03/05/2006: in solidarietà con i prigionieri e contro ogni carcere, davanti al carcere di Sollicciano


Sabato 13 MAGGIO 2006, dalle ore 14 in poi
CONCERTO davanti al carcere di Sollicciano (via Minervini)
in solidarietà con i prigionieri e contro ogni carcere

Sono ormai oltre sessantamila le persone detenute ogni giorno nelle carceri italiane, il doppio rispetto a soli quindici anni fa. E' il risultato della ristrutturazione del mercato del lavoro e dello smantellamento del welfare; è il risultato di leggi repressive come la Bossi-Fini sull'immigrazione, continuazione della Turco-Napolitano; situazione che peggiorerà con la Fini-Giovanardi sulle droghe, basata sulla Jervolino-Vassalli-Craxi , con la Cirielli sulla recidiva, con l'ulteriore inasprimento della legislazione contro i “reati politici” con l'ennesimo potenziamento delll'art.270 e non solo, della
legge Pisanu per reprimere ogni dissenso politico e sociale, di immigrati o “indigeni”, dentro e fuori il carcere stesso.
In altri paesi le leggi hanno nomi diversi ma producono lo stesso effetto: quello di un processo di carcerizzazione di massa.

In carcere, dove spesso attendono per mesi una sentenza definitiva, i detenuti sono costretti a vivere in condizioni intollerabili. Come a Sollicciano, costruito per 460 e popolato da 1000 detenuti, privati della loro libertà fisica e mentale, letteralmente accatastati per ventuno ore al giorno a tre a tre in celle di dieci metri quadri. Minacciati dallo spettro della negazione delle misure alternative, dei trasferimenti punitivi e dell'isolamento, di quel regime di vera e propria tortura psicofisica che è il 41bis.
Chi va in carcere oggi? Sono immigrati, tossicodipendenti, persone con problemi di salute mentale, prostitute, transessuali, giovani delle periferie delle grandi città. Persone a cui sono stati negati i diritti sociali prima e ancora di più dopo l'entrata in carcere.
Oggi più che mai la 'questione carcere' è un problema di tutti. Si rinchiudono decine di migliaia di persone nelle carceri per controllare le vite e i comportamenti di interi gruppi sociali, interi spezzoni di classe.

E' tempo di rilanciare nella società un ampio dibattito sulla funzione dell'istituzione penitenziaria al fine del suo superamento. Noi lavoriamo per l'abolizione del carcere, che è e non può che essere lo strumento violento di una sistematica e radicale selezione su base di classe, continuando comunque a sostenere ogni rivendicazione specifica che, partendo dai detenuti stessi, tenda a migliorare le condizioni di detenzione: il diritto all'assistenza sanitaria, alla difesa e all'affettività, contro l'uso sistematico degli psicofarmaci, contro gli arbitri costanti degli agenti di custodia quando non veri e propri pestaggi delle squadrette (come nel mese di novembre 2005).

Assemblea 'Firenze contro il carcere'

339 1300058 347 4150835

http://www.autprol.org/