07/08/2006: POVERI ILLUSI - sul tour di giù mura giù box e l'ennesimo arresto a Pisa


Noi a divorare migliaia di chilometri per portare solidarietà ai prigionieri, fra musica e parole, scambi con i familiari, fuochi d'artificio, con nel cuore gli amici e le amiche, i compagni e le compagne del Silvestre e tutti/e le prigioniere che dalle loro anguste celle ci hanno risposto caldamente. E caldissima è stata la presenza sotto molte carceri di familiari, amici, conoscenti che con noi hanno ballato, salutato, dedicato canzoni, hanno pianto, riso, felici di poter oltrepassare le mura e spesso esprimendo a piena voce il desiderio, comune al nostro, della libertà per tutte e tutti i prigionieri.
Giorno dopo giorno abbiamo scelto la miglior posizione, montato l'impianto e liberato le parole, i desideri, la musica per provare, almeno per qualche ora, a rompere l'isolamento scientificamente progettato dallo stato e di cui la galera è la massima espressione.
Vicenza, Trento, Bergamo, Parma, Genova, Firenze, Spoleto, Pozzuoli e ancora ieri a Napoli e Benevento in contemporanea con Voghera, Alessandria e Bologna, dove altri compagni/e hanno messo su musica contro il carcere e in solidarietà ai/alle compagni/e del Silvestre lì reclusi.
A loro va tutta la nostra solidarietà, la nostra complicità, il nostro amore, loro che nessuna gabbia potrà mai piegare, loro spiriti liberi e silvestri sequestrati dallo stato.
Gli altri, dall'altra parte della barricata, distanti anni luce dai nostri desideri, dalle nostre passioni, gli altri, giudici, procuratori, sbirri, continuano la loro opera di sempre, quella della repressione.
Proprio ieri, e non a caso, l'ennesima custodia cautelare in carcere per Chiara già agli arresti domiciliari per l'ondata repressiva del 4 maggio. La vigliaccheria, l'infamia, la bassezza senza fondo tramata dalla solita p.m. Pietroiusti e puntualmente firmata dalla g.i.p. Cannizzaro. Chiara è in carcere perché è contrav venuta alle "regole degli arresti domiciliari" in quanto con lei convivono due compagni/e.
Già da un anno vivono insieme e tutti sapevano della loro convivenza, sbirri e giudici compresi (è la g.i.p. che ha messo Chiara ai domiciliari in quel di Calci!). Ma si sa la burocrazia e l'accanimento non hanno mai fine. Gli sbirri, ultima pedina, ultimi servi in un mondo di servi, pronti solo ad ubbidire e a cercare di fare il vuoto in quel di Pisa, senza neanche avere il coraggio di andare a prenderla (sono infatti andati i digos di Livorno). Mafiosetti pronti a minacciare, a suonare alle porte dei compagni pisani, a "scortarli" in quà e in là anche fino alle spiagge, forti dei loro tesserini e dei loro ferri. Non c'è da sprecare parole su di loro, meritano piombo o indifferenza, nient'altro.
E neanche c'è da stupirsi di quest'ultimo arresto e della loro infimità.
Poveri illusi vorrebbero fare piazza pulita, ma le loro manovre non sono altro che benzina sul nostro fuoco di rivolta.

La solidarietà necessita di azione

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