25/07/2005: Continua il processo sulla lotta di via Corelli
Martedì 26 luglio si svolgerà un altro passaggio del processo contro i 21 immigrati arrestati il 23 maggio a Milano, durante una rivolta scoppiata nel CPT di via Corelli, con l'accusa di aver causato svariati danneggiamenti alla struttura detentiva.
Si tratta dell'udienza del riesame per la revoca della misura di "custodia cautelare", in realtà di carcerazione preventiva, che costringe 6 di loro a restare chiusi dentro il carcere di S. Vittore da ormai 3 mesi.
E' la terza volta che gli avvocati ne chiedono la scarcerazione; nelle due istanze precedenti i giudici hanno respinto la richiesta con due motivazioni diverse: la prima volta "a causa dei loro precedenti penali", la seconda volta "perchè sprovvisti di permesso di soggiorno".
Rientrati in San Vittore, dopo l'ultima udienza del 23 giugno, tutti e 6 gli immigrati detenuti hanno cominciato uno sciopero della fame, interrotto soltanto 10 giorni dopo, anche a causa della scarsa risonanza data alla vicenda dalla stampa ufficiale nonostante il contatto diretto avuto con gli avvocati che compongono il collegio di difesa. Un silenzio informativo sul processo e sullo sciopero della fame quasi paradossali, visto che in quei giorni, su tutti i quotidiani, non si è parlato d'altro che di CPT, se chiuderli, abolirli o, semplicemente "superarli", con un convegno nazionale su tutta la questione indetto da ben 13 governatori regionali.
Un segnale ulteriore della rilevanza politica che hanno assunto le recenti lotte esplose all'interno di molti CPT d'Italia e l'attività solidale che si è sviluppata al fianco. Un clima di mobilitazione tutt'altro che esaurito, che lo stato vorrebbe sedare, silenziosamente, con rastrellamenti, espulsioni, arresti, processi, detenzione di massa e leggi speciali, condotti da un sempre più ampio esercito interno formato da poliziotti, carabinieri e surrogati vari (Croce Rossa Italiana, vigili urbani, controllori, personale di volo ecc). Vanno in questo senso le vaste operazioni di polizia scattate in questi ultimi giorni ai danni di migliaia di immigrati, perlopiù arabi, e le leggi speciali in corso di approvazione presentate dai ministri Pisanu e Castelli.
E' quindi evidente anche la natura politica del processo in corso contro i detenuti nel CPT di via Corelli, la cui protesta, unita a quelle degli altri detenuti, è stata decisiva per porre la questione dei CPT al centro del dibattito politico in Italia.
L'udienza per il riesame di domani sarà un'ulteriore occasione per mantenere ferma la posizione sulle rivendicazioni degli immigrati (la chiusura di via Corelli e di tutti i CPT, la libertà per tutti e la fine delle deportazioni), per tenere viva l'attenzione su un processo particolarmente importante per l'intera vicenda dei CPT e delle lotte contro di essi.
Processo che, lo ricordiamo, vede già fissata l'udienza definitiva per il 22 settembre, giornata in cui, con tutta probabilità, verrà emessa la sentenza.
Appuntamento martedì 26 luglio alle ore 9,30 presso il Tribunale del riesame, Palazzo di giustizia - ingresso via Manara
Comitato di sostegno alla lotta dei deenuti di via Corelli - Milano
http://www.autprol.org/