23/02/2006: "Eroi", Fascisti e mercenari invasori
"Uno,due,tre viva Pinochet,;quattro,cinque,sei morte agli ebrei,;sette,otto,nove il negro non commuove! Sigh Heil! Sigh heil!"
Per chi ha la memoria corta questa era una delle canzoncine, insieme a "faccetta nera", che cantavano i carabinieri mentre pestavano e seviziavano giovani "italiani" nella famigerata caserma di Bolzaneto durante i fatti di Genova.
Molti di questi simpatici ed eroici ragazzi, di provata fede democratica, si sono dati appuntamento poi, dietro lauti compensi, in Iraq a fare gli aiuto-scheriffi di Bush insieme ad altri "eroi con partita I.V.A. "come F. Quattrocchi per espletare una difficile "missione di pace".
Sempre per chi ha la memoria corta è utile ricordare che l'inizio di questa missione di "pace" italiana non fu proprio felice (per gli iracheni): rastrellamenti, arresti arbitrari, pestaggi, devastazione di sedi politiche e sindacali, furti di reperti archeologici per finire a civili, ambulanze ed autobus presi a mitragliate. Strano modo di portare la "pace"!
Calcolare il livello di violenza, di sofferenze, di distruzione che le forze alleate occidentali hanno inflitto all'Iraq è impossibile: solo l'embargo (applicato rigidamente da tutti i governi italiani di centro destra e centrosinistra), e l'uranio impoverito hanno ucciso "fisicamente" un milione e mezzo di bambini. Non stiamo ad elencare il resto che è cosa nota.
Se consideriamo tutto questo è giusto e legittimo sostenere la resistenza irachena all'occupazione. Resistenza che ha dimostrato, invece, di avere un trattamento di "riguardo" nei confronti dei soldati italiani non infierendo più del necessario; perché se avesse voluto, morti e feriti, fra le italiche truppe, si conterebbero a centinaia. Chi sono i "barbari" dunque? La strategia della resistenza, come più volte annunciato nei comunicati,sempre ignorati dalla informazione occidentale, è quella di colpire le truppe statunitensi, considerate il nerbo e la locomotiva della guerra di occupazione cercando invece di inibire le attività delle forze alleate con avvertimenti ed azioni di bassa intensità.
L'attacco di Nassiryia, fu la conseguenza tragica del comportamento repressivo e arrogante delle truppe italiane, di cui è responsabile il governo italiano che forse si era dimenticato, inizialmente, che l' Iraq non era Genova ma un posto dove la guerra non era affatto finita ma appena cominciata..In fatti, dopo accordi e tangenti a capi tribù e mediatori vari, accordi che è bene ricordarlo, sono stati mal digeriti dagli americani e sono costati la vita a Calipari, le truppe italiane se ne stanno oggi rintanate nelle proprie basi, circondate da "contractors" filippini più a buon mercato (si sa la vita di un terzomondiale vale sempre meno) ed escono a fare un "giretto" ogni tanto dietro previo permesso. Questi sono, come si suol dire i segreti di Pulcinella.
In questo contesto la cialtroneria, il velato razzismo e lo sciovinismo neo-coloniale dell'intera classe politica bi-partisan non ha limiti: da destra a sinistra è un coro unanime di falsità, retorica finto-patriottarda sui "martiri" di Nassirya e sull'"eroe" Quattrocchi. Il genocidio del popolo iracheno non esiste! O viene in second'ordine. Le centinaia di giovani lavoratori che muoiono nei cantieri e nelle fabbriche ogni anno per salari miseri a causa della selvaggia precarizzazione e deregulation della sicurezza, grazie alle politiche dei governi bi-partisan, non sono martiri da ricordare? O sono "carne da macello" di terza classe? Ma se qualcuno ha sulla coscienza la morte degli italiani in Iraq è chi ce li ha mandati; è chi non ha fatto nulla perché ciò non avvenisse! E quando centinaia di questi militari si ammaleranno e moriranno di leucemia per causa dell'"uranio" disseminato ovunque degli "amici americani" chi si assumerà la responsabilità?
I partigiani iracheni non combattono per soldi o per piacere. Sono patrioti. Costretti a combattere una guerra che non hanno voluto con mezzi infinitamente impari rispetto a quelli degli occupanti. Se il delirio guerrafondaio di onnipotenza della cricca di pazzi che ruota dentro l'amministrazione statunitense oggi annaspa lo dobbiamo ad essi.
Bertinotti e i suoi amici della cosìdetta "sinistra radicale" (radicale in senso Pannelliano) in ossequio agli "interessi nazionali" , al petrolio dell 'ENI di Nassirya e all'alleanza agli USA ("L'Italia è in Europa ma è leale alleato Usa" -intervista a La Repubblica del 06/12/05), ignorano tutto questo e si allineano al neo-fascista Fini contro i "barbari" che non vogliono farsi colonizzare: vietato parlare di Resistenza irachena e condannare la natura razzista dello Stato d'Israele! Ma i nodi verranno al pettine e quando saranno al Governo vedremo se verrà attuato il ritiro delle truppe dall'Iraq o se non ne invieranno altre in nuove zone da occupare!
Vedremo chi sono i "pacifisti" che pretendono di insegnare l'"etica" e le "buone maniere" dai salotti mondani e televisivi ai popoli che hanno il coraggio di resistere all'Impero del "Nuovo Ordine Mondiale" e danno lezioni di dignità a questa Italietta social-fascista, opportunista e servile.
Rispetto per tutte le vittime della guerra ma massimo rispetto per i partigiani iracheni!
Pro-memoria:
:: Convenzione di Ginevra, Protocollo Addizionale I (1977): La lotta armata può essere usata, come ultima risorsa, come mezzo per esercitare il diritto all' autodeter-minazione.
«Sì, abbiamo sparato contro l'ambulanza»
«Mi fu ordinato». Le ammissioni del maggiore Allocca mette in forte imbarazzo l'Italia e la sua «missione di pace»
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