03/06/2006: Comunicato di adesione alla manifestazione del 17 giugno a Milano - da Torino


L’11 Marzo, a Milano, i neonazisti della Fiamma Tricolore si preparavano a sfilare, protetti dalla Questura e dai Carabinieri. Una marcia fascista fatta di croci celtiche e saluti romani, dove si trovavano molti dei responsabili delle aggressioni squadriste che hanno avuto luogo negli ultimi anni a Roma, a Milano e altrove.
Di fronte a questa intollerabile parata, che doveva aver luogo nella Milano città della Resistenza, un corteo antifascista ha percorso il centro cittadino in direzione del luogo dove i fascisti si erano dati appuntamento, con l’obiettivo di impedire il vergognoso evento. Di fronte all’impressionante schieramento di poliziotti e Carabinieri intervenuti per impedire la manifestazione antifascista, il corteo ha resistito alle cariche e chiuso una sede di Alleanza Nazionale. Durante le cariche e i rastrellamenti strada per strada che le hanno seguite, oltre 40 compagne e compagni sono stati arrestati; 25 di loro sono ancora oggi in carcere, a distanza di quasi tre mesi dai fatti, trattenuti sulla base di indizi inconsistenti o per il semplice fatto di aver partecipato alla manifestazione.

Di tutte le compagne e i compagni arrestati l’11 Marzo chiediamo l’immediata liberazione, ed esprimiamo la nostra convinta adesione al corteo del 17 Giugno a Milano, contro la repressione del movimento antifascista a Milano e altrove, contro l’accanimento giudiziario nei confronti delle militanti e dei militanti antifascisti, per la difesa degli spazi occupati nelle nostre metropoli, contro le politiche razziste e discriminatorie di qualsiasi governo, contro le politiche di guerra, contro le aggressioni fasciste, per la pratica di un antifascismo a testa alta in ogni occasione.

La manifestazione dell’11 Marzo non è piaciuta alla Questura di Milano, non è piaciuta al sindaco, al governo e all’opposizione, non è piaciuta alla carta stampata di destra e di sinistra, non è piaciuta a chi cerca la compatibilità con l’esistente e a chi lo difende nelle forme più diverse. Le fiamme di corso Buenos Aires sono state un evento inatteso nel bel mezzo del mesto spettacolo della campagna elettorale, l’espressione di forme di lotta che non avranno mai, finché esisteranno, il beneplacito o la simpatia di chi mira alla conservazione del proprio ruolo all’interno di questo sistema.
Noi abbiamo altri fini, gli stessi che ci hanno portato a reagire a Torino nel Giugno e nel Luglio scorsi, quando agli accoltellamenti fascisti erano seguiti gli arresti e rinvii a giudizio orchestrati dalla Procura. Il 17 Giugno sarà quindi anche un’occasione per opporsi alla persecuzione delle pratiche antifasciste e di movimento ovunque esse avvengano, per rivendicare un percorso di autonomia e di contrapposizione che dalle lotte contro il TAV in Val Susa a quelle contro la precarietà e l’Università-fabbrica in Italia e in Francia, delinea la possibilità di rompere l’immobilismo sociale e trovare spazi e forme di protagonismo antagonista.

La manifestazione dell’11 Marzo ha avuto un prezzo alto, ma è stata una scossa che ha causato divieti alle parate neonaziste in altre città, e la stessa incriminazione della Fiamma tricolore, a Milano, per manifestazione fascista.
Le barricate di Milano dell’11 Marzo, così come quelle di Torino dell’estate scorsa o le azioni antifasciste avvenute di nuovo a Milano nelle ultime settimane, sono espressione del più chiaro e felice rifiuto della paura e della passività, di una voglia di reagire con determinazione ai tentativi dei neofascisti di uscire dalle fogne in cui la storia li ha per sempre rinchiusi. Una determinazione europea: il 16 Marzo, in occasione della grande manifestazione studentesca contro lo sgombero della Sorbona a Parigi, le studentesse e gli studenti francesi hanno inaugurato una pratica di autodifesa militante dalle provocazioni fasciste e di riappropriazione conflittuale degli spazi metropolitani che si è prolungata fino al primo Maggio, e oltre. Il 17 e il 18 Marzo due cortei antifascisti hanno dato il via, a Berlino, a una primavera fatta di azioni culminate nelle distruzione organizzata di covi neonazisti, pochi giorni fa.

La manifestazione del 17 Giugno sarà occasione per tutte e tutti di urlare la propria rabbia non solo contro la persecuzione dei 25 prigionieri a Milano, ma contro l’intero sistema sociale contro cui loro, noi, e tantissime altre e altri stanno lottando. In un’Italia dove gli eventi politici mostrano con sempre maggiore chiarezza che l’unico rifiuto possibile è quello radicato nelle lotte e non nelle istituzioni, dove gli attacchi alle condizioni di vita si susseguono e si infittiscono, dove le condizioni di esistenza delle migranti e dei migranti si fanno sempre più dure, dove la trasmissione dei saperi viene sempre maggiormente costretta negli angusti limiti della valorizzazione produttiva, dove continuano gli attacchi delle destre e della Chiesa alle coppie di fatto, eterosessuali e non, e al diritto all’aborto, non si può che scegliere la strada della radicalità e della rottura, del protagonismo sociale per una ricchezza soggettiva rivoluzionaria.

LIBERTA’ PER TUTTE LE ANTIFASCISTE E GLI ANTIFASCISTI ARRESTATI
ORA E SEMPRE RESISTENZA

CSOA ASKATASUNA, CSA MURAZZI, COLLETTIVO UNIVERSITARIO AUTONOMO - TORINO




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