23/12/2005: Appunti sul carcere di Sollicciano – luglio-dicembre 2005


1. Cronologia mobilitazione luglio-novembre
- inizio luglio: nel rapporto semestrale ASL si afferma che le condizioni igieniche del carcere sono molto gravi.
- metà luglio: assessore Cioni (ex-vicesindaco, molto influente in città) riprende il rapporto ASL e dichiara che se la situazione igienica non migliora Sollicciano deve essere chiuso. Gli risponde il Provv.Reg.A.P. De Pascalis che il Comune non ha competenza; Cioni replica che il carcere fa parte del territorio.
- agosto/settembre: trasformazioni interne e trasferimenti a Sollicciano (descritti nel documento ‘Promemoria per assemblea 19 ottobre’) concordati tra Franco Corleone (Garante dei detenuti del Comune di Firenze), direzione e PRAP.
- fine settembre/metà ottobre: dopo il suicidio di un detenuto settantatreenne e per accelerare le trasformazioni a Sollicciano, Corleone fa partire uno digiuno 'a staffetta' che coinvolge anche politici locali (per lo più ds, che però non fanno molto più che scrivere articoletti sull'unità). La tenda messa in una piazza del centro cittadino resta però sostanzialmente deserta e chiude prima del tempo.
- 10 ottobre: parte mobilitazione dei detenuti nella forma del rifiuto del sopravvitto e dei passeggi, ma non se ne saprà nulla se non dopo l'assemblea del 19 ottobre.
- 18 ottobre: Dentro e Fuori le Mura organizza visita in carcere con due consiglieri prc (Sgherri e Ciabatti).
- 19 ottobre: assemblea cittadina organizzata da Dentroefuorilemura, con ampia partecipazione. Tra gli altri, parenti di detenuti, alcuni ex-detenuti, Corleone, volontari di varie associazioni, il responsabile area sanitaria di Sollicciano (Berrettini, anche vicedirettore Montelupo), due agenti (donne) di custodia, due consigliere comunali ecc.
- fine ottobre: comunicati stampa di Dentro e Fuori le Mura sulla situazione interna, (ripresi da radio locali e cronache locali de Il Manifesto, l’Unità e Il Corriere di Firenze, rendono evidente la gravità della situazione. Tra l'altro un detenuto minaccia di uccidersi entro 20 novembre se non cambia qualcosa (per fortuna non lo ha fatto). I detenuti chiedono di dare solidarietà dall'esterno.
- 31 ottobre: inizio battitura ferri da parte dei detenuti e primo presidio fuori da sollicciano (circa 70 persone, ripreso dalla stampa locale). Un nuovo presidio si tiene venerdì 4 novembre (oltre 100 persone, ripreso dalla stampa locale). La battitura delle sbarre termina, come previsto, sabato 5 novembre.
- Sono previste e annunciate dai detenuti altre forme di mobilitazione per le settimane successive: revoca degli avvocati e nomina di un unico avvocato per tutti i detenuti (per bloccare i processi); esposizione dalle celle di lenzuola bianche. Nessuna di queste proteste avrà luogo, a causa delle violenze e delle intimidazioni.
- 10 novembre: nella ‘Sala Incontri’ di Palazzo Vecchio si tiene una conferenza stampa per la presentazione del progetto di ordinamento penitenziario redatto da Alessandro Margara. Sono presenti tra gli altri il Direttore di Sollicciano, Cacurri, il Comandante Masciullo e il Provveditore Regionale De Pascalis. Dichiarazioni fortemente ottimistiche da parte dei responsabili penitenziari e del Presidente del Consiglio Comunale, Cruccolini. Masciullo lamenta la strumentalizzazione politica delle proteste dei detenuti e in modo vagamente minaccioso allude alla possibilità che esse degenerino.

