27/09/2006: Libertà per Arantza, Juan e Carmen!
Comunicato numero 11
Lo stato torturatore spagnolo ha, ancora una volta, mostrato il suo vero volto: mentre esso blatera di “pace”, di “fine della violenza” e di un possibile dialogo, egli sta arrestando, torturando e imprigionando i comunisti.
Noi condanniamo con forza la nuova ondata repressiva contro i compagni spagnoli.
Nelle prime ore del mattino del nove Giugno, tre militanti del Partito Comunista di Spagna ricostituito, il Pce (r), sono stati arrestati nella città catalana di Reus, con una operazione che ha visto l’utilizzo di violenze brutali e un grande dispiegamento di forze repressive. I compagni arrestati sono stati deportati a Madrid e messi nelle mani della Guardia Civil, senza nessun contatto con l’esterno. Essi sono accusati di essere membri dell’organizzazione armata denominata Grapo, una bugia spesso usata contro i comunisti il cui unico “crimine” consiste nel far parte di una “organizzazione politica illegale”. Essi tentano di negare che il Pce (r) è un partito operaio, comunista e rivoluzionario che non utilizzò la lotta armata né ieri né oggi nei suoi trentotto anni di storia.
Il proclamare che i tre arrestati sono membri dei Grapo è una menzogna pari a quella che afferma che essi abbiano partecipato a azioni armate. Ma la borghesia deve giustificare difronte all’opinione pubblica l’arresto e le torture inferte ai tre, affermando che essa sta combattendo la “violenza del terrorismo armato”.
I tre compagni spagnoli sono Arantza Diaz Villar, trentacinquenne basco, Juan Garcia Martin, cinquantaduenne nato a Sevilla e Carmen Cayetano Navarro, cinquantaduenne nata a Vigo. La compagna Arantza ha militato nell’organizzazione femminile “Pipi”, nella radio libera “Hala Bedi Irradia” nel movimento di solidarietà internazionalista verso il popolo della Turchia e del Chiapas. Il compagno Juan è già stato incarcerato per venti anni, subendo feroci torture. Dopo aver espiato la sua condanna è nuovamente tornato in clandestinità, essendo membro del Comitato Centrale del Pce (r). Anche la compagna Carmen ha subito lo stesso periodo di durissima carcerazione e anch’ella è membra del Comitato Centrale del Pce (r), dopo essere passata alla clandestinità nel 2000.
La pratica della tortura da parte dello stato spagnolo è molto ben conosciuta. Solo pochi mesi fa gli sbirri ruppero il naso, un dito e diverse ossa ad un compagno del Pce (r), costringendolo fra l’altro ad assumere droga durante la detenzione. Noi siamo preoccupati della salute e della vita di questi compagni spagnoli e, nel nome dell’internazionalismo proletario, chiamiamo tutti i rivoluzionari del mondo a esprimere la loro solidarietà al Pce(r) e ai suoi militanti detenuti.
Ci sono state anche alcune iniziative pubbliche contro queste pratiche dello stato spagnolo, come l’adunata informativa del 10 Giugno a Vitoria-Gasteiz (Paesi Baschi), dove 120 persone hanno protestato contro la detenzione dei tre comunisti e denunciato la nuova ondata repressiva contro il movimento di resistenza.
Noi chiamiamo tutti le forze progressiste, antifasciste, rivoluzionarie e comuniste a organizzare iniziative come queste nei singoli paesi in solidarietà ai compagni spagnoli.
Libertà per Arantza, Juan e Carmen!
Torture e repressione non ci possono fermare!
viva la solidarietà internazionale!
Viva la rivoluzione, viva il socialismo!
16/6/2006
Ufficio Esteri del Partito Comunista Marxista Leninista della Turchia e del Kurdistan del Nord
http://www.autprol.org/