11/12/2005: Comunicato su processo ai prigionieri turchi, 9-12-05 Perugia


Libertà per i comunisti turchi del DHKC-P Er Avni e Zeynep Kilich dal 1° aprile 2004 in carcerati dal governo della banda Berlusconi in collaborazione con il governo fascista di Erdogan.
L’operazione repressiva internazionale (Turchia, Belgio, Italia) del 1° aprile 2004, coinvolse decine e decine di militanti comunisti che furono perquisiti, fermati ed arrestati.

Venerdi 9 dicembre, in occasione del processo che si svolgerà presso il Tribunale di Perugina, presidio di lotta e solidarietà con i prigionieri politici turchi.
Ore 9.00 Piazza Matteotti

Partecipiamo al presidio di solidarietà con i prigionieri politici turchi detenuti ingiustamente in Italia, per denunciare la persecuzione sistematica dei comunisti da parte della borghesia imperialista e dei suoi governi reazionari e fascisti mascherati da sedicenti governi democratici.
Con la scusa della lotta al terrorismo il governo Berlusconi, in linea con i capobanda imperialisti USA, si dà da fare per contribuire alla causa borghese di mettere, anche se non lo dichiara apertamente, fuorilegge i comunisti.
Il governo Berlusconi, in sintonia con gli altri stati borghesi della Unione Europea (UE), ha incrementato in questi ultimi anni la strategia della persecuzione e repressione anticomunista. Più il declino del sistema internazionale borghese si accentua, più l’attacco alla rinascita internazionale e nazionale del movimento comunista diventa pesante.
Le “liste nere” (elenco di organizzazioni comuniste, antimperialiste, indipendentiste, ecc., messe al bando dai governi sedicenti democratici) della UE, le operazioni di polizia nazionale e internazionale, mascherate da operazioni di antiterrorismo (vedi il caso dei comunisti del (nuovo) Partito Comunista Italiano detenuti in Francia), sono in realtà operazioni preventive contro le lotte di resistenza delle masse popolari e della classe operaia, che giorno dopo giorno prendono coscienza del sistema marcio e decadente della borghesia imperialista. Operazioni di polizia che mirano a bloccare il processo di fusione tra movimento comunista e movimento della resistenza delle masse popolari alla crisi del capitalismo.
In questo quadro politico i comunisti come Er Avni e Zeynep Kilich, che combattono contro la propria borghesia turca e i suoi governi fascisti alla Erdogan responsabili della guerra di sterminio dichiarata e non dichiarata alle masse turche e kurde, diventano il bersaglio della repressione dei gruppi borghesi che tra loro collaborano nella guerra santa contro il loro più acerrimo nemico, il comunismo.
Unire le forze per battere l’offensiva anticomunista è l’unica via per fare fallire la strategia della borghesia che in questo modo vuole scongiurare la presa di coscienza delle masse e della classe operaia organizzata sempre più dai comunisti e dai loro partiti.
La solidarietà delle masse popolari è il mezzo indispensabile per rafforzare la resistenza dei prigionieri comunisti, rendendo vane le pretese della borghesia di vederli battuti e arresi.

No alla persecuzione dei comunisti!
Libertà per i comunisti
Er Avni e Zeynep Kilich!
Libertà per tutti i rivoluzionari prigionieri!

Associazione Solidarietà Proletaria
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