2. Violenze e intimidazioni
a) Le prime voci sui pestaggi sono giunte attorno al 10 novembre (raccolte nel comunicato stampa di Dentro e Fuori le Mura del 12 novembre, relativo a due fatti specifici. Il detenuto senegalese è stato successivamente trasferito al carcere di Prato).
b) Il documento ‘Pestaggi a Sollicciano’, sottoscritto da dieci associazioni (e don Santoro, sacerdote delle Piagge) che operano dentro e fuori Sollicciano, raccoglie alcuni fatti sui quali è stato possibile effettuare un minimo di verifica incrociata delle informazioni. Sono stati riportati molti altri episodi di schiaffi, minacce, interventi di più agenti su singoli detenuti, ma non è stato possibile controllarli.
c) Questi eventi sarebbero limitati al reparto giudiziario maschile (non è accaduto sicuramente nulla al femminile; era stato segnalato un caso di violenze contro un detenuto anziano all’XI sezione, nel reparto penale, ma non è stato possibile controllarlo).
In essi va ravvisato un elemento sistematico, da ricollegare in particolare al ruolo dell’ispettore Santoro (descritto nel documento ‘Pestaggi a Sollicciano’). Alcune violenze sono del resto state poste in atto autonomamente dall’ispettore stesso.
I dubbi sulle responsabilità della direzione e/o del comandante emergono per i seguenti motivi:
- le tendenze violente dell’ispettore Santoro erano note nel carcere. Giunto a Sollicciano circa un anno fa, era stato adibito al servizio alla rotonda. Nel mese di ottobre è stato trasferito al reparto giudiziario: si noti la coincidenza con la cronologia della mobilitazione nel carcere; il direttore stesso ha peraltro affermato di aver inviato l’ispettore Santoro nel reparto giudiziario per “riportare l’ordine”, non garantito dagli altri ispettori (il riferimento sarebbe ad uno specifico ispettore, ritenuto troppo ‘morbido’).
- più volte avvertiti da volontari, garante e operatori circa il clima del reparto giudiziario, non sono mai intervenuti. Pur riconoscendo nell’ambito degli incontri avuti con i volontari l’esistenza di alcuni fatti e il ruolo dell’ispettore Santoro (tanto che ha fatto riferimento alla eventuale rimozione dell’ispettore e di cinque agenti), il direttore dichiara tuttora alla stampa che Sollicciano è “un carcere trasparente” (l’Unità, cronaca di Firenze, 6 dicembre 2005).
d) Le fonti delle informazioni sono: detenuti che hanno direttamente subito le violenze e le intimidazioni; detenuti testimoni di violenze e intimidazioni a danno di altri detenuti; volontari che hanno raccolto racconti di detenuti (in alcuni casi sono stati anche mostrati loro i lividi); insegnanti della scuola; alcuni medici (nonostante pare non ci siano referti. Si sa però che un detenuto almeno era stato portato in infermeria ma non è stato refertato).
I detenuti, che nei primi giorni parlavano con i volontari, da due-tre settimane non parlano più. Le ragioni sono spiegate nel documento ‘Pestaggi a Sollicciano’. Sembra comunque che un detenuto, che è stato preso a schiaffi, sia intenzionato a denunciare penalmente. Alcuni dei detenuti picchiati sembra siano stati trasferiti in altre carceri, ma non si sa dove.
A Sollicciano tutti sono a conoscenza delle violenze e delle intimidazioni avvenute, a cominciare dall’ufficio educatori (il direttore dell’area educativa è il dott. Politi) che però finora non si è esposto pubblicamente.
Nelle ultime tre settimane ci sono stati diversi incontri tra direttore/comandante e volontari/garante, con oggetto il clima di intimidazione e violenza nel reparto giudiziario. In alcuni di essi (ad es. in quello di sabato 26 novembre 2005) è stato fatto anche riferimento al comportamento dell’Ispettore Santoro e ad alcuni fatti specifici.

3. La situazione attuale
- situazione nel carcere
a) L’ispettore Santoro è tornato lunedì 5 dicembre nel reparto giudiziario (era stato ‘messo in ferie’ dal direttore per una settimana). Spavaldissimo, avrebbe detto ai detenuti (lo riferisce una insegnante): “Mi avete denunciato, eh?! Continuate pure a denunciarmi. Tanto qui comandiamo noi”.
Il direttore sarebbe andato in reparto il 7 dicembre [pare alla presenza dell’ispettore Santoro (!!)] a chiedere ai detenuti se qualcuno è stato picchiato.
I detenuti del giudiziario sono tuttora terrorizzati. Sembra però che un detenuto sia intenzionato a denunciare.
Da due settimane non si registrano comunque nuovi episodi di violenza.

b) Le condizioni di vita sono ulteriormente peggiorate nel corso dell’ultimo mese:
- Le presenze sono tornate al di sopra dei 1000 tra detenuti e detenute (la capienza è 460). Mentre le sezioni ‘transito’, l’ex-reparto ‘D’ (sotto il centro clinico, ora trasformato in ‘penalino’ con detenuti trasferiti anche dalla V sezione) continuano ad essere utilizzate a pieno regime – sono invivibili – è tornata la quarta branda nelle celle e sono nuovamente in 12 nei felloni. A partire dalla V sezione, che resta per i soli detenuti albanesi.
- Al reparto femminile manca da 4 mesi l’unica educatrice. Per la mancanza della relazione finale, diverse detenute non riescono a fruire delle misure alternative, permessi, ecc. Inoltre, permane gravissimo (anche al maschile) il problema dell’abuso degli psicofarmaci, con detenuti e detenute stese sul letto per gran parte della giornata.
- Problema Ser.t.: al femminile, le detenute hanno soprattutto lamentato (nel corso di incontri organizzati dall’Associazione Pantagruel) che i Ser.t. territoriali di alcune città (Prato e altre) si disinteressano completamente alle persone che fanno riferimento ad essi e che sono detenute.
Al maschile c’è il progetto di chiudere del tutto l’ufficio del Ser.t. interno, dal momento che la custodia sarebbe insufficiente a portare dalle sezioni i 40-50 detenuti che giornalmente devono recarvisi. Psicologi, assistenti sociali ecc. dovrebbero così avere i colloqui con i detenuti nelle celle in testa alle sezioni (dove vanno anche volontari, ministri del culto e altri); il metadone sarebbe distribuito direttamente in sezione, con il medesimo sistema delle medicine e degli psicofarmaci. Alcuni infermieri si sono detti non disponibili a svolgere servizio in sezione.

