22/07/2005: Ragusa


Ieri [20 luglio] alle ore 9:30 per circa un'ora un gruppo di militanti della Rete Antirazzista Iblea ha occupato gli uffici del comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Ragusa per denunciarne il ruolo di forza ausiliare della repressione degli immigrati all'interno dei CPT. Durante l'occupazione, è stato esposto uno striscione dal balcone della CRI con su scritto: "CROCE ROSSA COMPLICE DELLA VIOLENZA SUGLI IMMIGRATI". L'occupazione è cessata dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Quello che segue è il volantino diffuso per l'occasione.

LA CROCE ROSSA ITALIANA COLLABORA CON GLI AGUZZINI

La Rete Antirazzista Iblea sostiene la necessità e l'urgenza della chiusura dei centri di permanenza temporanea per immigrati, veri e propri lager ove vengono rinchiusi cittadini rei soltanto di provenire da paesi poverissimi fuori della Unione Europea. Dentro i CPT viene negata non solo la libertà, ma anche la dignità delle persone; vengono quotidianamente calpestati i diritti di esseri umani innocenti; viene pianificata la deportazione verso la Libia, che a sua volta scarica gli immigrati nel deserto, con enormi rischi anche di morire. Il CPT di viale Colajanni, a Ragusa, da alcuni mesi incarcera solo donne; donne sottoposte a controlli continui, a forti pressioni psicologiche, da parte di quei guardoni in divisa o senza, pagati per non farle uscire dal Centro.

I casi di violenza psicologica e anche fisica, al di la del fatto se siano accaduti dentro il CPT o al momento della cattura, rappresentano la quintessenza di queste strutture repressive, volute dalla legge Turco-Napolitano e rilanciate dalla Bossi-Fini. La Croce Rossa Italiana collabora nella gestione di molti CPT, fra cui quello di Ragusa; essa è quindi complice dell'ingiustizia che si esercita su individui rei soltanto di essere poveri, disperati, profughi per fame o per guerre.

La Croce Rossa nasconde a mala pena con la maschera buonista e umanitaria, una politica cinica e affaristica, che la porta ad accettare un ruolo di carceriere in cambio di notevoli interessi economici: per ogni immigrato detenuto incassa giornalmente 40 euro. Molti volontari della Croce Rossa sono animati da intenzioni rispettabili, ma devono rendersi conto di essere strumento di scelte di tipo carcerario qui, come altrove (vedi Iraq) sono di appoggio all'occupazione militare. Continuare a far finta di niente,
credere di svolgere compiti umanitari, non è più possibile: oggi vanno rotti i fili di questa complicità con i carcerieri di immigrati e con l'esistenza degli stessi lager.

La Rete Antirazzista Iblea lancia un appello ai volontari della CRI perchè lascino subito ogni tipo di collaborazione con una dirigenza affaristica e compromessa; fa appello ai cittadini perché richiedano a gran voce la chiusura del CPT.

CONTRO I CPT E CHI VI COLLABORA
PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE DI TUTTE/I
NESSUNO E' CLANDESTINO!

http://www.autprol.org/