17/02/2006: Cronache d’infamia dalle carceri d’espulsione nella Rft


Cronache d’infamia dalle carceri d’espulsione nella Rft, i Cpt tedeschi
da Gegen die Stroemung (Controcorrente, organo del partito comunista rivoluzionario della Germania), novembre 2005

Espulsione in massa di profughi curdi
Settanta curdi sono stati espulsi da Dusseldorf verso la Turchia nelle prime ore del mattino del 28 giugno 2005. In Turchia li aspetta la persecuzione politica. I profughi, fra i quali c’erano dei bambini, la polizia, inattesa, è andata a prelevarli in piena notte nelle loro case e nelle carceri d’espulsione.
Ai profughi adulti, nel tragitto verso l’aeroporto sono stati somministrati forzosamente psicofarmaci, ‘per tenerli calmi’. Sulla pista di decollo, mentre gli uomini venivano paralizzati con ferri ai piedi e alle mani, i bambini venivano divisi dai loro genitori. L’operazione di polizia è andata avanti 3 ore. Ad un’avvocatessa chiamata dai profughi espulsi, la polizia ha vietato l’ingresso nell’aeropoprto.
(In Junge Welt, 30 giugno 2005)

Lotte e proteste contro il razzismo statale e il terrorismo dell’espulsione
Nel carcere d’espulsione di Grunau (Berlino) il 18 aprile 2005 16 prigionieri hanno iniziato uno sciopero della fame, per protestare contro la lunga durata dell’arresto, il pessimo trattamento e gli attacchi della polizia.
Il fatto scatenante la protesta sono state le sevizie con cui la polizia ha colpito un profugo afferrato per la testa poi spinto con forza contro un muro fino a spaccargliela. Il 7 maggio, nel corso di un’azione di solidarietà condotta da 150 antirazzisti davanti al carcere d’espulsione, 15 profughi sotto arresto hanno cercato di entrare direttamente in contatto coi manifestanti. I prigionieri hanno rotto una porta di ferro, tentato di frantumare i vetri delle finestre allo scopo di difendersi dalle guardie.
Nella stessa giornata gli scioperanti della fame sono stati isolati l’uno dall’altro. Dopo quattro settimane di sciopero i profughi hanno interrotto la lotta, in seguito all’’offerta di negoziato’ avanzata dal direttore del carcere d’espulsione. Dopo aver capito che si trattava di una proposta menzognera, sei prigionieri il 23 maggio hanno ripreso la lotta. Nel frattempo numerosi profughi sono stati espulsi; uno di loro verso la Tunisia dove è stato immediatamente arrestato. Per questo il 9 giugno 200 antirazzisti sono tornati in strada a solidarizzare con la lotta dei prigionieri e per protestare contro le condizioni di prigionia. Oggi quattro prigionieri sono ancora in sciopero.
(Nella taz e in Junge Welt del 12 giugno 2005)

A Monaco il 3 maggio 2005 64 profughi hanno iniziato il boicottaggio degli alimenti loro assegnati, per esigere, come fino ad oggi, il denaro contante.
I profughi sono costretti a vivere in campi di baracche, a ricevere le stesse identiche confezioni di cibo, che sono di cattiva qualità e non prendono in considerazione le abitudini alimentari e i bisogni dietetici dei singoli prigionieri. Le iniziative dei profughi, sin dall’inizio, sono state sostenute con manifestazioni. A metà maggio lo stato ha reagito alla protesta e ha cercato di intimidire i profughi con una gigantesca perquisizione notturna. Attraverso i mezzi alimentari portati dalla popolazione e il sostegno alle iniziative dei profughi, la protesta ha potuto proseguire.
A metà giugno i profughi, assieme al contributo esterno, hanno organizzato un’azione di propaganda nel centro della città proseguita per quattro giorni. Un versamento di denaro contante ai prigionieri affinché possano acquistare il cibo che vogliono, non è all’orizzonte.
(In Junge Welt, 7 maggio e 22 giugno)

A Karpen, presso Colonia, il 24 maggio venti profughi hanno protestato davanti al comune contro la consegna di cibo confezionato al posto della consegna del contante in denaro relativo. Già da alcuni giorni trentatré profughi avevano sottoscritto una risoluzione di protesta al consiglio comunale.
Contro il procedimento di revoca del riconoscimento statale di profugo

A profughi, ai quali in Germania è riuscito essere riconosciuti come tali – nella prima metà del 2005 simile condizione è stata riconosciuta soltanto a 284 persone - , in misura crescente viene avviato nei loro confronti un procedimento per la revoca del loro status attuale. Durante il 1998 tale misura venne applicata ‘soltanto’ a 557 persone, il cui numero nel 2003 era già salito a 8.000 e nel 2004 a 14.000. Nella prima metà del 2005 i profughi cui è stato revocato lo status sono già 6.000. I profughi maggiormente colpiti provengono dall’Iran e dall’Iraq. Con l’applicazione del procedimento in questione, le persone colpite perdono contemporaneamente il permesso di lavoro e l’assicurazione sociale, devono perciò tenere in conto di essere sistemate in campi di container e come ‘tollerate’.
(Junge Welt, 21 luglio 2005)

Lotta militante contro nazi e polizia con il sostegno di un’alleanza fra forze antifasciste
Con la protezione di 3.800 poliziotti i nazi dell’Npd (partito nazi) il 29 ottobre 2005 volevano trionfalmente marciare per le strade di Gottinga. Sono ormai anni che non riescono a fare la marcia desiderata. Con la protesta e la resistenza di oltre 5.000 antifascisti, ma, innanzitutto attraverso la lotta di circa 1.000 antifascisti combattivi, il proposito dei nazi è stato ampiamente respinto! Due ragioni essenziali, secondo noi, sono alla base della lotta riuscita:
Prima: attraverso l’abbondanza di azioni militanti ben coordinate e ponderate, che comprendevano i blocchi delle strade mediante barricate di pneumatici e legname incendiati, la dichiarata risolutezza nel porsi contro la polizia, i circa 250 nazi non hanno potuto compiere la marcia, neppure sotto la protezione della polizia.
Seconda: le migliaia di sindacalisti e antifascisti giunti alla manifestazione contro i nazi, non si sono messi contro le azioni militanti. Piuttosto hanno espresso in più modi la loro simpatia, altri si sono posti in posizione neutrale ed una parte ha espresso direttamente sostegno alle azioni combattive.
La valutazione e la propaganda delle esperienze di lotta, del 29 ottobre 2005 a Gottinga, contro la polizia e i nazi, secondo noi sono molto importanti per il dibattito e le ulteriori prospettive di lotta contro il nazismo e la fascistizzazione statale, contro il razzismo e lo sciovinismo tedesco – e come parte della più ampia lotta per la distruzione dell’imperialismo tedesco in generale.

http://www.autprol.org/