- reazioni esterne
c) I media locali hanno largamente parlato delle vicende di Sollicciano. Il 6 dicembre: Manifesto, Unità, La Repubblica, Il Giornale, ControRadio, Novaradio, Radio Onda d’Urto (Brescia); il 7 dicembre: Manifesto (cronaca nazionale), La Repubblica, La Nazione, Il Corriere di Firenze, TG3REGIONALE [interviste a Luca Noale, Emilio Santoro, provv. De Pascalis], Radio Onda Rossa (Roma) Metropoli, City; 8 dicembre: Il Corriere di Firenze……. La notizia è stata anche messa in molti siti (tra cui Ristretti Orizzonti, Indymedia) e mailing list.
d) La Procura della Repubblica (nella persona del dott. Nannucci, Procuratore Capo) ha delegato un Nucleo di Polizia Giudiziaria formato da un Colonnello e due Marescialli per condurre le indagini. Si è saputo che le indagini erano iniziate già prima della pubblicazione del documento ‘Pestaggi a Sollicciano’ (non si sa in base a quali segnalazioni).
Venerdì 9 dicembre i primi volontari delle associazioni firmatarie del documento sono stati ascoltati dal Nucleo: Giuliano Capecchi, Bruno Borghi, Alessandro Santoro e Christian De Vito sono stati ascoltati per circa 40 minuti ciascuno. Nel corso della prossima settimana saranno ascoltati il direttore e il comandante, insegnanti, educatori, altri volontari.
La sensazione è che sarà difficile che questa inchiesta porti a qualcosa se non c’è la denuncia da parte di qualche detenuto (è quindi importante non concentrare tutta la comunicazione sull’inchiesta, ma allargare agli altri problemi di Sollicciano e del carcere in generale).
e) Il PRAP ha aperto un’inchiesta amministrativa. Al TG3 Regionale il Provveditore De Pascalis ha dichiarato che la guiderà personalmente, con l’ausilio di alcuni collaboratori. Risulta che mercoledì 7 dicembre si sia recato a Sollicciano e abbia avuto un colloquio con il Direttore e il Comandante.
f) Documento della Commissione Politiche Sociali del Comune di Firenze che auspica rapida inchiesta della magistratura.
g) Mozione del Gruppo PRC del Consiglio Regionale (allegata), chiede istituzione apposita commissione d’indagine della Regione.
h) Documento ARCI Firenze e Associazione L’Altro Diritto del 6 dicembre 2005 (in allegato)
i) Comunicati stampa di Un’AltraCittàUnAltroMondo, del Firenze Social Forum e di altri…. perché sia fatta chiarezza sulle vicende denunciate dalle associazioni.
j) Il SAPPE (sindacato autonomo polizia penitenziaria) dichiara in un documento riportato da Il Corriere di Firenze dei giovedì 8 dicembre: “Gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria non possono accettare passivamente che venga denigrato l’onore e il decoro di quanti, quotidianamente, nonostante le carenze di organico e le deficienze strutturali, rappresentano lo Stato nel difficile contesto delle carceri italiane”.
k) Una delegazione di Alleanza Nazionale guidata dal consigliere regionale Achille Totaro e formata anche dai capigruppo comunali a Firenze (Riccardo Sarra) e Scandicci (Erica Franchi) visiterà Sollicciano martedì 13 dicembre alle ore 11 per incontrare il direttore e una delegazione degli agenti di polizia penitenziaria.

4. Le prossime iniziative
- Si è formato un coordinamento (informale) tra le associazioni che hanno firmato il documento ‘Pestaggi a Sollicciano’, aperto naturalmente a chiunque voglia aggiungersi. Una prima riunione si è tenuta mercoledì 7 dicembre 2005, la prossima riunione è prevista per mercoledì 14 dicembre.
- Stiamo organizzando per la fine della prossima settimana o inizio della successiva una conferenza stampa aperta (in un luogo significativo) per informare su quanto accade a Sollicciano (punto sui pestaggi e condizioni di vita).
- Il 27 dicembre 2005 si terrà l’annuale (Quinta) Assemblea Cittadina sul carcere presso la Casa del Popolo ‘XXV Aprile’, organizzata quest’anno dalle associazioni firmatarie del documento (e altre eventuali). Per fare il punto sulla situazione a Sollicciano (pestaggi ma anche condizioni di vita), per discutere del ruolo sociale del carcere, per avanzare proposte a livello locale e nazionale (se ne discuterà nelle prossime riunioni).

Dentro e Fuori le mura

dentroefuorilemura@inventati.org

http://www.autprol.org/