14/03/2006: Contro il carcere e l’isolamento - Resoconto dell’assemblea del 4 marzo a Parma
Sabato 4 marzo si è tenuta a Parma un’assemblea pubblica su carcere, isolamento, 41bis.
Il 21 gennaio scorso, in occasione di una riunione a cui erano presenti varie realtà che si muovono attorno a queste tematiche, è nata una proposta di mobilitazione attraverso iniziative nei vari territori e due “tappe”, un’assemblea pubblica ed un corteo da svolgersi a Parma, dettate principalmente dalla grave situazione in cui versano i detenuti del carcere di via Burla (5 morti tra settembre e dicembre, carenze, abusi, gravi restrizioni, dovuti all’estensione del regime di massima sicurezza a tutta la popolazione detenuta) e dall’esigenza di un intervento attivo nella denuncia della situazione in cui si sono venuti a trovare i prigionieri comunisti recentemente sottoposti al regime di 41bis, uno dei quali, Marco Mezzasalma, è rinchiuso proprio nel carcere cittadino.
L’assemblea pubblica del 4 marzo ha visto un’ampia partecipazione sia a livello nazionale (erano presenti realtà di Reggio Emilia, Milano, Crema, Cremona, Padova, Trieste, Torino, Brescia, Genova, Firenze, Roma, Viterbo, Napoli) che cittadino (nonostante la concomitanza con una manifestazione antiproibizionista in città). Nell’impostazione della discussione si è cercato di coniugare la riflessione complessiva rispetto alla “società carceraria” e la condizione specifica dei compagni e delle compagne prigioniere; per tale motivo sono stati individuati 3 filoni corrispondenti agli interventi introduttivi. Il primo, dell’avvocato G.Pelazza, ha delineato il panorama generale del contesto repressivo nazionale, mettendo a fuoco i nessi che esistono tra l’attuale legislazione di emergenza anti-terrorismo e la “guerra infinita” lanciata dagli USA di concerto con le altre potenze imperialiste, Italia in primo piano. Di seguito una compagna dell’associazione “Amici e familiari dei rivoluzionari prigionieri” ha sviluppato ulteriormente la questione del 41bis, ponendo l’accento sulla recente applicazione del regime ai militanti delle BR come apripista per l’estensione generalizzata a quelle aree del movimento non recuperabili all’interno di “logiche di compatibilità” come già sta avvenendo per molti compagni anarchici. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di organizzare iniziative di solidarietà nei confronti dei prigionieri, come avvenuto per il corteo del 2005 a Biella rispetto alla campagna “un libro in più di Castelli” ed auspicando dopo gli appuntamenti di Parma altre occasioni di mobilitazione in località più isolate come quelle di Sulmona o Latina, dove grave è la situazione dei prigionieri e delle prigioniere all’interno delle carceri. L’ultimo filone di interventi ha riguardato le esperienze che a livello nazionale mantengono in piedi l’intervento sul carcere - tra le quali ricordiamo il coordinamento “Dentro e fuori le mura” di Firenze, nato all’interno del carcere di Sollicciano da una commissione di detenuti - che hanno spiegato le origini, gli scopi e le forme di lotta e di denuncia che ogni esperienza si è data. Su queste linee tematiche gli interventi successivi hanno sia approfondito i nodi in discussione quali la “repressione preventiva”, l’incremento della logica premiale e la differenziazione di trattamento che regola il controllo nel carcere e dei nuovi apparati carcerari, che sottolineato il crescente interesse attorno alla questione carceraria, come dimostra la nascita e la formazione di collettivi o gruppi in diverse città (Forlì, Torino, Napoli, Milano, ecc.)
Al termine si sono ricordati gli appuntamenti dei prossimi mesi a livello nazionale ed indetto il corteo del 25 marzo a Parma che arriverà sotto il carcere di via Burla.
