30/01/2006: Resoconto della riunione di bilancio tenutasi a Milano il 14/1/2006 a Milano presso la sede del Coordinamento di lotta per la Palestina
A seguito dell'appello "Con l'Iraq che resiste" proposto dal Coordinamento di lotta per la Palestina di Milano che sotto riportiamo è stata convocata una riunione di bilancio delle iniziative che si sono svolte nel mese di dicembre 2005.
Appello
Il Coordinamento di lotta per la Palestina di Milano, con lo spirito di contribuire a un nuovo sviluppo del movimento contro la guerra imperialista, lancia un appello a mobilitarsi e a sostenere ogni iniziativa che fa conoscere le ragioni della Resistenza irachena ed è solidale con essa. Questo perchè, oggi essere realmente contro la guerra Usa, significa appoggiare l'eroica Resistenza del popolo iracheno che combattendo contro l'occupazione mette in difficoltà i piani guerrafondai dell'amministrazione Bush su tutta l'area e sull'intero pianeta.
Alla strada di orrore e di sangue che gli imperialisti hanno intrapreso e continueranno a percorrere, costretti dalla crisi in cui è piombato lo sporco sistema dello sfruttamento capitalista, si oppongono con eroismo interi popoli. Unirsi ad essi è indispensabile se si vuole fermare la guerra che riguarda direttamente anche l'Italia visto che le sue armate "umanitarie" partecipano all'occupazione dell'Iraq.
Per far conoscere le ragioni della lotta del popolo iracheno, attraverso una serie di conferenze di controinformazione, il Coordinamento di lotta per la Palestina invita in Italia due compagni iracheni: Ahmed Karim, ex appartenente del Comitato Centrale del Partito Comunista Iracheno e oggi leader della Opposizione Patriottica del Partito Comunista Iracheno e Haiat Hweik, scrittrice e giornalista.
Per capire chi è Ahmed Karim utilizziamo una sua frase che ci sembra descrivere bene la sua figura : “Noi comunisti iracheni partecipiamo alla Resistenza senza i dirigenti reazionari del partito”. E' una dichiarazione che chiarisce la posizione di tutti i quei compagni iracheni che, usciti dal vecchio partito traditore vendutosi agli occupanti, hanno scelto la strada della lotta contro l'invasore a fianco del loro popolo.
Lanciamo l'appello a mobilitarsi per il rilancio della lotta antimperialista.
La proposta di programma delle scadenze prevede la permanenza dei compagni in Italia dal 10 al 16 dicembre con un calendario che li vede presenti successivamente da Padova a Bologna, Cremona, Torino, Genova, Viareggio e infine a Milano.
Impegnamoci attivamente per far parlare nelle nostre città chi ha messo nel pantano le strategie Usa in Medioriente e nel mondo.
Invitiamo tutti i sinceri antimperialisti ad aderire e a dare il proprio contributo all'organizzazione e alla riuscita delle iniziative.
Con il popolo iracheno, a fianco della sua Resistenza patriottica!
Per la cacciata degli eserciti invasori e l'instaurazione di un tribunale popolare contro i crimini commessi dagli occupanti!
Per la ripresa e lo sviluppo del movimento contro la guerra imperialista!
Fuori le truppe italiane dall'Iraq, fuori le basi Usa dall'Italia!
Novembre 2005
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Alla riunione del 14 gennaio erano presenti, oltre al Coordinamento di lotta per la Palestina, i compagni di Viareggio, di Crema e di Padova. I compagni di Bologna hanno inviato una relazione scritta essendo impossibilitati a partecipare. Non erano presenti i compagni di Cremona, Genova e Torino.
L'incontro si è svolto in due parti: nella prima ogni realtà ha fatto il bilancio locale dell'iniziativa e si sono tratte le conclusioni generali; nella seconda si è discusso di come proseguire comunemente nella lotta contro la guerra imperialista e a sostegno della Resistenza dei popoli, in primo luogo di quello iracheno e palestinese.
Per quel che riguarda la prima parte della discussione va rilevato che ogni situazione ha sviluppato l'iniziativa con lo spirito generale di contribuire a rilanciare il movimento contro la guerra imperialista pur perseguendo obiettivi particolari rispetto alla situazione specifica del proprio intervento politico. Le varie conferenze sono così state svolte autonomamente dalle singole realtà con la discriminante unica di riconoscere come parte indispensabile e imprescindibile della lotta contro la guerra il sostegno alla resistenza irachena, in questo senso ogni realtà si è riconoscitua nelle parole d'ordine del manifesto che ha convocato le serate: "Viva la resistenza irachena e delle masse arabe, via le basi Nato dall'Italia, via le truppe italiane dall'Iraq, no alla guerra imperialista".
Questo modo di procedere e la discussione comune svolta ha portato tutti alla conoscenza dei diversi metodi di preparazione delle serate, cosa utile a trarre insegnamenti per la pratica futura. Le presenze alle conferenze sono state dappertutto numerose e caratterizzate da una diversità nella composizione frutto del diverso lavoro di preparazione. C'è stata così un'alta presenza di studenti a Padova e a Torino (qui l'iniziativa si è tenuta all'università) oppure di lavoratori a Viareggio. Il metodo che ha ottenuto migliori risultati è stato quello di costruire un percorso allargato di preparazione delle serate attraverso assemblee preparatorie ma è stata segnalata anche l'importanza della propaganda nelle sue diverse forme e quella di iniziative di pubblicizzazione in diversi settori di classe Alla serata di dibattito in molti casi si è aggiunta la cena di sottoscrizione tra le quali va rilevata quella in Val di Susa molto significativa per l'esperienza di lotta in corso a dimostrazione che chi resiste conosce bene cosa significhi solidarietà.
