16/03/2006: NUOVO SCOGLIO NEL PROCESSO DI PACE DEL PAESE BASCO, EUSKAL HERRIA


BATASUNA: “INCARCERARE L’INTERLOCUZIONE NON È LA VIA”



Gli ultimi fatti avvenuti nel nostro paese, Euskal Herria (Paese Basco), dimostrano che è molto più facile fare la guerra che costruire la pace. Alle numerose iniziative politiche promosse da Batasuna in nome della sinistra indipendentista basca, il Govero spagnolo, in modo attivo o passivo, per iniziativa del Partito Socialista o per pressioni del Partito Popolare, continua a rispondere con la repressione. Batasuna, di fronte a ciò, risponde “A PIÙ REPRESSIONE, PIÙ PROCESSO”.

Non abbiamo alcun dubbio nell’affermare che, in Euskal Herria, siamo alle porte di un importante processo politico che potrebbe portare la pace ed il riconoscimento dei diritti al nostro popolo, alle porte di un processo che comporta uno scenario democratico, dopo il lungo contenzioso politico e militare che contrappone il nostro popolo agli stati spagnolo e francese.

Siamo coscienti del fatto che nessuno dei processi di pace e di normalizzazione politica al mondo è stato lineare nel suo sviluppo e che in essi ci sono sempre stati tentativi di destabilizzazione e di sabotaggio, soprattutto da parte dei settori politici ed economici che non sono interessati al loro avvio ed alla loro implementazione. In Euskal Herria sta accadendo la stessa cosa.

La settimana scorsa, due compagni, prigionieri politici baschi, incarcerati e dispersi a migliaia di chilometri dalle loro famiglie, sono morti in prigione, uno di loro in circostanze non chiarite (suicidato per impiccagione) e l’altro, dopo avere subito la mancanza di assistenza sanitaria, è morto per un infarto, dopo avere trascorso tre anni in carcere senza essere stato giudicato né, tantomeno, condannato.

Di fronte a questa situazione e per reclamare la fine della politica di dispersione che subisce il collettivo delle prigioniere e dei prigionieri politici baschi, che ha causato la morte di trentasette persone, prigionieri e famigliari durante i trasferimenti, oltre che per potenziare l’apertura di un processo di negoziazione, giovedì 9 marzo 2006 Btatasuna ha indetto una giornata di sciopero e mobilitazione in tutto il Paese Basco.

La risposta dello Stato spagnolo è stata immediata: sei dirigenti della direzione nazionale della Sinistra Indipendentista Basca, di Batasuna, del sindacato LAB, dell’organizzazione Askatasuna ed anche una delle avvocate del collettivo delle prigioniere e dei prigionieri politici baschi, corrono il rischio di essere incarcerati, questa settimana, per ordine del tribunale speciale denominato Audiencia Nacional, a Madrid e per ordine diretto del procuratore generale dello Stato, vale a dire per ordine del Governo del presidente Zapatero.

Questa azione, presuntamente giuridica, oltre ad essere antidemocratica è particolarmente grave se si tiene conto del fatto che due delle persone accusate, Arnaldo Otegi e Pernando Barrena, portavoce nazionali di Batasuna, sono gli interlocutori pubblici e riconosciuti da tutte le parti implicate, persino dal Partito Socialista, nella risoluzione del conflitto politico in Euskal Herria.

Per tutto questo, chiediamo all’opinione pubblica internazionale un pronunciamento chiaro in difesa del processo di risoluzione politica del conflitto basco, oltre alla sospensione della richiesta di carcerazione di responsabili della direzione nazionale della Sinistra Indipendentista Basca:



Arnaldo Otegi: Portavoce nazionale di Batasuna e membro dell’interlocuzione per la risoluzione del conflitto basco.

Pernando Barrena: Portavoce nazionale di Batasuna e membro dell’interlocuzione per la risoluzione del conflitto basco.

Juan Jose Petrikorena: Responsabile Nazionale stampa di Batasuna.

Rafa Diez: Segretario Generale del sindacato LAB e Portavoce nazionale.

Juan Mari Olano: Portavoce nazionale dell’organizzazione Askatasuna, organismo popolare che si occupa del collettivo delle prigioniere e dei prigionieri politici baschi.

Arantxa Zulueta: Avvocata del collettivo delle prigioniere e dei prigionieri politici baschi.



Fino ad oggi, tutte le forze politiche basche, i movimenti sociali di Euskal Herria, i sindacati baschi ed anche il presidente del Governo Autonomo della Comunità Autonoma Basca hanno preso pubblicamente posizione contro questa misura.



Joseba Alvarez Forcada
Responsable del Area Internacional
Alvarezforcada@hotmail.com
Tel: 0034 686574954
Batasuna, 14 de marzo del 2006

Alvarezforcada@hotmail.com

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