Ricordiamo le scadenze di:
Bergamo – 14 marzo
presidio al tribunale in solidarietà ai compagni arrestati durante una manifestazione anticarceraria
Milano – 18 marzo
manifestazione ad un anno dall’omicidio di Dax e in solidarietà agli antifascisti arrestati
Parma – 25 marzo
corteo contro il carcere, l’isolamento il 41bis
Genova – prima metà di aprile
tre giornate di mobilitazione anticarceraria
Lecce – dal 7 al 21 aprile
presidi in solidarietà in occasione della seconda udienza contro gli anarchici colpiti dall’ “operazione nottetempo”
***
CARCERE E ISOLAMENTO, ROMPIAMO IL MURO DI SILENZIO!
Carcere di via Burla
Nel carcere di Parma vige la “massima sicurezza” per la presenza di una sezione in cui ci sono all’incirca 70 persone sottoposte al 41bis. In realtà il regime di massima sicurezza si estende a tutti i detenuti del carcere di via Burla: in molti ci hanno detto che in altre galere non è così pesante come a Parma. Questo significa per tutti 21 ore chiusi in cella, censure alla posta e ai pacchi, attività ricreative col contagocce, “domandine” senza risposta, sezioni punitive (come la 1B), oltre al “normale” corso della vita penitenziaria fatta di precaria o inesistente assistenza medica, scadente qualità del vitto e prezzi altissimi dello spaccio, mancanze nei servizi essenziali come l’acqua calda o magazzino degli effetti personali. Da settembre a dicembre sono morte 5 persone, appena dopo la visita al carcere di via Burla del presidente della commissione Giustizia al Senato che, facendo anche dell’ironia, ha dichiarato che nel carcere è tutto a posto e che il problema del sovraffollamento è inesistente. Per il direttore del carcere Di Gregorio sono episodi normali che accadono sia fuori che dentro; peccato però che a Parma succedano un po’ troppo spesso, come denunciamo già dal 2001, quando la notizia di una serie di morti a catena ci arrivò dalle lettere dei detenuti.
41bis e isolamento
Il regime di 41bis per noi rappresenta la prova di come lo stato di diritto in realtà voglia dire annientamento, distruzione di un essere umano, omicidio quotidiano compiuto giorno per giorno attraverso l’isolamento e continue restrizioni. Per la prima volta nel nostro paese questo regime è stato imposto a dei prigionieri comunisti, tra i quali anche Marco Mezzasalma, rinchiuso nel carcere di via Burla. Questa applicazione è da considerarsi come apripista in vista di una sua estensione a quelle aree del movimento non recuperabili all’interno di logiche di compatibilità, come sta già accadendo per i compagni anarchici colpiti dalla repressione.
Differenziazione
L’apparato politico tende sempre più verso la creazione di un sistema carcerario differenziato e la regolazione della vita carceraria attraverso l’aumento di logiche premiali. Stiamo già assistendo non solo all’accrescersi della differenziazione del trattamento all’interno del carcere, ma anche alla creazione di strutture carcerarie ad hoc per diverse tipologie di detenuti di cui l’Emilia Romagna ne è un laboratorio, grazie al carcere per tossicodipendenti di Castelfranco, l’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia e i vari Cpt – lager - per i immigrati presenti nella regione.
Repressione
Il contesto politico e sociale in cui tutto ciò accade è il contesto della “guerra infinita” e dell’inasprimento della repressione. La guerra, che ha il suo fronte esterno in Iraq, ha anche un suo fronte interno in cui vengono applicate legislazioni d’emergenza antiterrorismo e si inaspriscono i reati associativi, tutte manovre tese in primo luogo ad ostacolare chi lotta nel proprio paese, chi si oppone allo sfruttamento, alla guerra, chi esprime solidarietà alle lotte dei popoli oppressi dall’imperialismo.
Solidarietà
In molte parti d’Italia si intensificano le forme di lotta contro il carcere, isolamento ed i cpt. In solidarietà a Marco e a tutti i detenuti, abbiamo pensato un corteo che passerà in via Burla, per cercare di rompere il muro di silenzio creato attorno al carcere e ai prigionieri.
No all’isolamento, no al 41bis!
SABATO 25 MARZO
CORTEO
Partenza da p.le Allende Ore 15.00 – Parma
no41bis_parma@virgilio.it
329 8648057 - 320 3469192
http://www.autprol.org/