sulla previdenza integrativa e TFR) e tutte le trattative (come quella prevista a gennaio sulle pensioni e quella sulla verifica del modello contrattuale) devono essere sospese fino alla discussione ed al voto vincolante delle lavoratrici e dei lavoratori.
• Per gettare le basi di una vera piattaforma per la difesa e lo sviluppo della previdenza pubblica che parta dal no all’innalzamento dell’età pensionabile, dall’abbattimento dello scalone “Maroni” e dal no alla diminuzione del valore punto.
• Per respingere il meccanismo del silenzio-assenso nella destinazione del nostro TFR.
• Per ribadire la necessità di una svolta in materia di democrazia e partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori nelle decisioni che li riguardano.
Gli oltre duecento delegati/e di luogo di lavoro, promotori di questa assemblea invitano alla discussione ed al confronto su questi temi le Rsu, le sinistre sindacali ovunque collocate, le lavoratrici e i lavoratori.
VENERDI’ 1 DICEMBRE
dalle ore 9 alle ore 14
presso l’Auditorium Centro Scolastico Gallaratese (Via Natta 11, Milano)
ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE RSU
Delle delegate e dei delegati eletti nei luoghi di lavoro
L’invito è esteso a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori
Le delegate e i delegati promotori dell’appello “per una assemblea nazionale delle Rsu”
http://www.autprol.org/