27/10/2005: C'č un lager nella nostra cittā


Muoversi nelle nostre cittā per un immigrato che non sia provvisto di documenti in regola significa vivere costantemente nel terrore di rastrellamenti che possono avvenire per le strade, nei supermercati, nelle case o nelle baracche in cui vivono, sui treni, sugli autobus, ovunque ci sia qualche solerte controllore. Il destino č per loro l'internamento nei Centri di Permanenza Temporanea e l'attesa della deportazione.
Questa č la vita da braccati che tanti individui fanno ogni giorno: dopo ore di sfruttamento, mal pagati e ricattati devono nascondersi per evitare di farsi prendere.
Quotidianamente decine di immigrati vengono rimpatriati con voli di linea delle compagnie aeree nazionali, qualcuno sparisce senza lasciare traccia, altri dei quali non si conosce la provenienza vengono spediti chissā dove, per altri ancora carcere e manganellate. Troppo spesso si infliggono pesanti ferite o ingoiano ciō che si trovano tra le mani, arrivando perfino a commettere reati per essere mandati in carcere ed evitare l'espulsione.
Ma le lotte per liberarsi da queste ignobili catene non si sono mai fermate: scioperi della fame, rivolte e fughe, a volte tentate ma spesso riuscite, si ripetono costantemente dentro quelle mura. Fuori in tanti si battono perchč questi lager vengano chiusi e si metta fine alle espulsioni.
Continuiamo queste lotte.

FUORI GLI IMMIGRATI DAI CPT
FUORI I CPT DAL MONDO

SABATO 29 OTTOBRE ALLE ORE 10
PRESIDIO DAVANTI AL CPT DI VIA MATTEI

Compagni in lotta contro i CPT e le espulsioni

http://www.autprol.org/