Vanno segnalati numerosi attacchi e boicottaggi che non hanno intaccato comunque le iniziative e, anzi, in alcuni casi le hanno rafforzate. A Cremona e Padova si è svolta una campagna stampa contro i compagni e AN ha chiesto di vietare le iniziative anche con interrogazioni parlamentari, a Milano la sala dell'Arci, prima concessa, è stata negata due giorni prima dell'iniziativa.
Gli attacchi non hanno spaventato i compagni e la partecipazione è stata ugualmente buona, anzi a PD e Cremona molto alta. La riflessione da fare è che la conquista di uno spazio di agibilità che sia realmente contro la guerra imperialista comporta lo scontro politico e ideologico con le forze borghesi sia di destra che di sinistra ed è in questa lotta che si chiariscono le cose e ci si rafforza.
Complessivamente alle sertate hanno partecipato più di 700 persone e altrettanto importanti sono state le iniziative di propaganda fatte in vari contesti di classe, dai volantinaggi alle trasmissioni radio, da interventi in momenti di lotta a produzione di materiale di controinformazione: in realtà molte più persone sono state coinvolte dalle iniziative. Il manifesto di convocazione dei dibattiti è stato affisso non solo nelle 7 città dove si sono poi svolti ma anche nelle città più vicine, hanno ottenuto un buon successo visto che sono stati molto notati.
In conclusione si è ritenuta positiva l'esperienza e questo dà slancio per riproporne altre anche in tutto il territorio nazionale. Abbiamo visto che siamo stati capaci di affrontare i problemi politici, organizzativi ed economici che iniziative del genere pongono. Sicuramente in futuro le iniziative che proporremo non saranno così compresse nel tempo (ogni sera in una città è al limite delle capacità, il compagno e la compagna iracheni sono stati esemplari). In questo lavoro i compagni sono cresciuti e sicuramente sapranno affrontare meglio l'organizzazione di "tour" di questo tipo, inoltre è stato importante sperimentare un metodo per collaborare tra realtà diverse.
In tutta questa "fatica" non ci ha aiutato chi dice di lavorare per il sostegno della resistenza irachena (Iraq libero) visto che alcuni dei suoi "dirigenti" hanno tentato inutilmente di boicottare la presenza degli iracheni in Italia. Questo comportamento sicuramente non favorisce lo sviluppo dell'appoggio alla resistenza.
Nella seconda parte dell'ordine del giorno si è discusso di come proseguire il lavoro comune per contribuire a rilanciare il movimento contro la guerra imperialista.
I presenti si sono espressi a favore di nuove iniziative sul tipo di quella svolta in dicembre da estendere in altre zone d'Italia.
Per tutti la questione principale è quella di costruire momenti di pratica, dai presidi ai cortei, contro le strutture che in Italia sono complici della guerra (basi militari, caserme, strutture economiche ecc). L'esempio della mobilitazione a Cremona dove hanno sede, nella caserma Col di Lana le truppe che partecipano a missioni militari, è utile per trarre insegnamenti. In quell'occasione diverse realtà hanno contribuito a far si che la mobilitazione riuscisse.
Ogni realtà promuoverà iniziative territoriali e se ci saranno scadenze più significative sarà favorita una promozione e partecipazione comune.
Altro tema affrontato è stato quello dell'importanza dello sviluppo della propaganda. E' stato deciso di promuovere un manifesto comune, di sviluppare la circolazione dei materiali già esistenti e incentivare la nuova produzione di video, volantoni e opuscoli.
Il Coordinamento di lotta per la Palestina ha prodotto un video che può già essere richiesto e si possono organizzare serate di presentazione. A Milano si cercherà di presentarlo anche nelle scuole.
La discussione ha inoltre affrontato la proposta della manifestazione nazionale di Roma per la Palestina, convocata per il 18 febbraio, e la partecipazione, il giorno successivo (domenica 15/1/06), all'assemblea preparatoria di Firenze. Unanimamente si è posta la questione che non è possibile separare la resistenza palestinese da quella irachena e che farlo significa attuare una scelta opportunista che di fatto si colloca nel campo imperialista. Si è deciso di portare questi contenuti all'assemblea di Firenze e di promuovere, nel caso non venissero accolti, un appello e una locandina comuni per partecipare a Roma il 18/2.
Riportiamo in allegato il "report" di Firenze, così ognuno può dare le sue valutazioni (la resistenza irachena non compare!). Va detto che il contenuto del "report" non corrisponde all'effettivo dibattito dell'assemblea a cui hanno partecipato due compagni del Coordinamento e un compagno dell'UDAP in quanto buona parte dei presenti si è espressa a favore del contenuto indispensabile dell'appoggio alla resistenza irachena. Crediamo quindi importante promuovere un appello che verrà al più presto inviato per partecipare comunemente al corteo dietro lo striscione con lo slogan che abbiamo deciso assieme: "Dalla Palestina all'Iraq con le masse arabe che resistono contro l'imperialismo e il sionismo".
Nell'occasione del 18/2 verrà in Italia un compagno iracheno, proponiamo che in quell'occasione vengano organizzate delle conferenze possibilmente in Centro Italia sulle stesse parole d'ordine di quelle di dicembre.
La riunione si è conclusa con la decisione di una riconvocazione dopo la manifestazione del 18/2 per dare continuità al lavoro comune tra diverse realtà.
Milano 19/1/2006
coordpalestina@yahoo.it
http://www.autprol.org/