10/02/2006: 25/2 - 11/3 Bologna, Giornate anticarcerarie


IL CARCERE NON RISOLVE I PROBLEMI, IL CARCERE E´ UN PROBLEMA ...
E' un problema scomodo quello del carcere, un problema potenzialmente esplosivo che viene per questo sepolto sotto una zona grigia d´indifferenza.
Anche quando irrompe violentemente nelle cronache dei mass-media, si evita di considerarlo nel suo insieme.
Per "Chi stà fuori" il tema carcere è liquidato con i classici luoghi comuni: "Il carcere è indispensabile per garantire una vita sicura all´uomo", o più banalmente "è necessario punire chi viola la legge".
Nel concreto, per chi lo subisce "da dentro", il carcere oltre che essere una realtà quotidiana di segregazione e sovraffollamento, significa allontanamento dagli affetti, mutilazione, repressione, condizioni inumane, annientamento dell´individualità; una realtà fatta di pestaggi e morte (come denunciano i troppi "omicidi-suicidi" dove suicidio è un eufemismo, un alibi, dietro di cui si nascondono i secondini).
Non si può parlare di carcere senza tirare in ballo la società che di esso necessita, e la dinamica di regole-violazioni-punizioni che questa società impone. Il carcere ha una funzione fondamentale nel garantire i rapporti nella nostra società, rapporti basati sul dominio dell´uomo sull´uomo e sulla disuguaglianza che inevitabilmente ne scaturisce.
La reclusione è lo spauracchio, il destino di chi non si sottomette alla legge.
Legge che non scaturisce da un contratto tra gli uomini come hanno suggerito astrattamente vari filosofi del passato, incaricati di escogitare giustificazioni del potere (quando l´idea che esso derivasse da dio ha smesso d´essere credibile). Noi non siamo chiamati a rispettare dei patti che abbiamo personalmente sottoscritto (e quindi scelto di rispettare) ma dobbiamo a sottometterci alla legge che chi ci comanda ha deciso per noi.
La legge altra non è che un'imposizione: se non la rispetti di tuo, ti sarà imposto di farlo con la violenza, attraverso la paura della punizione- non a caso si parla di monopolio della violenza da parte dello stato, di coercizione, ovvero di violenza legale.
Inoltre non si può dimenticare che in carcere finisce chi non ha i soldi per pagarsi un buon avvocato, ed è un dato che a parità di reato ad imputati extracomunitari venga inflitta una pena molto più alta: la legge per alcuni è più uguale che per altri.
Il carcere oltre a non "rieducare" nessuno, non fa diminuire i "crimini": al contrario, in una società caratterizzata dalla distribuzione iniqua del denaro e basata sul profitto ci sarà sempre chi è disposto a "nuocere" per profitti.
Il Carcere è in definitiva uno specchio della nostra società dove adeguamento e uniformità sono requisiti necessari di un vivere civile sempre più controllato.

...UN PROBLEMA CHE SI POTRA´ RISOLVERE SOLO SUPERANDO IN BLOCCO LA SOCIETA' CHE L´HA GENERATO!

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SOLIDARIETA´ PER SPEZZARE L´ISOLAMENTO!
CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETA´ CHE LO GENERA!

2 giornate di solidarietà BENEFIT per i/le compagnie arrestati al corteo anticarcerario a Bergamo e a tutti gli anarchici inquisiti!

Sabato 25 febbraio

ORE 17.30 PRESIDIO sotto il carcere minorile in via del pratello con mostra anticarceraria, musica e materiale informativo.

ORE 21.30 CONCERTAZZO e cena vegan BENEFIT all´ATLANTIDE OCCUPATA al cassero di Porta S.Stefano

SUONERANNO:

-DISMORFIC-
-REPULSIONE-
-GOE-
-MITRAGLIA-
-MILIZIAhc-

Sabato 11 Marzo

ORE 15.30 PRESIDIO alla Dozza sotto il carcere ritrovo al capolinea del bus 25.

ORE 21.30 CONCERTAZZO e cena vegan BENEFIT all´ex Mercato 24 in via Fioravanti (dalla stazione autobus 11 fermata Fioravanto)

SUONERANNO:

-TeaR Me DowN-
-SOMO-
-LUDD-
-LA CONGIURA-
-THyRIA-

Durante la serata verrà presentata la compilation benefit per i compagni arrestati.
A seguire dj trash.
Purtroppo non c´è la possibilità di fermarsi a dormire.
Si consigli di non portare animali.

nautilusbz@libero.it

http://www.autprol.org/