06/03/2006: Dalla mamma di Federico Aldrovandi


1 marzo
E’ stata depositata ieri la relazione medico-legale dei nostri consulenti. E’ stata redatta prendendo in esame la consulenza tecnica redatta dai periti incaricati dal Pm, quindi si basa sugli stessi elementi tecnici da loro considerati: i dati clinici, i verbali delle pattuglie di polizia e carabinieri intervenuti quella mattina, i verbali del 118.
Sono 16 pagine di argomenti che confutano punto per punto le deduzioni dell’altra perizia, ritenendola in parte condivisibile ma incompleta perché non tiene conto della restrizione fisica che gli ha impedito di respirare proprio mentre aveva molto bisogno d’aria. Conto di pubblicarla integralmente. Intanto sintetizzo:

- “le sostanze rilevate dall’indagine tossicologica (alcool etilico, ketamina, morfina) non sono idonee nel determinare la morte”. In particolare l’alcool (0,4 g/L) non è significativo, inferiore ai limiti fissati per guidare. La ketamina è minimale (0,04 ug/ml, cioè 40 ng/ml) cioè in dose nemmeno comparabile con quella mortale che è superiore a 7000 ng/ml. La morfina (residuo metabolico dell’assunzione di qualunque tipo di oppiacei) 0,36 ug/ml viene esclusa come causa di decesso perché non si rileva il criterio “clinico-circostanziale” di decesso da oppiacei. Cioè “nel caso di morte correlata ad abuso di oppiacei la sintomatologia non è certamente quella di agitazione psicomotoria presentata dall’Aldrovandi, ma è rappresentata da uno stato di ottundimento/sedazione…”. Poi il medico precisa che la morfina, anche in dosi terapeutiche, diminuisce il volume respiratorio perché ne rallenta il ritmo (sedazione), e che però questo non rappresenta un problema clinico a meno che non esistano patologie polmonari (in questo caso assenti).

- le fasi della vicenda vengono ricostruite sulla base dei verbali delle volanti della polizia, che sottolineano la “colluttazione” sempre più violenta fino a che Federico viene immobilizzato a terra. Solo a questo punto (ore 6.04) dalla volante alla centrale viene richiesto l’invio dell’ambulanza. Alle 6.10 arrivano i Carabinieri “constatavano effettivamente che i due colleghi erano intenti a trattenere fermo ed ammanettato un individuo riverso a terra con la faccia rivolta verso l’asfalto e le braccia dietro la schiena…”. Alle 6.16 arriva il 118 che rileva “arresto cardiorespiratorio. Trauma cranico-facciale”. Dal verbale “…riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena…era incosciente e non rispondeva…”; lo hanno posizionato supino ed hanno constatato che “…era già morto al momento del nostro arrivo”.

Quindi:

- violenti sforzi dovuti alla colluttazione durante la quale tutti i partecipanti hanno riportato lesioni traumatiche. Su Federico lesività di natura contusiva che rinvia all’azione di mezzi contundenti diversi e non sempre ben precisabili, quali possono essere stati urti contro strutture rigide e piane, carrozzerie dell’auto, sfollagente (2 rotti), mezzi di offesa naturale (calci, pugni), manto stradale, ecc.

- restrizione fisica in posizione prona prima della morte

- immobilizzazione con le mani ammanettate dietro la schiena, mantenuta per diversi minuti. Dai verbali risulta che era vivo dopo essere stato messo in posizione prona.

E poi non ha più dato segni di vita…
La conclusione è “insufficiente assunzione di ossigeno produttiva di insufficienza miocardia acuta”. Evento concausato da:

1. aumentata richiesta di ossigeno indotta dallo stress psico-fisico per la marcata agitazione psico-motoria e gli sforzi intensi posti in essere dal soggetto durante la colluttazione e per resistere alla immobilizzazione (e forse in minimale parte dalla assunzione di ketamina);
2. ipotetica depressione respiratoria secondaria alla assunzione di oppiacei;
3. turbe della ventilazione polmonare prodotte dalla restrizione fisica in posizione prona con le mani ammanettate dietro la schiena.

Prima di incontrarli Federico era vivo, senza un graffio.
E’ morto lottando disperatamente per respirare, coperto di ferite e di sangue.
Voglio un processo. Lui non può più parlare ma parlo io per lui. Voglio verità e giustizia.

***

Mercoledì 1 marzo 2006
concerto presso "circolo arci Bolognesi" p.tta S.Nicolò

Sabato 04 Marzo alle ore 16,30
il comitato "Verità per Aldro" ha organizzato un sit-in in P.zza Trento Trieste con proiezione di filmati

Venerdì 24 marzo 2006
dalle 16,00 alle 24,00 CONCERTO - INCONTRO presso sala Estense, programma in via di definizione.

http://www.autprol.org/