26/01/2006: LA BALLATA DELL’ECONOMIA DEL MATTONE


Lunardi, particolarmente attivo sul fronte "gli interessi generali prima di tutto", si prodiga per la realizzazione di opere come il Ponte sullo stretto di Messina e la TAV. Opere che risultano devastanti sul piano ambientale, di scarso ritorno economico per le comunità risiedenti, dove i soldi spesi potrebbero essere utilizzati per il miglioramento di strutture in situazione di degrado. Ma per alcuni ci sarebbero grossi guadagni, si parla già di “nuova tangentopoli”, l’economia frutta con la politica del mattone, si veda la situazione Parma con grandi opere, grandi licenziamenti, smantellamenti di fabbriche e poche case abbordabili. Infatti grazie alla TAV si impiegheranno 2 ore per andare da Milano a Roma con un lussuosissimo treno, lo stesso orario per Parma - Bologna sulle vecchie linee, con treni puntualmente in ritardo, in compagnia di scarafaggi, d’estate riscaldati e in inverno surgelati, ogni tanto si guastano o prendono fuoco.
Il Ministro è famoso per non risolvere i veri problemi della gente, pensiamo all’idea di accendere le luci di giorno per le auto, quando le strade sono congestionate. La TAV è frutto di questa logica, quando molte linee ferroviarie sono ancora a monorotaia (come inizi‘900) e poi avvengo le tragedie, un esempio è Crevalcore oppure non hanno sufficienti mezzi di sicurezza e avviene il disastro di Roccasecca. Le nostre rotaie portano in media locomotive che hanno dai 20 ai 40 anni, di ammodernamenti ne sono stati fatti pochissimi, metà della rete nazionale è sprovvista di sicurezza efficace, questo grazie anche ai tagli delle finanziarie, per le ferrovie si conta un taglio del 92,6%, lasciando solo 276 milioni €.
Il Ponte sullo stretto costerà 8 miliardi € e la TAV 15 miliardi €, insieme a molte opere grazie all’ antidemocratica “Legge Obbiettivo” (L. n. 443/2001), prevede 250 interventi senza effettuare analisi di benefici e impatti ambientali, basta guardare il tunnel del Mugello che ha devastato falde acquifere (si diceva che sarebbe stato impossibile) e alla gente ora arriva l’acqua con le autobotti.
Sorge una domanda, nuove strutture possono servire, ma perché non migliorare quelle esistenti e perché non sfruttare di più il commercio via mare o aereo, meno invasivo e più economico?
Per quadrare i conti lo Stato ha privatizzato i trasporti, gli enti han pensato bene di licenziare i lavoratori e ora stanno dando il colpo di grazia, basti pensare all’Alitalia. Con questo meccanismo di smantellamento dei beni pubblici e liberalizzazione dei servizi ne pagheranno le conseguenze gli utenti e i lavoratori.
Consci di questa grave situazione proponiamo di:

- Annullare le opere inutili come la TAV, il Ponte sullo stretto, il terzo traforo del Gran Sasso, ecc.
- Ridistribuire i soldi per ammodernare reti stradali, ferroviarie, migliorare i servizi portuali e aeroportuali
- Convertire porti e aeroporti militari in “civili”
- Revocare licenziamenti per chi ha denunciato la scarsa sicurezza
- Abolire la “Legge Obbiettivo”
- Aumentare la sicurezza sul lavoro
- Coordinare le forze dei lavoratori nei trasporti e degli utenti per abbattere i disagi e il degrado

COMITATO PARMENSE DI APPOGGIO ALLA LOTTA NO TAV

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