14/09/2006: Lettera dal carcere di Fossombrone


I detenuti del carcere di Fossombrone, constatato che c’è una chiusura da parte di chi emana disposizioni vessatorie e arbitrarie che rompono quel clima di serenità dettato dalla consapevolezza collettiva di una necessaria apertura per compensare la struttura obsoleta, fatiscente e fuori legge, non essendo conforme alle norme penitenziarie.
Dopo aver informato gli uffici competenti, giornali e associazioni di volontariato, con una lettera aperta invitandoli a intervenire ma nessuno si è degnato di venire a verificare.
Per questo motivo abbiamo deciso di protestare con uno sciopero; affinché si senta la nostra voce e di chiedere tutto ciò che ci tocca di diritto secondo le leggi penitenziarie, le norme di regolamento e circolari ministeriali e denunciare gli abusi che si stanno perpetrando dal mese di luglio nei nostri confronti.

1- Declassificazioni e benefici penitenziari; diversamente da molti, in quello più vicino: Pesaro, in questo carcere non esiste l’automatismo della declassificazione quando non si hanno reati ostativi, ne tantomeno quando si è finito di scontare i reati ostativi. I benefici penitenziari sono lettera morta.
2- I detenuti di Levante sono rinchiusi come in un ghetto, esclusi dai lavori fuori della sezione, pertanto chiediamo che anche i detenuti di Levante a rotazione abbiano accesso a tutti i lavori del carcere, senza esclusione di nessun lavoro.
3- Venga tolto il bancone nel colloquio e messi i tavolini e venga aperta un’aria verde per i colloqui con i bambini.
4- I detenuti di Levante sono esclusi dalla commissione cucina; chiediamo che vengano integrati, perché è un loro diritto sancito dalle norme penitenziarie.
5- Il teatro è aperto una volta all’anno in casi eccezionali, chiediamo che diventi normale usufruire del teatro, con iniziative teatrali e culturali.
6- I detenuti allocati nei piani terra "grotte fredde, piene di umidità e senza luce", siano messi a rotazione con i nuovi giunti e spostati al primo e secondo piano.
7- I detenuti lavoranti, con varie alchimie percepiscono uno stipendio da fame, chiediamo che sia aumentato per dare dignità al detenuto e al lavoro.
8- Sia data la fornitura mensile completa di tutto, per l’igiene personale e della cella.
9- Siano consentiti i 20 Kg mensili di solo alimenti in un solo pacco, come prescrive il regolamento di esecuzione.
10- Sia ripristinata la manutenzione delle celle principalmente la pitturazione.
11- Vengano messe le tazze da water, perché abbiamo ancora le turche, quasi scomparse nei carceri italiani.
12- Abbiamo le finestre ancora come i bagni penali dell’800, chiediamo che vengano riportate al terzo millennio.
13- Sia ripristinata la palestra 365 giorni all’anno e non solo durante l’anno scolastico.
14- Sia consentito a chi frequenta la scuola di andare in palestra il pomeriggio.
15- Vengano distribuiti i 20.000 € che il Ministero ha inviato per i sussidi scolastici.
16- Chiediamo che i termosifoni siano accesi come lo sono negli uffici della direzione, o almeno secondo l’orario comunale.
17- Venga distribuita una bottiglia d’acqua potabile al giorno, perché l’acqua attraversando tubature dell’800 non è più potabile.
18- In ogni carcere, ai detenuti che sono senza fondi, gli viene dato un sussidio mensile di 40-50 €; qui non è stato mai fatto.
19- La frutta distribuita quotidianamente è sempre la metà di ciò che ci tocca, spesso anche meno.

Con l’avvento della nuova Direttrice, in modo strumentale il Comandante del carcere si è adoperato in arbitri e abusi, sommandoli a quelli della Direttrice.

1- Ha revocato, disconosciuto, decisioni prese collegialmente nell’ambito del gruppo di osservazione trattamentale in relazione alla progressione trattamentale di alcuni detenuti.
2- Sono stati rimandati indietro pacchi postali contenenti vestiario e generi vittuari, in quanto è stato deciso che possono essere ricevuti dai detenuti soltanto se inviati da stretti appartenenti al nucleo familiare, con forte penalizzazione dei soggetti extracomunitari a cui i pacchi di conforto provengano dal volontariato, persone amiche e frutto di solidarietà.
3- Sono stati disconosciuti i diritti del detenuto nella facoltà di acquisire informazioni, atti giuridici amministrativi che lo riguardano: posizione giuridica, numero di protocollo attestante l’invio di una richiesta istanza, facoltà di poter visionare la propria cartella biografica.
4- Nega o elude richieste di colloqui con conviventi terze persone, in virtù di una concezione integralista clericale tutta personale della famiglia, impedendo ogni rapporto affettivo sociale.
5- Non ritiene di concedere udienze ai detenuti, ne informarli dei cambiamenti mediante affissione di avvisi, come per altro previsto amministrativamente.
6- Sono state dimezzate le paghe dei lavoranti fissi, togliendo un’ora di lavoro.
7- È stato sequestrato pentolame vario, in possesso da tanti anni dei detenuti.
8- Le assurde limitazioni sull’uso del computer è stato sanato con il ritiro di tutti i computer, con la scusa di procedere ad un accurato controllo e non si potrà stabilire quando riconsegnarli. Molti computer hanno subito un controllo 3-4 mesi fa (piano terra), sono stati ritirati a marzo e ridati un mese dopo, per tanto questo nuovo ritiro per controllo è solo una arbitraria vessazione messa in opera dal Maresciallo Comandante, perché un detenuto l’ha denunciato per falso e abuso di potere, per avere sequestrato il computer con una relazione falsa al Provveditore. Inoltre circa dieci giorni prima aveva ritirato i computer del primo piano Levante e ancora deve riconsegnarli, ancora deve finire di controllarli e fa ritirare i computer a tutto il carcere, illecita arbitrarietà dell’uso del potere.
9- Altre restrizioni e anticipazioni di restrizioni che vengano riscontrate giorno per giorno, non ultime le voci sulla prossima chiusura del giornalino interno.

Per tutti i motivi elencati, sia di mancata applicazione delle normative penitenziarie e sia in ultimo di abusi e restrizioni di vario genere. Protestiamo con uno sciopero il 15 settembre e tempo indeterminato e dei lavoranti il 30 settembre.

1- dei lavoranti;
2- non andando a scuola;
3- non facendo la spesa al sopravvitto, tranne lo stretto necessario (acqua, gas, caffè, zucchero, sigarette, bolli);
4- rifiutando qualunque colloquio con gli operatori;
5- rifiuto della messa;

Rifiutiamo colloqui singoli o di delegazioni per discutere i motivi della protesta, accettiamo solo colloqui collettivi, nel cortile o nel teatro. Chiediamo agli uffici competenti di intervenire per sanare l’iniqua situazione del carcere di Fossombrone. Chiediamo al Ministero di mandare ispettori ministeriali per verificare l’operato della Direttrice e il Comandante. Nell’attesa porgiamo cordiali saluti.

13 settembre 2006
Detenuti del carcere di Fossombrone

http://www.autprol.org/