09/06/2006: PIOVONO DECRETI PENALI DI CONDANNA, NON STARE ZITTI NON STARE FERMI - 16 giugno manifestazione contro la repressione a massa
In questi giorni decreti penali di condanna colpiscono due compagni, uno dei quali è presidente dell’Anpi di Massa, perché, il 30 aprile ‘04, in concorso tra loro, “… promuovevano, organizzavano ed incitavano, mediante affissione di striscioni, distribuzione di volantini, una riunione pubblica davanti al monumento in memoria del partigiano Aldo Salvetti senza darne preventivo avviso all’Autorità di Pubblica Sicurezza”.
E cinque compagni/e vengono condannati perché, il 15 maggio ‘04 davanti al Comune di Massa, sempre “in concorso tra loro, promuovevano, organizzavano ed incitavano … contro la repressione, le denunce e le perquisizioni ai danni di chi lotta per i diritti negati …”, anche loro senza darne preventivo avviso. Multe di 266 € per uno e di 190 per gli altri.
Sempre a due anni di distanza, per l’iniziativa a Marina di Massa contro l’esibizione delle “Frecce tricolori” del 3 luglio ‘04 (come scrivevano i compagni anarchici nello striscione: “Bombe sull’Iraq e sui civili durante la settimana, acrobazie il sabato”) è arrivato il decreto penale di condanna: 670 € di multa a testa per 12 compagni/e.
Un’iniziativa antifascista la prima; contro l’ondata repressiva, la seconda, che colpiva 14 compagni/e di Viareggio e della Versilia (poi rinviati a giudizio e processati a settembre del ’06), altre denunce per aver danneggiato la sede di Azione Giovani, e altre ancora per aver partecipato alla manifestazione del 17 dicembre ‘03 a Carrara in sostegno alla lotta dei lavoratori dei Nuovi Cantieri Apuania in difesa dei posti di lavoro; antimilitarista la terza.
Non dare preventivo avviso all’Autorità di Pubblica Sicurezza è un reato come stabilì con Regio Decreto n.773, il regime fascista, il 18 giugno 1931.
Pensiamo che sia necessario non sottovalutare mai la repressione anche quando si tratta, come in questo caso, di multe. La repressione cerca sempre di ottenere i suoi buoni risultati. Il suo obiettivo è isolare, intimidire (in particolare i più giovani), controllare, demoralizzare e dividere. Chi combatte la repressione deve, pertanto, porsi l’obiettivo, ed è un insegnamento che viene dal Soccorso Rosso Internazionale che operò in regime fascista, che chi è colpito per la sua lotta non deve essere in alcun modo abbandonato, ma sostenuto in tutte le forme possibili e necessarie.
E’ importante considerare, inoltre, ogni atto repressivo per il suo obiettivo più generale che è quello di ostacolare lo sviluppo della lotta di classe nel nostro paese e saper rispondere, agli attacchi repressivi, uniti e organizzati.
Pensiamo che queste multe non sono solamente la condanna agli “organizzatori” di presìdi non autorizzati, a chi ha distribuito volantini, a chi ha aperto uno striscione, a chi ha ripulito il cippo di un partigiano imbrattato da una svastica, ma sopratutto colpi inferti alla solidarietà internazionalista, alla lotta dei popoli, all’antifascismo militante, agli insegnamenti e ai valori della Resistenza, alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, alla lotta contro la repressione e sono un grande favore a chi opprime e sfrutta.
Venerdì 16 giugno
ore 18 a Massa
Manifestazione contro la repressione
Le compagne condannate per il presidio del 15 maggio ’04 a Massa
http://www.autprol.org/