24/01/2006: METALMECCANICI: CONTRATTO DI MISERIA E FLESSIBILITA´
Decenni di concertazione sindacale tra padronato, governi e CGIL-CISL-UIL hanno precipitato in fascia di povertà (a sottodiritti e sottosalario) milioni di lavoratori con le loro famiglie, smantellato essenziali servizi sociali, affossato la democrazia sindacale, dimezzato la libertà di sciopero. Salari e pensioni sono oggi da fame e dilaga il precariato. Ma i sindacati confederali fanno finta di non saperlo e insistono nel "gioco al massacro" della condizione operaia.
130... ANZI...100... MACCHE´... 60: DIVISI IN TRE RATE!
Salario: per i lavoratori del 3° livello - la stragrande maggioranza dei metalmeccanici - l´aumento complessivo lordo è di 86,25 euro (al netto: 60,33) così scaglionato: a gennaio la prima tranche di 36,20 euro netti; in ottobre la seconda (15,08 euro netti), i rimanenti 9,05 euro netti a marzo 2007. Questi aumenti-elemosina che dovevano partire dall´1/1/2005 (data di scadenza della parte economica del CCNL) li hanno inoltre "barattati" con una mini-tantum di 320 euro (246,40 al netto) ed erogata in due tranche: la metà a febbraio e l´altra a luglio 2006, a fronte dei 1.200 euro lordi (al netto 848) di arretrati ad oggi maturati, cioè i quattro spiccioli di aumento calcolati su 12 mesi, tredicesima e quota TFR. E su questa mini-tantum ci dovremo pure pagare le tasse mentre non sarà calcolata su TFR e contributi pensionistici. Inoltre, l´allungamento di 6 mesi (da gennaio 2006 a giugno 2007) della scadenza del biennio economico, e lo spostamento dei futuri aumenti salariali che ne deriva, produrrà un´ulteriore decurtazione salariale per i lavoratori a favore dei profitti padronali. La risibile richiesta iniziale dei sindacati confederali di 25 euro a "compensazione" dei mancati rinnovi dei contratti aziendali è inoltre "sparita" e "trasformata" in spettanza "fumosa" per i lavoratori oggi pagati solo in base ai parametri del CCNL. Come a dire: si scordassero gli istituti della contrattazione aziendale!
Accordo sperimentale su flessibilità dell´orario e organizzazione del lavoro: prima si da l´OK da subito allo sfondamento delle 40 ore settimanali ed al sabato lavorativo obbligatorio a discrezione aziendale... poi si allestisce una commissione paritetica nazionale tra aziende e sindacati confederali (per l´innalzamento della produttività, la modifica dell´orario e dell´organizzazione del lavoro, l´utilizzo dei contratti flessibili ecc.) che concluderà i suoi lavori - a cose già fatte - a fine luglio 2006.
Da troppi anni i lavoratori `stringono la cinghia´ e i profitti padronali balzano alle stelle. Nei primi 9 mesi del 2005 hanno visto un incremento stratosferico del 40% rispetto al 2004: 30 miliardi di euro di profitti (SESSANTAMILA MILIARDI DI VECCHIE LIRE) realizzati dalle prime 40 aziende italiane tra gennaio e settembre 2005 (1.336 milioni di euro di utili netti solo la Fiat), mentre il potere d´acquisto dei salari è stato prima dimezzato con l´euro, e poi falcidiato con la vertiginosa spirale di aumenti di prezzi e tariffe che si sussegue anno dopo anno.
Chi ha firmato questo contratto sceglie ancora una volta di non cambiare le cose rilanciando la devastante politica della concertazione a difesa degli interessi padronali e a discapito di quelli dei lavoratori! ADESSO LA PAROLA PASSA AI LAVORATORI !
Slai Cobas - Coordinamento Nazionale
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
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