07/09/2006: "LE IDEE NON SI INGABBIANO!!!" - sit-in difronte al carcere del Buoncammino, cagliari
Sono ormai trascorsi quasi 60 giorni dall'11 luglio e ancora 6 patrioti sardi si trovano rinchiusi e sequestrati nella galera coloniale di Buoncammino a Cagliari, mentre altri tre sono costretti agli arresti domiciliari.
Marco Peltz, Marco Delussu, Emanuela Sanna, Pierfranco Devias, Bobore Sechi, Roberto Loi, Massimiliano Nappi, Alessandro Sconamilla e Stefania Bonu continuano a pagare agli occhi dello stato italiano per la loro unica colpa: essere indipendentisti e comunisti ed esserlo fieramente e consapevolmente in una terra, in una Nazione e in un Popolo a cui da decenni viene negata la possibilita' di autodeterminarsi e autogovernarsi, in un solo concetto: di vivere da "Liberi in terra Libera".
Dietro l’abbagliante immagine di una Sardegna accogliente, votata al turismo di massa, ricca di sagre e intrattenimenti folkloristici vari, si nasconde un’altra Sardegna, quella della disoccupazione, delle servitù militari, della diaspora di intere generazioni costrette all’emigrazione, della repressione. Esiste un’altra Sardegna che non si arrende allo sfruttamento coloniale di uomini e risorse, che lotta per una società diversa.
L’11 Luglio 2006, l’apparato repressivo italiano, con la famigerata operazione “Arcadia”, ha incarcerato 10 militanti indipendentisti (Bruno Bellomonte, Marco Peltz, Emanuela Sanna, Stefania Bonu, Pierfranco Devias, Marco Delussu, Massimo Nappi, Bobore Secchi, Roberto Loi, Alessandro Sconamila) e indagato altri 44, accusandoli di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis). L’accusa cercherà di attribuire ai compagni la responsabilità di una cinquantina di azioni, rivendicate dalle sigle OIR e NPC, esclusivamente sulla base di frasi dubbie e sconnesse, estrapolate e decontestualizzate in anni di intercettazioni ambientali, forzatamente ricucite per giustificare l’azione repressiva.
In realtà gli arrestati e gli inquisiti sono totalmente estranei ai reati contestati, si cerca di processare il loro impegno e la loro militanza politica in una organizzazione, a Manca Pro s’Indipendentzia, che da anni si batte per la liberazione e l’autodeterminazione del popolo lavoratore sardo e per il socialismo, facendolo risolutamente e pubblicamente nella scuola, fra i lavoratori, con i disoccupati.
Questa operazione poliziesca è la punta dell’iceberg di una vasta attività repressiva iniziata il 30 Marzo 2006 con l’arresto dei compagni Ivano Fadda, Antonella Lai e Pauleddu Anela.
Attualmente: SEI dei nostri compagni sono rinchiusi nel carcere cagliaritano di buonacammino, TRE sono agli arresti domiciliari, UNO solo è stato scarcerato perché il giorno dell’intercettazione accusatoria si trovava in realtà all’estero (!!!).
Ivano, Antonella e Pauleddu sono stati deportati nelle carceri di Palermo, S.M. Capua Vetere (CE) e Palmi (RC).
Con questo volantino vogliamo denunciare la grave crisi sociale che attanaglia la Sardegna e il tentativo di criminalizzare le opinioni politiche di chi vuole arginarla. Chiamiamo donne e uomini di questa terra a dare una risposta forte e decisa al tentativo di imbavagliare le voci rivoluzionarie oggi sempre più numerose.
Invitiamo, disoccupati, lavoratori, studenti, amici e familiari dei detenuti al SIT-IN che si terrà a CAGLIARI il giorno 11 SETTEMBRE 2006 dalle ore 10.30 DI FRONTE AL CARCERE DI BUONCAMMINO.
LIBERTADE PRO SOS PATRIOTAS COMUNISTAS PRESONERIS!
ASSEMBLEA SPONTANEA CONTRO LA REPRESSIONE DELLE IDEE POLITICHE.
http://www.autprol.org/