16/01/2006: Difendere la solidarietà militante: praticarla, organizzarla ed estendenderla!


SABATO 12 NOVEMBRE 2005: un centinaio di manifestanti, di diverse città d’Italia, sfilano per le vie di Bergamo fino al carcere per portare solidarietà ai detenuti. Dopo diverse cariche e pestaggi da parte della polizia il risultato è stato di 26 fermi e 14 arresti.
Gli arrestati vengono liberati dopo 4 giorni durante i quali hanno ricevuto molta solidarietà sia da detenuti immigrati che italiani. A due compagni del Centro Popolare Occupato Gramigna viene imposto l'obbligo in casa dalle 20.00 alle 6.00 e quello di dimora a Padova.

MERCOLEDI'14 DICEMBRE 2005: il tribunale del riesame di Brescia risponde al ricorso della PM di Bergamo Pugliese chiedendo l'inasprimento delle misure cautelari per tutti i 14 arrestati il 12 novembre, in particolare gli arresti domiciliari per i due compagni padovani e l’obbligo di dimora nella loro città per un compagno faentino, una compagna lecchese e un compagno bolzanino, la firma per tutti gli altri. Ora dovrà decidere la Cassazione.
Sono poi 15 le denunce che dovrebbero essere notificate ad altrettanti compagni, accusati di aver partecipato agli "scontri" del 12 novembre. Va sottolineato il fatto che tutti i fermati non sono stati trovati in flagranza di reato, ciò a dimostrazione che i compagni e le compagne sono stati repressi con accuse pretestuose da parte di Digos e polizia.

GIOVEDI' 16 MARZO 2006: tribunale di Bergamo, prima udienza del processo.
I fatti accaduti mostrano come lo stato e i suoi apparati repressivi vogliano colpire sul nascere la solidarietà nei confronti dei detenuti per impedirne un possibile sviluppo. Ma è naturale che, di fronte al salto autoritario dello stato imposto dalla guerra imperialista in corso, che porta in carcere sempre più persone, nasca una risposta di rabbia e di solidarietà con chi viene imprigionato. L'attacco repressivo viene attuato non solo nei confronti di comunisti e anarchici, ma più in generale verso tutti coloro che non accettano a testa bassa le politiche di guerra e sfruttamento della borghesia. Infatti, in nome della sicurezza e della legalità vengono bastonati gli operai che scendono in piazza per il rinnovo del contratto, stessa cosa accade agli studenti che si mobilitano contro una riforma universitaria classista ed elitaria o a coloro che si oppongono all’esistenza dei Centri di Permanenza Temporanea. E, anche di fronte a un'intera popolazione in lotta, come a Venaus dove erano presidiati i cantieri dell’alta velocità, lo stato non esita a usare manganelli e polizia. Intanto vengono effettuate a più riprese retate contro gli islamici e viene criminalizzato chi appoggia la resistenza del popolo iracheno contro l'occupazione.
Anche nelle galere peggiorano le condizioni di vita e viene esteso l'uso del 41 bis, il cosiddetto "carcere duro" che, per la prima volta, viene applicato a militanti rivoluzionari come nel caso di due compagni appartenenti alle BR-pcc e di altri cinque imputati di appartenenza alla stessa organizzazione.
Non occorre essere ad Abu Ghraib per vivere la tortura e la violenza della galera, anche nei paesi della democrazia occidentale lo stato attua una politica di controrivoluzione preventiva contro comunisti, anarchici e avanguardie di lotta fatta di denunce, arresti, perquisizioni, intercettazioni e un uso sempre più massiccio dei reati associativi, estesi dalla recente legge Pisanu.
E' una violenza che colpisce tutti coloro che alzano la testa e resistono, dall’Italia alla Palestina, dalla Francia all’Iraq. All'aumento della repressione risponde una rinascita della solidarietà popolare che assume diverse forme dai cortei sotto le carceri, come a Biella, a presidi, concerti e iniziative benefit per prigionieri politici.
La solidarietà è un'arma efficace perchè può unire con un filo rosso tutti coloro che, dentro e fuori le carceri, si ribellano a questa socità classista e si battono per una società senza guerre e sfruttamento: organizzarla è una necessità!
Sostenere e portare appoggio concreto e militante agli inquisiti per il corteo!
Partecipare il 16 marzo 2006 al processo che si terrà a Bergamo!

Mi, gennaio 2006
OLGA (è Ora di Liberarsi da tuttte le Galere)

olga2005@autistici.org

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