06/02/2006: Nuovi blocchi alla Gourmet di Duesseldorf


Lunedì sera [29/1] per quasi un’ora e mezza alla Gourmet sono stati stoppati i crumiri. Oltre 50 persone hanno manifestato la loro solidarietà bloccando le porte d’ingresso (e d’uscita) dell’aeroporto di Duesseldorf e parecchi aerei sono così rimasti bloccati sulla pista di decollo. Sabato prossimo 4 febbraio manifestazione nazionale davanti ai cancelli dell’aeroporto di Francoforte.

I lavoratori della Gate Gourmet, filiale di Duesseldorf, sono in sciopero dal 7 ottobre 2005. Scioperano contro la seconda più grande impresa mondiale di catering e contro una società di investimento che da un paio d’anni si è accaparrata gate Gourmet. La società acquirente ha ristrutturato, razionalizzato l’impresa e licenziato lavoratrici e lavoratori, per rivenderla, al più presto, e trarne un profitto extra.
Simili società non danno ascolto alla pressione politica o alla considerazione pubblica, perché esse sono esclusivamente obbligate verso gli anonimi prestatori di capitale, i quali rimangono in attesa di una rendita alta. Tradizionalmente le tattiche di sciopero sindacali o la richiesta del sostegno pubblico e la mediazione politica, qui, cadono nel vuoto. Non si riesce a venire a capo del capitalismo moderno con le strategie contrattualistiche fra le parti sociali. Le lotte operaie devono prepararsi (orientarsi) ad una nuova situazione.

Gate Gourmet e il Texas Pacific Group, che le sta dietro, dall’inizio dello sciopero con tutti i mezzi tentano di mettere davanti agli occhi dei lavoratori in sciopero l’inefficacia della loro lotta. Le due società non badano a spese per la sicurezza, il crumiraggio, l’intimidazione pur di condurre sindacato, lavoratrici e lavoratori ad una sconfitta esemplare. La psicologia è un momento importante in questa lotta, poiché se le lavoratrici e i lavoratori della Gate Gourmet di Duesseldorf - la filiale più grande della Germania – vengono sconfitti, questo il calcolo, poi verranno piegati il sindacato dei servizi [ver.di.] e le altre maestranze abbasseranno la cresta. Di fronte al capitale globale restiamo impotenti – questo il messaggio che vogliono inculcare a tutti noi. E gli effetti di una sconfitta supererebbero ampiamente Gate Gourmet. Per questo anche le altre lavoratrici e lavoratori delle numerose imprese aeroportuali tengono gli occhi puntati sull’esito di questa lotta – da chi sfacchina per un salario miserevole nell’impresa di pulizia Klueh fino a chi lavora nella grande impresa LTU (manutenzione meccanica degli aerei), che, a causa dell’alto prezzo del kerosene ha disdetto anzitempo il contratto (nazionale) ed ha messo avanti un piano di risparmi sui costi del personale pari a 15 miliardi di euro.

Nelle trattative l’avvocato di Texas Pacific Group, Alexius Leuchten di Monaco, si prende gioco degli scioperanti: che cosa sono questi volantini ridicoli che diffondete? Dove sono dunque i dimostranti che di consueto, nel corso dei negoziati ci salutano e ci insultano? Che cosa volete veramente? Tutti oggi ingoiano simili tagli e prolungamenti del tempo di lavoro. Siete ridicoli quanto il piccolo villaggio gallico, ecc.
E questo è il sorprendente e il particolare di questa lotta. Che qui una maestranza poco numerosa emerga apertamente e si ribelli contro tutto quello che ci viene venduto come normalità del capitalismo moderno, il quale viene ovunque tollerato – troppo spesso con il consenso dei consigli di fabbrica o dei sindacati.
Come si sia arrivati a questo è una storia lunga, ancora da raccontare. Ma è incontestabile che qui una maestranza ha sviluppato un’enorme coesione ed una risolutezza, con le quali tiene alta la fronte contro le presunte leggi onnipotenti della globalizzazione. “No, ritorneremo in questa azienda soltanto a testa alta”, dice una lavoratrice della Turchia.

Dunque si può andare avanti in modo diverso e si può far saltare il piano di Texas Pacific Group. Anche per lui il tempo non passa invano. Non gli restano che uno o due anni per poter presentare profittevole l’impresa e così ricavare, dall’ulteriore sua vendita, il malloppo desiderato. Per questo Texas Pacific Group adesso preme con forza per realizzare nel giro di un anno tagli drastici relativi all’insieme del contratto (nazionale). Se esso non raggiunge l’obiettivo allora dovrà registrare Gate Gourmet fra le perdite. Per una società di investimento come Texas Pacific Group, in cui sono compresi centinaia di sottoscrittori, non sarebbe un dramma – ma sarebbe una lezione politica di prima qualità. Noi non dobbiamo ingoiare tutto quello a cui volete costringerci – e forse anche i vostri giorni sono contati.
Per questa ragione nelle ultime settimane tanta gente ha sostenuto solidarmente lo sciopero partecipando al blocco delle porte d’ingresso dell’aeroporto di Duesseldorf. Poiché, solo se i piani di volo vengono messi sottosopra, solo se lo sciopero si ripercuote sui tempi delle partenze, la lotta sviluppa la pressione necessaria per colpireTexas Pacific Group.

Stasera alle 18:15 era presente gente sufficiente per bloccare per quasi un’ora e mezzo le tre porte. Anche due TIR camion che cercavano di passare da una porta nascosta sono stati stoppati dagli scioperanti, i quali hanno chiesto conto ai crumiri. Dopo circa un’ora la polizia si è rafforzata ed è passata ad installarsi con forza sulle porte.
I rallentamenti nei decolli delle macchine LTU, nelle successive due ore, sono stati contenuti nei limiti, lo si poteva leggere sul terminal: alcuni aerei sono stati costretti a fermarsi sulla pista da 15 fino a 20 minuti.
Per sostenere efficacemente lo sciopero di Duesseldorf, e prossimamente anche di altre filiali Gate Gourmet, c’è bisogno di un movimento ancor più ampio che percepisca il significato generale di questa lotta operaia nel capitalismo moderno. La prossima occasione è una manifestazione (nazionale) organizzata per sabato 4 febbraio alle ore 13 davanti alla filiale Gate Gourmet di Francoforte.

da Pickets
30 gennaio 2006

http://www.autprol.org/