12/10/2005: Sgomberi, bugie, cemento, speculazione: NO alla “riqualificazione urbana” della giunta Ubaldi
All’alba del 7 ottobre 2005, un esercito di polizia e carabinieri in assetto antisommossa ha sgomberato lo Spazio sociale Mario Lupo. Con un presidio durato 20 ore sotto la pioggia battente, più di 500 persone hanno duramente contestato il tentativo di cancellare tutto ciò che questo posto rappresenta.
Questa palazzina ha avuto il torto di trovarsi là dove non doveva stare ossia dove gli interessi degli speculatori non potevano più permettere l’esistenza di uno spazio simile. Uno spazio intitolato alla memoria di un compagno assassinato dai fascisti nel 1972, e per moltissimi anni luogo popolare di aggregazione al di fuori delle logiche di profitto.
Dal 1978, anno della prima occupazione, il Mario Lupo è stato propulsore di momenti di opposizione alla guerra, alla precarietà del lavoro, alla privatizzazione della scuola e dei servizi, alla logica delle carceri e dei manicomi. Ha organizzato incontri con militanti, operai, registi, scrittori di molte parti del mondo; ricordiamo ad esempio l’assemblea con gli operai della fabbrica argentina Zanon, occupata e autogestita dai lavoratori. Numerose inoltre sono state le iniziative socio-culturali portate avanti dal Mario Lupo, come il mercatino del libro usato per le scuole, i concerti gratuiti di gruppi musicali, spettacoli e laboratori teatrali, cene sociali ecc.
Ora lo stesso destino toccherà alle altre realtà presenti nel parco Pellegrini: il Circolo dei dipendenti comunali, lo spazio giochi per bambini, il chiosco delle serate estive devono sparire per fare posto ad un costosissimo ed inutile teatro dialettale. La situazione del parco Pellegrini è la stessa di altre zone cittadine come i campi sportivi in viale Piacenza, l’area del Vittorio Emanuele in Quartiere Montanara, i parchi, le strade, le vie che dovranno sparire o essere devastate in nome di opere tanto faraoniche quanto incongruenti con le reali esigenze dei cittadini, come il “ponte di Brooklyn” sul torrente Parma, la metropolitana “leggera”, l’interconnessione dell’Alta Velocità… Tutti progetti che l’amministrazione Ubaldi chiama “riqualificazione urbana”, ma nei fatti si traducono in cementificazione, distruzione del verde pubblico, cantieri infiniti, inquinamento, rimozione di luoghi storici di socialità a basso costo.
Mentre a Parma molte fabbriche chiudono i battenti, si tagliano posti di lavoro, aumentano la precarietà e il lavoro interinale e sono ancora evidenti gli effetti devastanti del crack Parmalat (vedi il caso Parmatour).
Opponiamoci con fermezza a questa trasformazione della città fatta di Barilla center, ipermercati, banche, giardini monumentali e inaccessibili come cimiteri.
Appoggiamo con la massima solidarietà i percorsi di lotta che in quasi trent’anni hanno portato alla riappropriazione di spazi e all’occupazione di case come risposta alle politiche dei poteri forti della città.
Partecipiamo numerosi alla manifestazione di sabato 15 ottobre, primo momento di resistenza contro la giunta Ubaldi e la banda di speculatori che lo appoggia.
Solo la lotta paga!
SABATO 15 OTTOBRE MANIFESTAZIONE
Concentramento P.le
della stazione FS ore 15.30
Assemblea permanente dello Spazio Sociale Mario Lupo
http://www.autprol.org/