26/11/2005: Sciopero della fame del Collettivo dei Bambini e Familiari dei Prigionieri Politici in Tunisia (CEPPPT)


Lo sciopero della fame con i nostri familiari e con il movimento del 18 ottobre.
Noi, familiari dei prigionieri di opinione, e per solidarietà con i nostri prossimi che marciscono ingiustamente da 14 anni nell’oscurità, dichiariamo di iniziare uno sciopero della fame per rivendicare con loro il diritto alla libertà ed alla dignità umana.
Questo amore verso noi familiari ci fa spuntare le ali. Noi siamo cuori, corpi e anime solidali con loro. Le nostre voci si eleveranno con loro per dire:

No all’utilizzo dei prigionieri come ostaggi e mezzo di scambio politico.
No a questa ingiustizia
No a questi anni di incarcerazione.
No a questa umiliazione.
No a questa tirannia.
No a questo silenzio complice dei «democratici occidentali!!!»

Quando un cuore soffre è l’umanità che viene sconfitta. Senza considerare il legame di sangue che ci lega a questi prigionieri dell’ingiustizia, nessun essere umano degno di questo nome può essere sordo a questo appello dal cuore. E’ nostro dovere rispondere adesso allo sgomento di questo padre, fratello, zio, cugino o bambino che ha ricorso allo sciopero della fame quale solo mezzo di cui dispone per lanciare l’allarme. Noi faremo questo pezzo di strada insieme ad ognuno a sua volta e di ciascuno nel limite delle sue forze.

Parigi 15 novembre 2005
Comitato di Lotta contro la Barbarie a l’Arbitrio (CLBA)
aispp@aispp.net

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