14/11/2005: Perquisizioni a Bologna


Mercoledì 9 novembre, tra le 7 e le 8 del mattino, a Bologna sono state perquisite tre case.
Il mandato di perquisizione è a carico di due compagne, per una delle quali sono stati messi a soqquadro due appartamenti; in uno di questi gli sbirri hanno atteso che l’altro inquilino uscisse per poi sfondare la porta.
Il mandato si riferisce all’inchiesta a carico di Claudio P. e altri, per il periodo che va fino al 1 marzo 2004, riguardo una busta esplosiva indirizzata a Domenici, sindaco di Firenze.
Le compagne perquisite non sono indagate, ma le loro case sono state “visitate” perché «considerato che è risultato che taluno degli indagati è solito frequentare l’abitazione di x e che pertanto, qualora avesse necessità di occultare cose pertinenti al reato per il quale si procede ben potrebbe, per evitare di tenere presso di sé, persona conosciuta nell’ambiente anarchico, cose compromettenti, aver ritenuto di potervi provvedere collocandole, anche all’insaputa del titolare, in tale luogo».
Nel corso della perquisizione gli sbirri hanno chiaramente fatto intendere che in realtà, a dispetto del mandato, quel che interessava loro aveva a che fare con il recente pacchetto indirizzato a Cofferati. Sono stati sequestrati volantini, manoscritti e biglietti ferroviari, spesso palesemente successivi all’epoca citata nel mandato.

Giovedì 10 novembre è toccato ad un’altra casa, stavolta perquisita senza mandato, utilizzando l’articolo 41 del TULPS, che consente alla polizia di effettuare perquisizioni anche in assenza dell’autorizzazione del giudice. Anche in questo caso sono stati sequestrati volantini, manoscritti e biglietti ferroviari.

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