21/06/2006: AGGIORNAMENTI DALLA LOTTA DELLE LAVORATRICI DI ARESE
Le lavoratrici del call-center di Arese "IN-Action", da qualche settimana tornate ad essere dipendenti della COS (dopo la separazione con la FIAT) hanno dato vita questa mattina (20/6/2006) al previsto sciopero con picchetto per rafforzare la vertenza contro il trasferimento di massa messo in atto dall'azienda, per fare in modo che i costi di questa ennesima speculazione non ricadano sulle spalle dei lavoratori (vedi appello allegato).
Il picchetto, inziato alle ore 6,30 si è protratto per oltre 3 ore, con la partecipazione attiva di circa 50 lavoratrici e il sostegno dello SLAI e di un gruppo di lavoratori solidali di Milano.
Lo sciopero che faceva seguito in maniera del tutto autorganizzata a quello del giorno precedente, (deciso unitariamente nell'assemblea del 6 giugno), ha ovviamente allarmato l'azienda che ha messo in campo tutte le pressioni possibili verso quei lavoratori (circa 250) costretti a subire il ricatto della condizione precaria e dei contratti atipici che grava sulla testa di un numero sempre maggiore di lavoratori e lavoratrici in tutto il paese.
Sostenuti dall'azione della polizia, capi e capetti hanno così potuto conformare un settore di un centinaio di lavoratrici che si sono prestati/e all'operazione di forzare il picchetto.
I rapporti di forza reali hanno fatto emergere l'inopportunità di tentare una resistenza basata sull'azione di forza delle scioperanti e dei loro sostenitori. Ma le lavoratrici hanno comunque messo in piedi un'assemblea molto significativa in cui hanno spiegato le ragioni della loro lotta, una lotta che riguarda tutti proprio per i contenuti che solleva ed in particolare la necessità di aggredire il precariato per poter guardare ad una prospettiva accettabile, per sè e i propri figli.
Si sono quindi succeduti alcuni interventi dei lavoratori e militanti sindacali intervenuti a sostegno della lotta, fino a quando è stato deciso di sciogliere il picchetto, rilanciando ulteriori e successivi appuntamenti, man mano che i trasferimenti verso Basiglio (40 Km di distanza, i cui costi graveranno solo ed esclusivamente sulle lavoratrici) si concretizzeranno.
Aldilà dell'esito comunque ragguardevole dello sciopero (oltre il 60% di adesioni), visto il sostanziale isolamento delle lavoratrici (completamente abbandonate a sè stesse dalle organizzazioni sindacali, RSU comprese) e le notevoli pressioni aziendali e poliziesche, è importante rimarcare il clima di estrema combattività, determinazione e spirito solidale che ha accompagnato l'intera mattinata.
A testimonianza concreta della volontà di non cedere e di proseguire nel prossimo futuro basta citare lo striscione appeso ai cancelli di Arese: "COS di Basiglio....stiamo arrivando!"
La lotta continua. E avrà bisogno di tutto il sostegno possibile
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Continua e si radicalizza la lotta ad Arese
Appello del 19/6/2006
La lotta delle lavoratrici di In-Action, un call-center situato presso il centro direzionale di Arese (proprietà FIAT) continua e, a partire da oggi entra nella sua fase decisiva.
Da quando la FIAT ha deciso di rompere l'intesa con KOS (insieme costituivano appunto la Join-Adventure denominata In-action), quest'ultima ha cominciato a preparare il trasferimento delle proprie attività a Basiglio, ad oltre 35 Km di distanza da Arese. Come sempre a pagare le conseguenze delle scelte aziendali dovrebbero essere le lavoratrici (oltre 400), molte delle quali a part-time, che si troverebbero costrette, in gran numero, ad auto-licenziarsi.
Di fronte a questa prospettiva le lavoratrici da tre mesi sono entrate in agitazione ed hanno già effettuato 3 scioperi, con un'altissima adesione e il blocco totale delle attività di tutta la FIAT di Arese.
Ma la KOS non ha fatto nessun tipo di marcia indietro e ha cominciato a rendere operaativi i primi trasferimenti, con l'intento di completare l'operazione in un paio di mesi.
Gli obiettivi di questa operazione appaiono oggi piuttosto evidenti:
da una parte c'è l'interesse di FIAT di svuotare il centro direzionale per dar vita ad un'operazione commerciale che, più avanti, ironia della sorte, potrebbe prevedere l'instaurazione di un nuov call-center;
dall'altra, l'interesse di KOS che, costretta a sciogliere l'alleanza con FIAT, ripiega sulla soluzione a lei più conveniente che è quella di provocare un netto ricambio del personale puntando a sostituire le ttuali lavoratrici a tempo indeterminato con decine e decine di nuovi precari, contratti a progetto (i famosi L.A.P.) da pescare nell'enorme bacino della disoccupazione di Milano sud, Rozzano e dintorni; cosa che infatti sta già avvenendo.
Le lavoratrici hanno continuato ad opporsi ad una simile operazione contando esclusivamente sul proprie forze e sul sostegno dello SLAI e della CUB, a causa del solito atteggiamento poco combattivo delle RSU aziendali, per non parlare dell'atteggiamento dei Sindacati Confederali, vicini più volte al crumiraggio aperto, preoccupati solo di contenere la lotta e di ottenere una legittimazione a partecipare alle trattative.
Si sono quindi dotate di una propria piattaforma rivendicativa, con cui fronteggiare il trasferimento stesso, rifiutando di pagarne il prezzo.
Gli aspetti essenziali della piattaforma sono:
1) La garanzia del posto di lavoro per tutte/i e la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i contratti di lavoro
2) Un servizio trasporti adeguato da Arese verso Basiglio con un'adeguato indennizzo giornaliero per le spese di trasferta
3) La possibilità di svolgere il part-time in forma verticale (riduzione dei giorni lavorativi invece che riduzione dell'orario giornaliero) con garanzia del servizio mensa
Di fronte alla solita intransigenza di KOS, motivata con presunte proprie difficoltà economiche, (il bilancio è nettamente in attivo) l'ultima assemblea del 15 giugno ha deciso di proclamare un ulteriore sciopero, dando mandato ai partecipanti al presidio di decidere se continuarlo anche il giorno successivo
E così è stato: dopo l'ennesimo sciopero ancora una volta riuscito, le lavoratrici hanno deciso di proseguire anche domani, con l'obiettivo di radicalizzare la lotta e di estenderla progressivamente a settori sempre più ampi, nella prospettiva di continuare la lotta anche nella nuova sede di Basiglio.
Le lavoratrici di In-action stanno pertanto facendo appello a tutte le realtà che si battono contro i licenziamenti e la precarietà, affinchè esprimano la loro solidarietà attiva per costringere la KOS ad accettarne le rivendicazioni, nella prospettiva di costruire un fronte unitario e combattivo, capace di contrastare i piani padronali e farla finita con contratti atipici e precarietà.
Appuntamento domani mattina, 20 giugno, davanti ai cancelli del centro direzionale di Arese a partire dalle ore 6,30
E' in preparazione nei prossimi giorni una riunione territoriale (Milano e hinterland) per coordinare gli sforzi a sostegno di questa importante vertenza
Alcuni lavoratori e lavoratrici a sostegno della lotta di In-action
Per riferimenti e contatti
335.8782213
http://www.autprol.org/